- Chasing Pirates (Norah Jones)
- Even Though (Norah Jones/Jesse Harris)
- Light As a Feather (Norah Jones/Ryan Adams)
- Young Blood (Norah Jones/Mike Martin)
- I Wouldn’t Need You (Norah Jones)
- Waiting (Norah Jones)
- It’s Gonna Be (Norah Jones)
- You’ve Ruined Me (Norah Jones)
- Back To Manhattan (Norah Jones)
- Stuck (Norah Jones/Will Sheff)
- December (Norah Jones)
- Tell Yer Mama (Norah Jones/Jesse Harris/Richard Julian)
- Man Of The Hour (Norah Jones)
mercoledì 23 dicembre 2009
Il ritorno (o la caduta?) di Norah Jones
martedì 15 dicembre 2009
Buon compleanno Paul Simonon!
London Calling è l'album grazie al quale i Clash si imposero anche negli Stati Uniti, ed è stato pubblicato nel 1979, l'anno della morte di Sid Viciuos. L'album è composto di 19 brani, molti dei quali a firma Strummer/Mick Jones (Simonon ha scritto "The Guns of Brixton"). Il disco presenta una notevole complessità compositiva e mescolanza dei generi: sebbene non vi siano ravvisabili canzoni classificabili come punk, sono presenti anche pezzi ska e influenze pop, reggae, rockabilly, rhythm and blues e jazz.
Posizionato al numero 8 della speciale classifica di Rolling Stones dei 500 migliori album di tutti i tempi.
La copertina di London Calling, una delle più famose della musica moderna, raffigura Simonon mentre spacca il basso sul palco. L'immagine volle essere un omaggio a Presley, primo cantante rock and roll bianco, con cui si vollero comparare per la temerarietà nelle scelte musicali e per indicare il loro riavvicinamento alle radici del rock. La foto di Simonon è spontanea, e fu scattata da Pennie Smith, fotografa al seguito dei Clash, durante il concerto al Palladium di New York, il 21 Settembre 1979.
martedì 1 dicembre 2009
Contromano
venerdì 20 novembre 2009
La Videosorveglianza
Che poi si passa un sacco di tempo a pensare se si può tornare indietro o no. Ma che senso ha, poi? Non esistono errori commessi, esistono solo scelte che devi fare. Un errore è tale solo se puoi tornare indietro e correggerlo. Se non puoi tornare indietro, che alternative hai? Solo fare tesoro dell'esperienza per le prossime volte (nelle quali, tanto, ti comporterai sempre allo stesso modo..).
Ora vorrei guardare Scrubs. Mi fa stare meglio..
mercoledì 18 novembre 2009
venerdì 23 ottobre 2009
Ho messo via
Cambiando argomento, più di una volta in questa settimana mi sono sentito fare dei discorsi che in passato mi avevano ferito, tipo "ma ormai è l'ora di dargliela su col basket!", oppure "io t'avrei piantato al primo we di partita". Mi ritrovo di nuovo di fronte a questa impossibilità di comunicare in profondità quelle che sono SUL SERIO le mie emozioni. Come faccio a far capire che se mi togliessero la pallacanestro, con tutta la fatica che faccio a starci dietro, con tutte le imprecazioni, i momenti difficili e il tempo che non posso dedicare ad altro, non sarei la stessa persona? Che mi sentirei svuotato, vago, inutile. Come faccio a far capire a queste persone che mi vorrebbero diverso che IO non i vorrei diverso?? E il perché? Trovo che le persone siano sempre più un po' egoiste e un po' incapaci di stare con se stessi. E più non stanno bene da sole, più hanno bisogno degli altri, "biasimandoli" perché non fanno questo o quello, non dedicano tempo ai loro stessi interessi o cose del genere. Imparate dagli altri, perché senza di loro non sareste nulla.
martedì 29 settembre 2009
29 Settembre 1944
« La nostra pietà per loro significhi che tutti gli uomini e le donne sappiano vigilare perché mai più il nazifascismo risorga. » | |
(Lapide del cimitero di Casaglia) |
Dopo il Massacro di Sant'Anna di Stazzema commesso il 12 Agosto 1944, gli eccidi nazifascisti contro i civili sembravano essersi momentaneamente fermati. Ma il feldmaresciallo Albert Kesselring aveva scoperto che a Marzabotto agiva con successo la brigata Stella Rossa, e voleva dare un duro colpo a questa organizzazione e ai civili che la appoggiavano. Già in precedenza Marzabotto aveva subito rappresaglie, ma mai così gravi come quella dell'autunno 1944.
