mercoledì 23 dicembre 2009

Il ritorno (o la caduta?) di Norah Jones

Il 20 Novembre scorso è uscito il quarto album in studio della cantante e pianista americana Norah Jones. Il titolo è "The Fall" ed è subito balzato in classifica al 3° posto negli Stati Uniti. A differenza dei tre precedenti lavori, la pianista newyorkese si affaccia su melodie più rockeggianti e blueseggianti, altre alla solita, indistinguibile, svisata jazz. L'album segna il definitivo distacco dallo storico fidanzato, produttore e bassista, Lee Alexander e dalla Handsome Band.
Personalmente lo trovo migliore dell'ultimo lavoro, Not too Late del 2007, forse anche per questa sferzata innovativa, alla ricerca di tonalità e melodie più accattivanti. Il primo singolo estratto dall'album è una gemma: Chasing Pirates, ascoltabile in radio da metà Ottobre, che presenta una ritmica particolare. I prossimi singoli saranno Stuck e Back to Manhatten, ma vorrei porre l'attenzione anche su Light as a Feather e, soprattutto, Young Blood, che sembra essere un punto di partenza del nuovo filone musicale di Norah.
Consigliato a chi ha apprezzato Norah Jones sia in Come away with me che in Feels like Home.
La tracklist:
  1. Chasing Pirates (Norah Jones)
  2. Even Though (Norah Jones/Jesse Harris)
  3. Light As a Feather (Norah Jones/Ryan Adams)
  4. Young Blood (Norah Jones/Mike Martin)
  5. I Wouldn’t Need You (Norah Jones)
  6. Waiting (Norah Jones)
  7. It’s Gonna Be (Norah Jones)
  8. You’ve Ruined Me (Norah Jones)
  9. Back To Manhattan (Norah Jones)
  10. Stuck (Norah Jones/Will Sheff)
  11. December (Norah Jones)
  12. Tell Yer Mama (Norah Jones/Jesse Harris/Richard Julian)
  13. Man Of The Hour (Norah Jones)
Bentornata, Norah!

martedì 15 dicembre 2009

Buon compleanno Paul Simonon!


Oggi è il compleanno del mitico bassista dei Clash, Paul Simonon. Tra l'altro, in questi giorni si celebra il trentesimo anniversario dell'uscita di London Calling, il più famoso e importante disco della band inglese (forse dell'intero punk-rock? può darsi..).
London Calling è l'album grazie al quale i Clash si imposero anche negli Stati Uniti, ed è stato pubblicato nel 1979, l'anno della morte di Sid Viciuos. L'album è composto di 19 brani, molti dei quali a firma Strummer/Mick Jones (Simonon ha scritto "The Guns of Brixton"). Il disco presenta una notevole complessità compositiva e mescolanza dei generi: sebbene non vi siano ravvisabili canzoni classificabili come punk, sono presenti anche pezzi ska e influenze pop, reggae, rockabilly, rhythm and blues e jazz.
Posizionato al numero 8 della speciale classifica di Rolling Stones dei 500 migliori album di tutti i tempi.
La copertina di London Calling, una delle più famose della musica moderna, raffigura Simonon mentre spacca il basso sul palco. L'immagine volle essere un omaggio a Presley, primo cantante rock and roll bianco, con cui si vollero comparare per la temerarietà nelle scelte musicali e per indicare il loro riavvicinamento alle radici del rock. La foto di Simonon è spontanea, e fu scattata da Pennie Smith, fotografa al seguito dei Clash, durante il concerto al Palladium di New York, il 21 Settembre 1979.

martedì 1 dicembre 2009

Contromano


Forse conviene apparire simpatico e accomodante, e intanto segare le gambe delle sedie delle persone con le quali si è così "kindly".

Cambiando argomento (meglio), il 26 Ottobre scorso è uscito il nuovo disco da solista di Sting, "If on a winter's night...". Che dire? Dopo Brand new day (1999) e Sacred Love (2003), veramente pessimi, soprattutto il secondo, sembra un po' meglio. Principalmente perché sembra Sting abbia abbassato il tiro, forse si è reso conto che non è necessario che l'album venda miliardi di copie.. Chissà se la vena artistica inaugurata con "Songs from the Labyrinth", un album per voce e liuto, sia più piacevole della precedente.. In ogni caso, nell'album in questione sono presenti il singolo "Soul Cake" e 3 canzoni, riarrangiate, già note agli appassionati: "Gabriel's message", che è stato B-side di "Russians" (1985), "The Hounds of Winter", una delle canzone che più ho apprezzato di "Mercury Falling" (1996) e "Lullaby for an anxious child" che è strettamente legata a "Lullaby TO an anxious child", B-side di "You still touch me" (1996).
Boh, da ascoltare almeno una volta, se non altro per la stima che negli anni si è meritato, ma certamente non è un album fondamentale..

venerdì 20 novembre 2009

La Videosorveglianza

A volte si fanno delle domande sbagliate. Ma non sono sbagliate per il tuo interlocutore, sono sbagliate per te. Imparassi a stare zitto..
Che poi si passa un sacco di tempo a pensare se si può tornare indietro o no. Ma che senso ha, poi? Non esistono errori commessi, esistono solo scelte che devi fare. Un errore è tale solo se puoi tornare indietro e correggerlo. Se non puoi tornare indietro, che alternative hai? Solo fare tesoro dell'esperienza per le prossime volte (nelle quali, tanto, ti comporterai sempre allo stesso modo..).

Ora vorrei guardare Scrubs. Mi fa stare meglio..

mercoledì 18 novembre 2009

venerdì 23 ottobre 2009

Speriamo porti bene..