Capo dell'operazione fu nominato il maggiore Walter Reder, comandante del 16° battaglione corazzato ricognitori della 16. SS-Panzergrenadier-Division Reichsfuhrer SS, sospettato a suo tempo di essere uno tra gli assassini del cancelliere austriaco Engelbert Dollfuss. La mattina del 29 Settembre, prima di muovere all'attacco dei partigiani, quattro reparti delle truppe naziste, comprendenti sia SS che soldati della Wermacht, accerchiarono e rastrellarono una vasta area di territorio compresa tra le valli del Setta e del Reno, utilizzando anche armamenti pesanti. «Quindi – ricorda lo scrittore bolognese Federico Zardi – dalle frazioni di Panico, di Vado, di Quercia, di Grizzana, di Pioppe di Salvaro e della periferia del capoluogo le truppe si mossero all'assalto delle abitazioni, delle cascine, delle scuole», e fecero terra bruciata di tutto e di tutti.
Nella frazione di Casaglia di Monte Sole, la popolazione atterrita si rifugiò nella chiesa di Santa Maria Assunta, raccogliendosi in preghiera. Irruppero i tedeschi, uccidendo con una raffica di mitragliatrice il sacerdote, don Ubaldo Marchioni, e tre anziani. Le altre persone, raccolte nel cimitero, furono mitragliate: 195 vittime, di 28 famiglie diverse tra le quali 50 bambini. Fu l'inizio della strage. Ogni località, ogni frazione, ogni casolare fu setacciato dai soldati nazisti e non fu risparmiato nessuno. La violenza dell'eccidio fu inusitata: alla fine dell'inverno fu ritrovato sotto la neve il corpo decapitato del parroco Giovanni Fornasini.
Fra il 29 settembre e il 5 ottobre 1944, dopo sei giorni di violenze, il bilancio delle vittime civili si presentava spaventoso: oltre 800 morti. Le voci che immediatamente cominciarono a circolare relative all'eccidio furono negate dalle autorità fasciste della zona e dalla stampa locale (Il Resto del Carlino), indicandole come diffamatorie; furono minimizzate anche presso il Duce che chiedeva conferme (e che protestò per l'inaudita crudeltà tedesca); solo dopo la Liberazione lentamente cominciò a delinearsi l'entità del massacro.
venerdì 25 settembre 2009
BSL - 25 Settembre
Dopo la due giorni a Sestola, ecco una ulteriore settimana di fatiche, culminata con il torneo Edilgroup. Le semifinali sono state avvincenti, con i Flying Balls che superano Modena in una gara equilibrata di fronte ad un bel pubblico, e i Cinghioss che stendono Forlimpopoli (con meno pubblico, data l'ora tarda) nella seconda. Bella partita bianco-verde, con tanti minuti per i giovani e discrete risposte da parte di Diego, Chiappa, Filo e Ricky che ha annullato Spagnoli. Stasera la finale nel derby, speriamo di non pagare oltremodo le assenze di Zanni e Lollo..
mercoledì 16 settembre 2009
BSL - 16 Settembre
venerdì 4 settembre 2009
BSL - 4 Settembre
1,2,3, Cinghioss!!
mercoledì 2 settembre 2009
BSL - 2 Settembre
Sarà un anno lungo, magari ci togliamo delle soddisfazioni?!
martedì 1 settembre 2009
Back from Udine
In questo senso, nota positiva della serata l'esibizione dei White Lies, che personalmente non conoscevo. Chitarra + voce, basso e batteria, formazione semplice, accordi graffianti, zero elettronica, faccia tosta e voglia di emergere. L'album di esordio (ogni giorno che passa mi lego sempre più a questa "sottocategoria"...) si intitola "To lose my Life". E' proprio un bell'album. Ricorda Hopes & Fears dei Keane nel suono, citazioni d'obbligo per la title track e per "Farewell to the Fairground", ma anche per "Death", "Fifty on our Foreheads" e "Unfinished Business". 45 minuti di indie-rock sincero e penetrante. Non perdetelo.
giovedì 27 agosto 2009
Gravity
it's been a long time coming,
and i can't stop now
such a long time running,
and i can't stop now
do you hear my heart beating?
can you hear that sound?
'cause i can't help thinking
that i don't look down
and then i looked up at the sun
and i could see
oh, the way that gravity turns for you and me
and then i looked up at the sky
and saw the sun
and the way that gravity turns on everyone
on everyone
baby,
it's been a long time waiting,
such a long, long time
and i can't stop smiling,
oh i can't stop now
do you hear my heart beating?
do you hear that sound?
'cause i can't stop crying
and i won't look down
and then i looked up at the sun
and i could see
oh, the way that gravity turns on you and me
and then i looked up at the sun
and saw the sky
and the way that gravity pulls on you and i
on you and i
giovedì 13 agosto 2009
Ciao Gallaz
La cosa più facile in questi casi, è riempirsi di frasi piene di retorica, citando quanto fosse dolce il suo sorriso o belli i momenti passati con lui, non sono certo io la persona indicata a questo tipo di discorso, vuoi per l'indole del mio carattere, vuoi perchè Giacomo era "uno dei tanti" che scorgi durante l'anno e, sebbene avessi capito fin da subito leggendo il suo nome in quel triste articolo, avrebbe potuto esserci chiunque al suo posto.
Nonostante questo, Giacomo era uno di quelli che avevo notato: la sua squadra, l'under 17 allenata da coach Rocca, chiudeva i propri turni di allenamento proprio prima che iniziassero quelli della serie c, e spesso mi sono messo ad osservare quali giovani virgulti sarebbero potuti essere un giorno (nemmeno troppo lontano) un valido sostegno alla prima squadra. Fra i vari talenti emergenti, l'atteggiamento di Giacomo mi aveva colpito: educato, sempre al suo posto,
ma potevi leggere nei suoi occhi la soddisfazione nel poter fare parte della squadra e, più in generale, giocare a basket. Quando avevo la sua età anche io ebbi qualche difficoltà nel trovare spazio nella squadra dove giocavo, ma la dedizione, la passione per questo gioco non mi hanno mai abbandonato e, anzi, mi hanno spinto oltre, mentre i miei compagni, chi prima chi poi, abbandonava l'attività agonistica, io riuscivo a ritagliarmi sempre più spazio, togliendomi
anno dopo anno svariate soddisfazioni. Egoisticamente, pensavo che Giacomo potesse ripercorrere questa strada, perchè bastano 20 secondi per accorgersi se un ragazzo gioca per piacere agli altri, per soddisfare le proprie voglie o, peggio, per fare un piacere a qualcuno. Giacomo era fatto della mia stessa pasta, anche se non avrà più la possibilità di dimostrarlo, anche se alle "Rodriguez" non vedremo più le sue braccia da airone spiccare il volo sino al canestro.
Credo che la stagione che da qui ad un mese aprirà il sipario sarà molto dura, per chiunque vesta una divisa BSL, soprattutto nel primo periodo. La presenza di Giacomo si farà sentire in ogni canestro, ogni passaggio, ogni incitamento sarà pervaso dalla sensazione comune data dal fatto che lui, qui con noi, non c'è più. Penso che la cosa più importante e significativa sia ricordarlo ognuno per se, senza falsi moralismi o "ma perchè è successo proprio a lui?", traendo forza dalla sua assenza.
Tieniti pronto, Gallaz, quest'anno le tue mani, i tuoi piedi e il tuo cuore giocano con me.
sabato 8 agosto 2009
I like Chopin
Ma chissà poi se sto parlando di amore o che altro.. Che cosa significa uscire dall'ufficio alle 10 di sera e non aver voglia di tornare a casa perchè pensi che le uniche cose valide della giornata sono ancora dentro a quell'edificio?? Che cosa significa trovarsi spiazzati e impauriti di fronte ad un sms che non avrei mai voluto ricevere, e al quale ho risposto con il cuore gocciolante in mano..??
Forse ha veramente ragione quel fighetto di Gazebo: Remember that piano (Ludovico, nda), so delightful, unusual - That classic sensation, sentimental confusion - Used to say "I like Chopin" - Love me now and again.