Ho messo via


E' passato un po' di tempo dall'ultimo post e sono successe una valanga di cose, ma visto che questo blog non è mero elenco di avvenimenti, su molti aspetti vorrei mantenere un decoroso velo di discrezione. E mentre ascolto una canzone di Ligabue e ripenso alla settimana intensa in California, mi rendo conto che sto impegnando risorse ed energie in aspetti che spero un giorno possano "fruttare". Ieri, per esempio, c'è stata la seconda puntata di "In cucina con Mattonella", con risultati più che decenti, visto che non è morto o rimasto intossicato nessuno dei due commensali. Agli spaghetti alla carbonara, un classico, ho aggiunto le scaloppine al vino bianco, il tutto innaffiato da un Muller Thurgau d'esperienza e libidine. Il prossimo step? Una cena per 4, il menu è ancora top secret..
Cambiando argomento, più di una volta in questa settimana mi sono sentito fare dei discorsi che in passato mi avevano ferito, tipo "ma ormai è l'ora di dargliela su col basket!", oppure "io t'avrei piantato al primo we di partita". Mi ritrovo di nuovo di fronte a questa impossibilità di comunicare in profondità quelle che sono SUL SERIO le mie emozioni. Come faccio a far capire che se mi togliessero la pallacanestro, con tutta la fatica che faccio a starci dietro, con tutte le imprecazioni, i momenti difficili e il tempo che non posso dedicare ad altro, non sarei la stessa persona? Che mi sentirei svuotato, vago, inutile. Come faccio a far capire a queste persone che mi vorrebbero diverso che IO non i vorrei diverso?? E il perché? Trovo che le persone siano sempre più un po' egoiste e un po' incapaci di stare con se stessi. E più non stanno bene da sole, più hanno bisogno degli altri, "biasimandoli" perché non fanno questo o quello, non dedicano tempo ai loro stessi interessi o cose del genere. Imparate dagli altri, perché senza di loro non sareste nulla.
Cmq, a parte questo sfogo, domani sera importantissimo e sentitissimo derby con la Ponteecchio, primo crocevia per la stagione Cinghioss. Certe palestre e certe persone, a volte, ti fanno sentire l'impegno più di altre, speriamo di avere una buona reazione, e chissenefrega se a qualcuno non interessa se a me interessa..

martedì 29 settembre 2009

29 Settembre 1944


Oggi è il 29 Settembre, 65° anniversario dell'inizio della strage di Monte Sole (o di Monterenzio), uno dei più gravi crimini di guerra contro la popolazione civile perpetrati dalle forze armate tedesche in Europa occidentale durante la seconda guerra mondiale. Mi piacerebbe che chiunque legga queste righe, o anche solo abbia letto delle commemorazioni in atto, possa ritagliarsi un momento per riflettere...

« La nostra pietà per loro significhi che tutti gli uomini e le donne sappiano vigilare perché mai più il nazifascismo risorga. »

(Lapide del cimitero di Casaglia)

L'eccidio di Monte Sole (più noto come strage di Marzabotto, dal maggiore dei comuni colpiti) fu un insieme di stragi compiute dalle truppe naziste in Italia tra il 29 Settembre e il 5 Ottobre 1944, nel territorio di Marzabotto e nelle colline di Monte Sole in provincia di Bologna, nel quadro di un'operazione di rastrellamento di vaste proporzioni diretta contro la formazione partigiana Stella Rossa. La strage di Marzabotto è uno dei più gravi crimini di guerra contro la popolazione civile perpetrati dalle forze armate tedesche in Europa occidentale durante la Seconda guerra mondiale.

Dopo il Massacro di Sant'Anna di Stazzema commesso il 12 Agosto 1944, gli eccidi nazifascisti contro i civili sembravano essersi momentaneamente fermati. Ma il feldmaresciallo Albert Kesselring aveva scoperto che a Marzabotto agiva con successo la brigata Stella Rossa, e voleva dare un duro colpo a questa organizzazione e ai civili che la appoggiavano. Già in precedenza Marzabotto aveva subito rappresaglie, ma mai così gravi come quella dell'autunno 1944.

Capo dell'operazione fu nominato il maggiore Walter Reder, comandante del 16° battaglione corazzato ricognitori della 16. SS-Panzergrenadier-Division Reichsfuhrer SS, sospettato a suo tempo di essere uno tra gli assassini del cancelliere austriaco Engelbert Dollfuss. La mattina del 29 Settembre, prima di muovere all'attacco dei partigiani, quattro reparti delle truppe naziste, comprendenti sia SS che soldati della Wermacht, accerchiarono e rastrellarono una vasta area di territorio compresa tra le valli del Setta e del Reno, utilizzando anche armamenti pesanti. «Quindi – ricorda lo scrittore bolognese Federico Zardi – dalle frazioni di Panico, di Vado, di Quercia, di Grizzana, di Pioppe di Salvaro e della periferia del capoluogo le truppe si mossero all'assalto delle abitazioni, delle cascine, delle scuole», e fecero terra bruciata di tutto e di tutti.

Nella frazione di Casaglia di Monte Sole, la popolazione atterrita si rifugiò nella chiesa di Santa Maria Assunta, raccogliendosi in preghiera. Irruppero i tedeschi, uccidendo con una raffica di mitragliatrice il sacerdote, don Ubaldo Marchioni, e tre anziani. Le altre persone, raccolte nel cimitero, furono mitragliate: 195 vittime, di 28 famiglie diverse tra le quali 50 bambini. Fu l'inizio della strage. Ogni località, ogni frazione, ogni casolare fu setacciato dai soldati nazisti e non fu risparmiato nessuno. La violenza dell'eccidio fu inusitata: alla fine dell'inverno fu ritrovato sotto la neve il corpo decapitato del parroco Giovanni Fornasini.