Ovunque tu sia, adesso che sono le 2 del mattino, buonanotte. E grazie di pungolarmi il miocardio, anche se, lentamente, si sta suturando...
Barbarella
giovedì 30 luglio 2009
Mandi Udin!
Sherry Darling
Badlands
Hungry Heart
Outlaw Pete
Darlington County
Something In The Night
Working On A Dream
Murder Incorporated
Johnny 99
No Surrender
Summertime Blues
Be True
Streets of Fire
My Love Will Not Let You Down
Waiting On A Sunny Day
The Promised Land
American Skin (41 Shots)
Lonesome Day
The Rising
Born To Run
Born In The USA
American Land
Bobby Jean
Dancing In The Dark
Twist & Shout
martedì 21 luglio 2009
21 Luglio
Ieri è giunto in ufficio il pacchetto di fastweb contenente il nuovo telefono (Nokia 6220). Evvai. Peccato non spaerlo usare.. Ora rimaniamo in attesa del tv che, come minimo, arriverà o giovedi dopo le 4 o venerdi, che sarò in ferie.
Ferie dovute al fatto che giovedi notte, in quel di Udine, si va in trasferta ad acclamare il boss e la e-street band. La procedura di avvicinamento all'evento prosegue senza intoppi, anche se sarà difficile immaginare la scaletta dei 27/28 pezzi, ne sapremo qualcosa di più domani dopo l'esibizione di questa sera Torino.
Ieri sera pessima figura alla Lunetta, 4 vs 4 dominato fino al 33 a 8, poi crollo fisico ed emozionale sino al finale 40 a 44 che ha lasciato parecchio amaro in bocca. E' necessaria una rivincita al più presto, almeno per confortare l'orgoglio ferito.
In serata pizza, birra e film avec Pier, splendida visione di Fargo, uno dei più acclamati film dei fratelli Coen (che, al di la del controverso "Non è un paese per vecchi", mi piacciono assai). Super le interpretazioni di Steve Buscemi e William H. Macy, ma la vera super star della pellicola è Frances McDormand, moglio di Joel Coen, che recita veramente in cinta! Consigliatissimo. A+++
martedì 7 luglio 2009
Alcune digressioni...
Questo spazio non vuole e non deve essere un mero elenco di cose fatte o da fare, vuole essere uno spazio da aprire qua e la, quando se ne ha voglia. Oggi mi va di scrivere queste cose, fanculo a tutti quelli che ci costruiscono sopra dei castelli.
Di prossima pubblicazione il racconto che ho in testa da troppo tempo per non poterlo buttare giù. Farà schifo o sarà carino? Chissenefrega, spero solo di tirare fuori tutto, scrivendo..
Mattonella
sabato 30 maggio 2009
Days 1 &2 - Luca Cecconi, Leslie Nielsen e Clarence Seedorf...
Una volta sistematomi in albergo è giunto il momento dell'incontro con Willis, apparso in splendida forma: i 3 mesi qui a Londra hanno sicuramente migliorato il suo inglese e gli hanno dato la possibilità di conoscere un sacco di persone e caratteri differenti. La serata è stata all'insegna della birra! Oggi, invece, è stato il grande giorno di Wembley, dove si disputava la finale della FA Cup fra il Chelsea e l'Everton. Con Willis (e Antonio, un suo amico spagnolo simpaticissimo e grossissimo che potete scorgere nella foto..) ci siamo trovati in Liverpool Street verso le 12:30, poi, in metro, tutti allo stadio. Di biglietti neanche l'ombra (erano esauriti da due mesi..), però è stato bellissimo lo stesso scendere assieme a tutti i tifosi (beninteso, di entrambe le squadre..) e farsi i 500 metri fino allo stadio sommerso dai cori delle due tifoserie. Alla fine, dopo una capatina da un bookmaker davanti allo stadio (risultato finale: +3,60 GBP in 5, cioè +0,70 GBP a testa, ma solo perchè non hanno dato buono un clamoroso gol di Malouda..) ci siamo infilati in un pub di soli tifosi del Chelsea (fra i quali, il più sorridente è stato il sosia di Clarence Seedorf..), che alle 3 del pomeriggio facevano lavorare e non poco le spinatrici di birra. Ovviamente, ci siamo adeguati..
Il rientro in albergo è avvenuto dopo le 19:00, dopo aver salutato Willis che nella notte prenderà l'aereo per tornare a Bologna per il matrimonio del fagiano.. Domani sarà una giornata molto importante, visti gli impegni calcistici del Bologna fc. In serata è atteso l'arrivo di Jacopo, dopodichè sarà solo WebTrends..
mercoledì 27 maggio 2009
Eddai, sfruttiamo il momento di trance agonistica..
In questo post, invece, vi propongo il pezzo che è stato pubblico sull'ultimo numero del BSL Magazine, "prestigiosa" pubblicazione della società di pallacanestro sanlazzarese.
P.S.: Gianni, se ci sei, batti un colpo...
Nato a Campagnola Emilia nel 1958 (si, non è un errore, 19 gennaio 1958), Gianni cresce a pane e spalding, tra i campetti vicino a casa. La "carriera" vera e propria di Gianni comincia in quel di Correggio, il paese natale di un certo Ligabue, e come in una canzone di Ligabue (facciamo "una vita da mediano"? oppure "non è tempo per noi"?) comincia a farsi strada partendo dal basso, senza le luci della ribalta. L'esordio in serie C a 17 anni e poi alcune stagioni in giro fra Reggio Emilia e Roseto tentando la scalata in serie B, diventandone anche il miglior realizzatore. Dotato di un palleggio arresto e tiro fulminante e un fiuto per il rimbalzo offensivo che non ha rivali, Gualdi mette in campo grande agonismo e voglia di vincere, e con queste riesce a sopperire ad un fisico non necessariamente statuario (si tratta di un ala piccola di 1,90 m). Al ritorno dalle sue peregrinazioni in giro per l'Italia, a Gianni capita l'episodio che cambierà la vita di atleta e di uomo: durante un normale turno di lavoro, una delle macchine alle quali sta lavorando "impazzisce" e gli trancia di netto 3 dita della mano destra, la mano "forte".
Qui inizia la seconda vita del Gualdi cestista, fatta di forza di volontà e voglia di non abbandonare il mondo della palla arancio. Torna nella sua Correggio e riparte dalla serie C, fa della sua mano sinistra la sua nuova mano forte e cerca di sfruttare al meglio quello che gli rimane dell'altra mano. Gualdi soffre, sbuffa, a fatica riesce a mettere assieme i cocci, poi migliora, trova confidenza con il suo corpo e sboccia. Nel 1989 vince il campionato di serie C con Correggio e lo fa da protagonista (oltre 27 ad allacciata di scarpa) e l'anno dopo torna a vincere la classifica marcatori di serie B, a oltre 21 si media, senza 3 dita di una mano... Chi lo vede giocare parla di una forza della natura, qualcosa che va oltre alla prepotenza tecnica. Gualdi spiega la pallacanestro ai suoi avversari e, anche se l'anno si conclude con la retrocessione della sua squadra, in pochi non noteranno la sua presenza fra i palasport di mezza Italia.
Negli anni successivi Gualdi si sposta a Castelnovo di Sotto, per 2 campionati in C2 e altrettanti in C1, un ultimo anno a Correggio nel 1996, poi Bagnolo e Carpi, ancora fra C1 e C2. Nel 2003, mentre con il San Mamolo sto cercando di conquistare un posto al sole nel campionato di serie D, ci troviamo ad affrontare una neopromossa dal campionato di Promozione, la Budriese di Correggio. Fra le fila ospiti, noto in riscaldamento la presenza di un "vecchietto" (45 anni, i capelli bianchi) e dalla mia metà campo mi accorgo che ha qualcosa di particolare... Inizia la partita e il "vecchietto" (e solo a quel punto mi accorgo della sua menomazione fisica) mi prende e accende l'autobus: finta-palleggio-arresto-tiro, virate, piazzati, una furia. La sua squadra gioca quasi esclusivamente per lui e, per tutta la partita, rimane attaccata alla squadra di casa. Grazie ad una panchina più lunga e maggiore freschezza nel settore lunghi, il San Mamolo porta a casa la sfida con pochi punti di margine, a fine partita chiedo al vice allenatore di allungarmi il referto, perché ero curioso di sapere quanto mi aveva fatto male questo "vecchietto" senza 3 dita: 51. Aspetta, che lo scrivo meglio: cinquantuno. Oh, 51 punti! In una parola, immarcabile. Al momento dei saluti, vado a complimentarmi e leggo nei suoi occhi tutta la rabbia per non aver portato a casa i 2 punti.