Fra il 29 settembre e il 5 ottobre 1944, dopo sei giorni di violenze, il bilancio delle vittime civili si presentava spaventoso: oltre 800 morti. Le voci che immediatamente cominciarono a circolare relative all'eccidio furono negate dalle autorità fasciste della zona e dalla stampa locale (Il Resto del Carlino), indicandole come diffamatorie; furono minimizzate anche presso il Duce che chiedeva conferme (e che protestò per l'inaudita crudeltà tedesca); solo dopo la Liberazione lentamente cominciò a delinearsi l'entità del massacro.

venerdì 25 settembre 2009

BSL - 25 Settembre


Dopo la due giorni a Sestola, ecco una ulteriore settimana di fatiche, culminata con il torneo Edilgroup. Le semifinali sono state avvincenti, con i Flying Balls che superano Modena in una gara equilibrata di fronte ad un bel pubblico, e i Cinghioss che stendono Forlimpopoli (con meno pubblico, data l'ora tarda) nella seconda. Bella partita bianco-verde, con tanti minuti per i giovani e discrete risposte da parte di Diego, Chiappa, Filo e Ricky che ha annullato Spagnoli. Stasera la finale nel derby, speriamo di non pagare oltremodo le assenze di Zanni e Lollo..

mercoledì 16 settembre 2009

Sono passati 5 anni. Un'altra Università. Eppure adesso c'è. Nei miei pensieri mi immaginavo diversamente il momento della firma, magari più emozionante, ma va bene così, in fondo significa che mi sono inserito completamente all'interno di questa realtà. Una delle cose a cui penso di più in questi giorni è tutta la trafila fatta, dal tirocinio in Nomisma, al periodo immediatamente post-laurea a cazzeggiare, poi la chiamata di Daniela per il primo contratto e così per oltre 3 anni, le persone conosciute, le passioni, poi la scelta (dolorosa) di cambiare, per rimettersi in gioco, i 3 mesi più duri di sempre.. poi la rinascita grazie alle frese e infine la disoccupazione finalizzata alla web analytics. Questo è tanto, fino adesso. E me gusta..

BSL - 16 Settembre

Durante il week-end, prima uscita semi ufficiale della BSL, che al memorial Bonny di Monterenzio supera in semifinale Lugo (2 sconfitte nella passata stagione) ma cede all'ultimo tiro della finale da Altedo, che incontreremo nuovamente nella stagione regolare. Buone indicazioni, in linea di massima, con alcuni aspetti da migliorare e sviluppare. Di fondamentale importanza è imparare a leggere le situazioni che si delineano in campo: abbiamo la fortuna di poter schierare quintetti con caratteristiche fisiche e tecniche differenti, e questo deve essere un punto di forza contro gli avversari. Per fare questo, però, è necessario comprendere più velocemente e con maggiore precisione quali siano i tasti da schiacciare all'interno dei 40 minuti, cosa che non avvenuta con regolarità durante queste 2 partite. Ma c'è tempo per lavorare e migliorare. Intanto dobbiamo fare i conti con i problemi fisici di Ricky Zanni che ci privano dell'apporto del playmaker titolare. Questo significa che verrà maggiormente responsabilizzato Verardi, che si professa anche buon pokerista (vedremo a Sestola..). Stasera ultimo allenamento, poi Venerdi si sale in quota per una tre giorni tutti assieme (appassionatamente?).

venerdì 4 settembre 2009

BSL - 4 Settembre

Stasera si chiude la prima settimana di sangue, sudore e lacrime. L'aspetto più interessante è che si lavora molto bene, il materiale umano è eccellente, poi i 2 allenamenti cestistici mi hanno fatto intuire quanto siamo competitivi a livello fisico, una componente molto importante all'interno di una stagione lunga. Poi c'è la presenza del Leone, e basterebbe la sua presenza per scrivere un libro.. L'ultima "perla" è la leggenda di "Allessandro e Filuppo", un colpo di genio che Money ci ha regalato con le sue inseparabili borracce (approposito, da 4 anni sempre le stesse, ormai viviamo in simbiosi..). Stasera danza della pioggia in previsione della seduta di atletica con la Fede, ma già sappiamo che sarà tutto inutile...
1,2,3, Cinghioss!!

mercoledì 2 settembre 2009

BSL - 2 Settembre

Primo allenamento cestistico e prime sensazioni della stagione che va ad iniziare. Non c'è più Grassi (che gira voce abbia preso la suina..), non c'è neanche papà Mini sugli spalti.. In compenso ci sono un sacco di belle facce: il ritorno di Elton e il volto barbuto e sorridente di Damiano. Poi ci sono alcuni ragazzi giovani molto promettenti: Verardi ha 17 anni ma va per i 35, Chiappa mi ha già detto grazie per i consigli, ignora che entro Natale non mi sopporterà più.. Tonno dice che puzza, ma almeno sembra si sbatta e la cosa mi fa piacere, infine c'è anche Riccardo Rossi, un'aggiunta dell'ultimo minuto, che ci darà sicuramente una mano. Gli altri vecchi sono ancora lì nel mezzo: Sam, Miki, Lollo, Riki, Geno e il sottoscritto, già pronti per il fantacalcio...
Sarà un anno lungo, magari ci togliamo delle soddisfazioni?!

martedì 1 settembre 2009

Back from Udine

Quinta volta, dopo Fano, Casalecchio, Verona e ancora Casalecchio a vedere i 4. Purtoppo, la peggiore. Temo anche l'ultima, poichè non riesco più a rivivere i loro concerti come una volta, anche se le canzoni mi piacciono, e parecchio. Citazioni per Glass of water, cemeteries, 42, hardest part, politik e la cover di billie jean eseguita nel palco b a pochi metri dalla mia postazione (filmato tutto, presto online). Da denuncia la storpiatura di God put a smile e talk, in versione techno. Per il resto, uno spettacolo ben curato, ma, come era successo a casaleccio a settembre scorso, punta troppo sull'aspetto scenico, mentre a me piace ascoltare le canzoni...
In questo senso, nota positiva della serata l'esibizione dei White Lies, che personalmente non conoscevo. Chitarra + voce, basso e batteria, formazione semplice, accordi graffianti, zero elettronica, faccia tosta e voglia di emergere. L'album di esordio (ogni giorno che passa mi lego sempre più a questa "sottocategoria"...) si intitola "To lose my Life". E' proprio un bell'album. Ricorda Hopes & Fears dei Keane nel suono, citazioni d'obbligo per la title track e per "Farewell to the Fairground", ma anche per "Death", "Fifty on our Foreheads" e "Unfinished Business". 45 minuti di indie-rock sincero e penetrante. Non perdetelo.

giovedì 27 agosto 2009

If you're going to San Francisco, be sure to wear some flowers in your hair

E va bene così, senza parole....

:-)

Gravity

honey,
it's been a long time coming,
and i can't stop now
such a long time running,
and i can't stop now
do you hear my heart beating?
can you hear that sound?
'cause i can't help thinking
that i don't look down

and then i looked up at the sun
and i could see
oh, the way that gravity turns for you and me
and then i looked up at the sky
and saw the sun
and the way that gravity turns on everyone
on everyone

baby,
it's been a long time waiting,
such a long, long time
and i can't stop smiling,
oh i can't stop now
do you hear my heart beating?
do you hear that sound?
'cause i can't stop crying
and i won't look down

and then i looked up at the sun
and i could see
oh, the way that gravity turns on you and me
and then i looked up at the sun
and saw the sky
and the way that gravity pulls on you and i
on you and i

giovedì 13 agosto 2009

Ciao Gallaz

Ho saputo della scamparsa di Giacomo solo la sera di Domenica 10, mentre navigavo ignaro fra un sito e l'altro, come tante altre volte. Una delle cose più allucinanti che ho potuto evidenziare in tutta questa storia è stata l'incredibile boom fatto registrare dagli accessi al nostro sito internet, con visite provenienti da ogni parte del mondo, ognuna per strappare un pezzettino di Giacomo e farlo proprio. E anche se tutto ciò ha significato una grossa quantità di movimenti sul nostro portale, e quindi, nel senso più impersonale che riesca ad immaginare, un passo avanti per quello che può essere il nostro obiettivo di massimizzare la visibilità del sito, non riesco a fare a meno di elaborare alcune considerazioni.
La cosa più facile in questi casi, è riempirsi di frasi piene di retorica, citando quanto fosse dolce il suo sorriso o belli i momenti passati con lui, non sono certo io la persona indicata a questo tipo di discorso, vuoi per l'indole del mio carattere, vuoi perchè Giacomo era "uno dei tanti" che scorgi durante l'anno e, sebbene avessi capito fin da subito leggendo il suo nome in quel triste articolo, avrebbe potuto esserci chiunque al suo posto.
Nonostante questo, Giacomo era uno di quelli che avevo notato: la sua squadra, l'under 17 allenata da coach Rocca, chiudeva i propri turni di allenamento proprio prima che iniziassero quelli della serie c, e spesso mi sono messo ad osservare quali giovani virgulti sarebbero potuti essere un giorno (nemmeno troppo lontano) un valido sostegno alla prima squadra. Fra i vari talenti emergenti, l'atteggiamento di Giacomo mi aveva colpito: educato, sempre al suo posto,
ma potevi leggere nei suoi occhi la soddisfazione nel poter fare parte della squadra e, più in generale, giocare a basket. Quando avevo la sua età anche io ebbi qualche difficoltà nel trovare spazio nella squadra dove giocavo, ma la dedizione, la passione per questo gioco non mi hanno mai abbandonato e, anzi, mi hanno spinto oltre, mentre i miei compagni, chi prima chi poi, abbandonava l'attività agonistica, io riuscivo a ritagliarmi sempre più spazio, togliendomi
anno dopo anno svariate soddisfazioni. Egoisticamente, pensavo che Giacomo potesse ripercorrere questa strada, perchè bastano 20 secondi per accorgersi se un ragazzo gioca per piacere agli altri, per soddisfare le proprie voglie o, peggio, per fare un piacere a qualcuno. Giacomo era fatto della mia stessa pasta, anche se non avrà più la possibilità di dimostrarlo, anche se alle "Rodriguez" non vedremo più le sue braccia da airone spiccare il volo sino al canestro.
Credo che la stagione che da qui ad un mese aprirà il sipario sarà molto dura, per chiunque vesta una divisa BSL, soprattutto nel primo periodo. La presenza di Giacomo si farà sentire in ogni canestro, ogni passaggio, ogni incitamento sarà pervaso dalla sensazione comune data dal fatto che lui, qui con noi, non c'è più. Penso che la cosa più importante e significativa sia ricordarlo ognuno per se, senza falsi moralismi o "ma perchè è successo proprio a lui?", traendo forza dalla sua assenza.
Tieniti pronto, Gallaz, quest'anno le tue mani, i tuoi piedi e il tuo cuore giocano con me.

sabato 8 agosto 2009

I like Chopin

Non mi ero mai veramento reso conto di quanto fosse malinconica "I like Chopin" di Gazebo.. Ok, lo so che è un pezzo del cavolo, utilissimo e gettonatissimo quando hai voglia di muovere un po' le chiappe in mezzo a tanta altra gente, però nasconde una sua potenzialità di fondo. Sarà che non ho un gran umore stasera, ma quando l'hanno messa in pista non sono riuscito ad ascoltarla con lo stesso piglio spensierato delle altre vole. Ieri notte, puntuale come una cambiale, ho visto la puntata di Scrubs in cui il dottor Dorian sostiene che "l'amore non corrisposto fa schifo". Bella scoperta. C'è qualcosa di peggio. L'amore non corrisposto, che hai anche il dovere morale e "pratico" di sopire, tenere nascosto, non farlo venir fuori; sia perchè rischi di compromettere un rapporto unico (e fin qui, pazienza, sono sempre stato del partito del chi non risica non rosica..), ma perchè, oltre a stare male, avresti l'ingrato ruolo del "guastafeste", e far stare almeno un'altra persona. E' come prendere una martellata su un piede e non poter urlare di dolore altrimenti svegli i vicini... Che paragone del cazzo, però non è possibile trovarne uno meglio.
Ma chissà poi se sto parlando di amore o che altro.. Che cosa significa uscire dall'ufficio alle 10 di sera e non aver voglia di tornare a casa perchè pensi che le uniche cose valide della giornata sono ancora dentro a quell'edificio?? Che cosa significa trovarsi spiazzati e impauriti di fronte ad un sms che non avrei mai voluto ricevere, e al quale ho risposto con il cuore gocciolante in mano..??
Forse ha veramente ragione quel fighetto di Gazebo: Remember that piano (Ludovico, nda), so delightful, unusual - That classic sensation, sentimental confusion - Used to say "I like Chopin" - Love me now and again.