Se avessi bisogno di spiegare ad un alieno appena giunto sulla terra il significato di voglia di vincere, lo porterei a Correggio, dove Gianni Gualdi calca ancora i campi di promozione (aveva provato a smettere, giocando con gli amatori, ma quel clima non lo gli si addiceva...) spiegando la pallacanestro ai più giovani.
Per questa lezione, grazie Gianni!!
Già che ci siamo...
Non mi è mai piaciuto l'auto-celebrazione. Ma un paio di mesi fa ho letto la più recensione su una mia partita in oltre 20 anni di pallacanestro. La copio-incollo, sottolineando che proviene dal sito della Polisportiva Pontevecchio Bologna, www.pontevecchiobologna.it
B.S.L-Molino Idice Pontevecchio 71-68
(13-25; 39-43; 51-51)
Palestra Rodriguez Via Repubblica 2, 20 marzo 2009 21.00
Pontevecchio:
Cilfone 3, Coppo 16, De Fazio, Giovannini, Mariano, Montero Barill 17, Morales Cassara 10, Natali 11, Pedini 6, Tagliaferri 5, all. Conti
B.S.L:
Cantore 4, Coraini 3, Binassi 18, Saccaro 15, Zanni 1, Mini 19, Brina, Naim, Genovese 2, Grassi 9; all. Nieddu.
Sconfitta con rammarico per i granata nell'anticipo del venerdì sera alle Rodriguez di San Lazzaro. Il BSL si impone 71 a 68 dopo un finale punto a punto nel quale due bombe consecutive di Mini decidono l'esito dell'incontro. La Pontevecchio, sotto di due punti, ha la possibilità di giocarsi il tiro del pareggio (o della vittoria), nell'ultima azione della gara, quando mancano 18" allo scadere. Coppo sbaglia un entrata centrale a 3" dal termine (era fallo?). Ai granata manca quel pizzico di fortuna necessaria per raggiungere i supplementari esito probabilmente "più giusto" di un'incontro che l'ha vista condurre per oltre tre quarti di gara. Complimenti a San Lazzaro per la vittoria che consente ai biancoverdi di avvicinare in classifica la PV a soli due punti. In particolare complimenti al solito Mini (19 punti), ma, soprattutto, a Saccaro che prende in mano la partita in un momento di sterilità negli attacchi di entrambe le squadre. La PV, dopo un primo quarto arrembante (25 punti segnati, +12 punti di vantaggio), gioca una partita di sofferenza chiudendo bene in difesa ma non riuscendo a sfruttare a pieno i giochi in attacco per le basse percentuali di tiro. Buona la partita di capitan Pedini (3/4 al tiro, 5 rimbalzi, 2 palle recuperate e nessuna persa) e di Morales (4/9 al tiro e 9 rimbalzi).
L'inizio è tutto PV. La precisione di Montero al tiro ed un Morales molto concentrato, consentono ai granata di allungare fin dai primi minuti (7-3 al 4'). Il controllo dei rimbalzi allarga il divario tra le due squadre. Al 7' i granata conducono 16-8 e poi chiudono il quarto 25-13.
Nel secondo quarto, dopo 5' di equilibrio (30-20 al 5'), ecco la reazione del BSL. Sette punti di Mini ed una bomba del giovane Coraini, appena entrato, portano la squadra di casa a recuperare gran parte del disavanzo ed a chiudere il tempo a -4 (43-39 per la PV). Troppi i 26 subiti dai granata nel periodo.
Il terzo quarto vede le due squadre attanagliate dalla paura di vincere (o di perdere?). Errori marchiani da una parte e dall'altra, palle perse, palle recuperate e poi ancora perse determinano un parziale di 6-6 dopo 8' con la PV ancora avanti di quattro lunghezze (49-45). A questo punto è Saccaro ad elevarsi ad uomo-derby: segna 4 punti consecutivi e raggiunge il pareggio. Il quarto si chiude sul 51-51.