Ovunque tu sia, adesso che sono le 2 del mattino, buonanotte. E grazie di pungolarmi il miocardio, anche se, lentamente, si sta suturando...

Barbarella

giovedì 30 luglio 2009

Mandi Udin!

Quest'uomo ha 60 anni. E' nato il 23 Settembre del 1949, quindi compirà i 60 giusto fra due mesi. Quest'uomo ha un dono. Trascina. Quest'uomo si accompagna con un gruppo di musicisti dal talento incredibile. Quest'uomo giovedi 23 luglio ha suonato, con i suoi incredibili musicisti, allo stadio Friuli di Udine (intendiamoci, un cesso di posto..) davanti a 35.000 persone. Come descrivere una sensazione unica? Come poter trasmettere ciò che si è provato di fronte ad un simile spettacolo. In assoluto il più bel concerto al quale abbia assistito. Due ore e trequarti di puro rock, senza pause. Springsteen sembra in missione per conto di Dio, non lascia nulla al caso, ogni singolo momento è vissuto al massimo della sue potenzialità, l'energia che trasmette è più che travolgente, non si può resistere. Una delle cose da fare prima di morire, assistere ad un concerto del boss. Al punto che, paradossalmente, se avesse incitato il pubblico dal palco a riprendersi la vicina Slovenia, penso che avrei assistito ad un esodo di massa, di 35.000 persone che credono nell'unico grande profeta del rock ancora in vita. Lunga vita al Boss. Segue scaletta del concerto.

Sherry Darling
Badlands
Hungry Heart
Outlaw Pete
Darlington County
Something In The Night
Working On A Dream
Murder Incorporated
Johnny 99
No Surrender
Summertime Blues
Be True
Streets of Fire
My Love Will Not Let You Down
Waiting On A Sunny Day
The Promised Land
American Skin (41 Shots)
Lonesome Day
The Rising
Born To Run

Born In The USA
American Land
Bobby Jean
Dancing In The Dark
Twist & Shout

martedì 21 luglio 2009

21 Luglio

Nel giorno del 40° anniversario dell'allunaggio (e qui ci sarebbero da fare alcune considerazioni, tipo: ma perchè spendere decine di milioni dollari per una "scoperta" che poi, in fondo, non ha cambiato le nostre abitudini? Ne è valsa la pena, solo per il significato romantico e filosofico che ci sta dietro? Bah..) sarebbe anche il caso di fare il punto della situazione. La Fortitudo in serie A dilettanti (l'ex B1) a fare il derby con il Gira e con Forlì (che non riuscendo a salire il serie A si consola annualmente con queste inutili pinzillacchere..), è una notizia che non va presa con l'entusiasmo che ho risontrato in giro: in primis perchè ci priva del derby (e 4 punti facili facili, eh eh..), poi perchè ci dovrebbe far capire, una volta di più, che basket city ha perso il suo scettro, che non siamo più quell'oasi dorata invidiata da mezza europa cestistica. Urge un bagno di umiltà di tutto il movimento e, al di la della crisi economica che sta colpendo TUTTI, cercare di valorizzare quei punti forti che ancora ci caratterizzano.
Ieri è giunto in ufficio il pacchetto di fastweb contenente il nuovo telefono (Nokia 6220). Evvai. Peccato non spaerlo usare.. Ora rimaniamo in attesa del tv che, come minimo, arriverà o giovedi dopo le 4 o venerdi, che sarò in ferie.
Ferie dovute al fatto che giovedi notte, in quel di Udine, si va in trasferta ad acclamare il boss e la e-street band. La procedura di avvicinamento all'evento prosegue senza intoppi, anche se sarà difficile immaginare la scaletta dei 27/28 pezzi, ne sapremo qualcosa di più domani dopo l'esibizione di questa sera Torino.
Ieri sera pessima figura alla Lunetta, 4 vs 4 dominato fino al 33 a 8, poi crollo fisico ed emozionale sino al finale 40 a 44 che ha lasciato parecchio amaro in bocca. E' necessaria una rivincita al più presto, almeno per confortare l'orgoglio ferito.
In serata pizza, birra e film avec Pier, splendida visione di Fargo, uno dei più acclamati film dei fratelli Coen (che, al di la del controverso "Non è un paese per vecchi", mi piacciono assai). Super le interpretazioni di Steve Buscemi e William H. Macy, ma la vera super star della pellicola è Frances McDormand, moglio di Joel Coen, che recita veramente in cinta! Consigliatissimo. A+++

martedì 7 luglio 2009

Alcune digressioni...

Sarà che è cominciata anche questo mese la settimana dei KPI, ma mi è venuta, di nuovo, voglia di scrivere. E farcire i miei pensieri di tante belle virgole, come piace a qualche mio collega..
A volte mi sembra di essermi fermato in mezzo alle sabbie mobili, tutti gli eventi mi passano addosso e, anche se apparentemente ne sono responsabile e fisicamente partecipe, non riesco (ma sul serio, proprio non riesco!) a farle andare in un altro modo, non necessariamente quello giusto, semplicemente un altro! Un giorno mi sveglio e penso che ho già 29 anni, il giorno dopo ne ho solo 29... Perchè è così difficile trovare un equilibrio nelle cose? Le soddisfazioni avrebbero meno sapore ma i dispiaceri non sarebbero macigni inaffrontabili.. E se le vere soddisfazioni le provassi stando da solo? Possibile che solo senza nessuno attorno che non capisce, non si accorge, non gli interessa ecc ecc ecc sia in grado di stare in pace con me stesso? E' questo quello per cui sono venuto al mondo? E poi, è possibile che mi venga in mente di pensare a questa corbelleria proprio nell'anno in cui ho conosciuto più persone e fatto tante belle ed entusiasmanti esperienze? Oh che siamo sul'ottovolante?? Essu dai, fate i bravi..
Questo spazio non vuole e non deve essere un mero elenco di cose fatte o da fare, vuole essere uno spazio da aprire qua e la, quando se ne ha voglia. Oggi mi va di scrivere queste cose, fanculo a tutti quelli che ci costruiscono sopra dei castelli.
Di prossima pubblicazione il racconto che ho in testa da troppo tempo per non poterlo buttare giù. Farà schifo o sarà carino? Chissenefrega, spero solo di tirare fuori tutto, scrivendo..
Au revoir (alla Eric Cantona)
Mattonella

sabato 30 maggio 2009

Days 1 &2 - Luca Cecconi, Leslie Nielsen e Clarence Seedorf...


Qui Londra. I primi due giorni sono passati senza eccessivi scossoni; nello specifico: il volo di ieri è stato sereno, mi sono ritrovato imballottato con un gruppo formato da 4 coppie bolognesi in visita a Londra, fra tutti quanti facevano più casino di una 5^ liceo in gita.. Il più agitato era il sosia di Leslie Nielsen, che continuava a fare lo splendido con la hostess (inglese), apostrofonadola in bulgnàis. Al termine del viaggio nessuno dei due aveva capito alcunchè dell'altro... In aereoporto, oltre al gradito saluto di un'abbronzata Elena, il vero, grande, episodio: l'incontro con Luca Cecconi. Mi è mancato giusto così per non brozzarlo e chiedergli di fare una foto.. Peccato.. (il buon cecco è poi anche salito sul mio stesso aereo, me lo sono ritrovato al controllo documenti di Gatwick che mostrava tutto lo charme del suo capello ondulato..).
Una volta sistematomi in albergo è giunto il momento dell'incontro con Willis, apparso in splendida forma: i 3 mesi qui a Londra hanno sicuramente migliorato il suo inglese e gli hanno dato la possibilità di conoscere un sacco di persone e caratteri differenti. La serata è stata all'insegna della birra! Oggi, invece, è stato il grande giorno di Wembley, dove si disputava la finale della FA Cup fra il Chelsea e l'Everton. Con Willis (e Antonio, un suo amico spagnolo simpaticissimo e grossissimo che potete scorgere nella foto..) ci siamo trovati in Liverpool Street verso le 12:30, poi, in metro, tutti allo stadio. Di biglietti neanche l'ombra (erano esauriti da due mesi..), però è stato bellissimo lo stesso scendere assieme a tutti i tifosi (beninteso, di entrambe le squadre..) e farsi i 500 metri fino allo stadio sommerso dai cori delle due tifoserie. Alla fine, dopo una capatina da un bookmaker davanti allo stadio (risultato finale: +3,60 GBP in 5, cioè +0,70 GBP a testa, ma solo perchè non hanno dato buono un clamoroso gol di Malouda..) ci siamo infilati in un pub di soli tifosi del Chelsea (fra i quali, il più sorridente è stato il sosia di Clarence Seedorf..), che alle 3 del pomeriggio facevano lavorare e non poco le spinatrici di birra. Ovviamente, ci siamo adeguati..
Il rientro in albergo è avvenuto dopo le 19:00, dopo aver salutato Willis che nella notte prenderà l'aereo per tornare a Bologna per il matrimonio del fagiano.. Domani sarà una giornata molto importante, visti gli impegni calcistici del Bologna fc. In serata è atteso l'arrivo di Jacopo, dopodichè sarà solo WebTrends..

mercoledì 27 maggio 2009

Eddai, sfruttiamo il momento di trance agonistica..


In questo post, invece, vi propongo il pezzo che è stato pubblico sull'ultimo numero del BSL Magazine, "prestigiosa" pubblicazione della società di pallacanestro sanlazzarese.
P.S.: Gianni, se ci sei, batti un colpo...