Saccaro segna anche i primi 9 punti della sua squadra nell'ultima frazione di gioco. Per la prima volta la BSL mette la testa avanti: 59-64 quando mancano 6'. Sembra fatta ma la Pontevecchio non molla. I granata, imprecisi al tiro, vanno a prendersi falli in entrata e la precisione ai liberi (dei 17 punti realizzati dai granata nell'ultimo quarto, 11 sono dalla lunetta), consente il recupero. Parità a 2'37" dal termine (64-64). A questo punto decidono due bombe di Mini alle quali la PV replica con 4 liberi (Montero e Coppo): 68-70 a -38". La PV recupera l'ultimo pallone. Coppo tenta l'entrata centrale ma il suo gancio prende il ferro. Chiude la partita un libero di Mini: 68-71. Arrivederci alle Pertini sabato 25 aprile per il derby di ritorno.
I'll be back...
In effetti, le motivazioni che mi hanno spinto ad aprire questo blog sono venute un po' meno (visita www.basketsavemylife.com), ma, assieme ad esso, anche l'energia e la spinta "creativa" (gravissimo).
Ora, però, è successa una cosa. E' successo che mi sono accorto che ho voglia di scrivere. Che ho bisogno di scrivere. Perchè, anche se con 3 lavori, mille cose che mi girano intorno e un'esistenza "piena" 24/7 (sono pazzi questi americani), certe volte c'è il bisogno di sedersi e vomitare quello che staziona sul gargaroz, che sia una cosa che ti è successa o la voglia di descrivere alla menopeggio qualcosa che ti ha colpito o ti piace.
Quindi, detto questo, tornerò, e, come l'araba fenice, rinascerò dalla mie ceneri; come sempre da underdog, cercherò non necessariamente di sopravanzare gli altri, ma sopravvivere...
:-)
giovedì 29 gennaio 2009
Il disco della settimana: Cherry Ghost - Thirst For Romance
campionamento per costruire una modalità più espansiva per la sua musica, cominciando a distribuire i demo con le sue registrazioni in giro per le case discografiche inglesi. Aldred, utilizzando per la prima volta il nome Cherry Ghost, ha anche aperto una sua pagina su Myspace, sulla quale ha caricato i suoi demo, riscutendo un discreto successo. Visto che gli accessi alla sua pagina continuavano a crescere, e che era divenuto famoso come un gruppo (anche se formalmente non lo era), Aldred ha cominciato ad esibirsi dal vivo come se fosse una band, a volte accompagnato da una chitarra acustica. La Heavenly Records ha, per prima, firmato Aldred, e il suo primo singolo, 'Mathematics', è stato rilasciato nel mese di aprile 2007. Il secondo singolo, 'People help the people', uscito a giugno, ha rappresentato l'anteprima dell'album d'esordio dei Cherry Ghost, 'Thirst for Romance', che è stato prodotto da Dan Austin e rilasciato nel luglio 2007. I Cherry Ghost sono poi diventati veramente un gruppo, con l'ingresso ufficiale nella band di Jim Rhodes, Ben Parson, Grenville Harrop e Phill Anderson.
Thirst for Romance è un album semplice, che mixa arrangiamenti ponderati, sonorità ricercate e un songwriting ad hoc. Strizzando l'occhio a Divine Comedy e Coldplay, Aldred sparge la musica indie su melodie country (le dolci '4 a.m.' e 'Mary on the mend'), sul pop ('Thirst for Romance' e 'Mountain Bird'), sulle ballate ('Roses' oltre alla iper gettonata 'People help the people'), ma anche al rock and roll ('Alfred the great'). Un album completo, studiato, splendido, che mischia le dolci melodie alla voci quasi roca di Aldred. Notevoli i singoli ('4 a.m.', 'People help the people' e la romantica 'Mathematics'), ma è il "cast di supporto" della album che ne rende l'album migliore uscito nel 2007 (citazioni particolari per 'Dead man's suit', 'False alarm' e 'Alfred the great').
E comunque è un album che non smetterei mai di ascoltare...
Tracklist:
1. Thirst For Romance
2. 4am
3. Mountain Bird
4. People Help The People
5. Roses
6. Dead Man's Suit
7. False Alarm
8. Alfred The Great
9. Here Come The Romans
10. Mary On The Mend
11. Mathematics
(ghost track) The Same God