In 11 anni di pallacanestro "senior" e oltre 300 partite giocate, mi è capitato di vederne di cotte e di crude..Campi al limite della praticabilità, trasferte "impossibili", personaggi curiosi. Tra questi, ma dovrei modificare l'aggettivo in impressionante, quello che mi ha colpito di più è Gianni Gualdi. Forse a molti di voi questo nome non dice nulla, ma dovreste sapere che il ragazzo ne mastica di palla a spicchi, eccome.
Nato a Campagnola Emilia nel 1958 (si, non è un errore, 19 gennaio 1958), Gianni cresce a pane e spalding, tra i campetti vicino a casa. La "carriera" vera e propria di Gianni comincia in quel di Correggio, il paese natale di un certo Ligabue, e come in una canzone di Ligabue (facciamo "una vita da mediano"? oppure "non è tempo per noi"?) comincia a farsi strada partendo dal basso, senza le luci della ribalta. L'esordio in serie C a 17 anni e poi alcune stagioni in giro fra Reggio Emilia e Roseto tentando la scalata in serie B, diventandone anche il miglior realizzatore. Dotato di un palleggio arresto e tiro fulminante e un fiuto per il rimbalzo offensivo che non ha rivali, Gualdi mette in campo grande agonismo e voglia di vincere, e con queste riesce a sopperire ad un fisico non necessariamente statuario (si tratta di un ala piccola di 1,90 m). Al ritorno dalle sue peregrinazioni in giro per l'Italia, a Gianni capita l'episodio che cambierà la vita di atleta e di uomo: durante un normale turno di lavoro, una delle macchine alle quali sta lavorando "impazzisce" e gli trancia di netto 3 dita della mano destra, la mano "forte".
Qui inizia la seconda vita del Gualdi cestista, fatta di forza di volontà e voglia di non abbandonare il mondo della palla arancio. Torna nella sua Correggio e riparte dalla serie C, fa della sua mano sinistra la sua nuova mano forte e cerca di sfruttare al meglio quello che gli rimane dell'altra mano. Gualdi soffre, sbuffa, a fatica riesce a mettere assieme i cocci, poi migliora, trova confidenza con il suo corpo e sboccia. Nel 1989 vince il campionato di serie C con Correggio e lo fa da protagonista (oltre 27 ad allacciata di scarpa) e l'anno dopo torna a vincere la classifica marcatori di serie B, a oltre 21 si media, senza 3 dita di una mano... Chi lo vede giocare parla di una forza della natura, qualcosa che va oltre alla prepotenza tecnica. Gualdi spiega la pallacanestro ai suoi avversari e, anche se l'anno si conclude con la retrocessione della sua squadra, in pochi non noteranno la sua presenza fra i palasport di mezza Italia.
Negli anni successivi Gualdi si sposta a Castelnovo di Sotto, per 2 campionati in C2 e altrettanti in C1, un ultimo anno a Correggio nel 1996, poi Bagnolo e Carpi, ancora fra C1 e C2. Nel 2003, mentre con il San Mamolo sto cercando di conquistare un posto al sole nel campionato di serie D, ci troviamo ad affrontare una neopromossa dal campionato di Promozione, la Budriese di Correggio. Fra le fila ospiti, noto in riscaldamento la presenza di un "vecchietto" (45 anni, i capelli bianchi) e dalla mia metà campo mi accorgo che ha qualcosa di particolare... Inizia la partita e il "vecchietto" (e solo a quel punto mi accorgo della sua menomazione fisica) mi prende e accende l'autobus: finta-palleggio-arresto-tiro, virate, piazzati, una furia. La sua squadra gioca quasi esclusivamente per lui e, per tutta la partita, rimane attaccata alla squadra di casa. Grazie ad una panchina più lunga e maggiore freschezza nel settore lunghi, il San Mamolo porta a casa la sfida con pochi punti di margine, a fine partita chiedo al vice allenatore di allungarmi il referto, perché ero curioso di sapere quanto mi aveva fatto male questo "vecchietto" senza 3 dita: 51. Aspetta, che lo scrivo meglio: cinquantuno. Oh, 51 punti! In una parola, immarcabile. Al momento dei saluti, vado a complimentarmi e leggo nei suoi occhi tutta la rabbia per non aver portato a casa i 2 punti.
Se avessi bisogno di spiegare ad un alieno appena giunto sulla terra il significato di voglia di vincere, lo porterei a Correggio, dove Gianni Gualdi calca ancora i campi di promozione (aveva provato a smettere, giocando con gli amatori, ma quel clima non lo gli si addiceva...) spiegando la pallacanestro ai più giovani.
Per questa lezione, grazie Gianni!!

Già che ci siamo...


Non mi è mai piaciuto l'auto-celebrazione. Ma un paio di mesi fa ho letto la più recensione su una mia partita in oltre 20 anni di pallacanestro. La copio-incollo, sottolineando che proviene dal sito della Polisportiva Pontevecchio Bologna, www.pontevecchiobologna.it

B.S.L-Molino Idice Pontevecchio 71-68

(13-25; 39-43; 51-51)

Palestra Rodriguez Via Repubblica 2, 20 marzo 2009 21.00

Pontevecchio:

Cilfone 3, Coppo 16, De Fazio, Giovannini, Mariano, Montero Barill 17, Morales Cassara 10, Natali 11, Pedini 6, Tagliaferri 5, all. Conti

B.S.L:
Cantore 4, Coraini 3, Binassi 18, Saccaro 15, Zanni 1, Mini 19, Brina, Naim, Genovese 2, Grassi 9; all. Nieddu.

Sconfitta con rammarico per i granata nell'anticipo del venerdì sera alle Rodriguez di San Lazzaro. Il BSL si impone 71 a 68 dopo un finale punto a punto nel quale due bombe consecutive di Mini decidono l'esito dell'incontro. La Pontevecchio, sotto di due punti, ha la possibilità di giocarsi il tiro del pareggio (o della vittoria), nell'ultima azione della gara, quando mancano 18" allo scadere. Coppo sbaglia un entrata centrale a 3" dal termine (era fallo?). Ai granata manca quel pizzico di fortuna necessaria per raggiungere i supplementari esito probabilmente "più giusto" di un'incontro che l'ha vista condurre per oltre tre quarti di gara. Complimenti a San Lazzaro per la vittoria che consente ai biancoverdi di avvicinare in classifica la PV a soli due punti. In particolare complimenti al solito Mini (19 punti), ma, soprattutto, a Saccaro che prende in mano la partita in un momento di sterilità negli attacchi di entrambe le squadre. La PV, dopo un primo quarto arrembante (25 punti segnati, +12 punti di vantaggio), gioca una partita di sofferenza chiudendo bene in difesa ma non riuscendo a sfruttare a pieno i giochi in attacco per le basse percentuali di tiro. Buona la partita di capitan Pedini (3/4 al tiro, 5 rimbalzi, 2 palle recuperate e nessuna persa) e di Morales (4/9 al tiro e 9 rimbalzi).

L'inizio è tutto PV. La precisione di Montero al tiro ed un Morales molto concentrato, consentono ai granata di allungare fin dai primi minuti (7-3 al 4'). Il controllo dei rimbalzi allarga il divario tra le due squadre. Al 7' i granata conducono 16-8 e poi chiudono il quarto 25-13.
Nel secondo quarto, dopo 5' di equilibrio (30-20 al 5'), ecco la reazione del BSL. Sette punti di Mini ed una bomba del giovane Coraini, appena entrato, portano la squadra di casa a recuperare gran parte del disavanzo ed a chiudere il tempo a -4 (43-39 per la PV). Troppi i 26 subiti dai granata nel periodo.
Il terzo quarto vede le due squadre attanagliate dalla paura di vincere (o di perdere?). Errori marchiani da una parte e dall'altra, palle perse, palle recuperate e poi ancora perse determinano un parziale di 6-6 dopo 8' con la PV ancora avanti di quattro lunghezze (49-45). A questo punto è Saccaro ad elevarsi ad uomo-derby: segna 4 punti consecutivi e raggiunge il pareggio. Il quarto si chiude sul 51-51.
Saccaro segna anche i primi 9 punti della sua squadra nell'ultima frazione di gioco. Per la prima volta la BSL mette la testa avanti: 59-64 quando mancano 6'. Sembra fatta ma la Pontevecchio non molla. I granata, imprecisi al tiro, vanno a prendersi falli in entrata e la precisione ai liberi (dei 17 punti realizzati dai granata nell'ultimo quarto, 11 sono dalla lunetta), consente il recupero. Parità a 2'37" dal termine (64-64). A questo punto decidono due bombe di Mini alle quali la PV replica con 4 liberi (Montero e Coppo): 68-70 a -38". La PV recupera l'ultimo pallone. Coppo tenta l'entrata centrale ma il suo gancio prende il ferro. Chiude la partita un libero di Mini: 68-71. Arrivederci alle Pertini sabato 25 aprile per il derby di ritorno.

Andrea Patuelli

I'll be back...

I'll be back. Sooner or later.
In effetti, le motivazioni che mi hanno spinto ad aprire questo blog sono venute un po' meno (visita www.basketsavemylife.com), ma, assieme ad esso, anche l'energia e la spinta "creativa" (gravissimo).
Ora, però, è successa una cosa. E' successo che mi sono accorto che ho voglia di scrivere. Che ho bisogno di scrivere. Perchè, anche se con 3 lavori, mille cose che mi girano intorno e un'esistenza "piena" 24/7 (sono pazzi questi americani), certe volte c'è il bisogno di sedersi e vomitare quello che staziona sul gargaroz, che sia una cosa che ti è successa o la voglia di descrivere alla menopeggio qualcosa che ti ha colpito o ti piace.
Quindi, detto questo, tornerò, e, come l'araba fenice, rinascerò dalla mie ceneri; come sempre da underdog, cercherò non necessariamente di sopravanzare gli altri, ma sopravvivere...

:-)

giovedì 29 gennaio 2009

Il disco della settimana: Cherry Ghost - Thirst For Romance

Prendendo spunto da una melodia dei Wilco, "Cherry Ghost" è il nome d'arte di Simon Aldred, cantautore britannico nato a Bristol che, nel 2005, ha deciso di affidarsi ad una band per provare a sfondare, dopo diversi anni di tentativi come solista. Segno distintivo è la tipica scrittura suggestiva, che mescola gioia e dolore, secondo le influenze, da lui stesso riconosciute, dei Sparklehorse e degli Smog. Aldred ha cominciato a registrare a casa, utilizzando la tecnologia di
campionamento per costruire una modalità più espansiva per la sua musica, cominciando a distribuire i demo con le sue registrazioni in giro per le case discografiche inglesi. Aldred, utilizzando per la prima volta il nome Cherry Ghost, ha anche aperto una sua pagina su Myspace, sulla quale ha caricato i suoi demo, riscutendo un discreto successo. Visto che gli accessi alla sua pagina continuavano a crescere, e che era divenuto famoso come un gruppo (anche se formalmente non lo era), Aldred ha cominciato ad esibirsi dal vivo come se fosse una band, a volte accompagnato da una chitarra acustica. La Heavenly Records ha, per prima, firmato Aldred, e il suo primo singolo, 'Mathematics', è stato rilasciato nel mese di aprile 2007. Il secondo singolo, 'People help the people', uscito a giugno, ha rappresentato l'anteprima dell'album d'esordio dei Cherry Ghost, 'Thirst for Romance', che è stato prodotto da Dan Austin e rilasciato nel luglio 2007. I Cherry Ghost sono poi diventati veramente un gruppo, con l'ingresso ufficiale nella band di Jim Rhodes, Ben Parson, Grenville Harrop e Phill Anderson.

Thirst for Romance è un album semplice, che mixa arrangiamenti ponderati, sonorità ricercate e un songwriting ad hoc. Strizzando l'occhio a Divine Comedy e Coldplay, Aldred sparge la musica indie su melodie country (le dolci '4 a.m.' e 'Mary on the mend'), sul pop ('Thirst for Romance' e 'Mountain Bird'), sulle ballate ('Roses' oltre alla iper gettonata 'People help the people'), ma anche al rock and roll ('Alfred the great'). Un album completo, studiato, splendido, che mischia le dolci melodie alla voci quasi roca di Aldred. Notevoli i singoli ('4 a.m.', 'People help the people' e la romantica 'Mathematics'), ma è il "cast di supporto" della album che ne rende l'album migliore uscito nel 2007 (citazioni particolari per 'Dead man's suit', 'False alarm' e 'Alfred the great').
E comunque è un album che non smetterei mai di ascoltare...

Tracklist:

1. Thirst For Romance
2. 4am
3. Mountain Bird
4. People Help The People
5. Roses
6. Dead Man's Suit
7. False Alarm
8. Alfred The Great
9. Here Come The Romans
10. Mary On The Mend
11. Mathematics

(ghost track) The Same God
http://www.wikio.it