Nel giro di appena 3 anni, con soli 4 singoli pubblicati e giusto 1 album, i Sex Pistols sono stati in grado di rivoluzionare la scena musicale degli anni '70, ergendosi a paladini del punk, semplicemente, facendo detonare la bomba esplosiva che negli anni '70 rivoluzionerà il modo di vedere e ascoltare la musica.
I Sex Pistols nascono nel 1974, quando il cantante Steve Jones e il batterista Paul Cook decidono, assieme a Wally Nightingale, di formare i "The Strand" (che poi diverrano "The Swankers"), presto si aggrega il bassista Glen Matlock, che da una evidente sferzata qualitativa alla band. Matlock lavorava a quei tempi in un negozio di abbigliamento di proprietà di Malcolm McLaren denominato "Let it Rock". La nascita dei Sex Pistols è anche figlia della volontà di McLaren di
dare lustro alle sua attività (che condivideva con la moglie Vivienne Westwood) e nel 1975 diviene manager della band, cambiandone anche il nome in Sex Pistols (nel frattempo avevo cambiato anche il nome del suo negozio, denominato semplicemente "Sex"). La prima mossa del nuovo manager per dare la spinta definitiva alla band è stata quella di inserire un nuovo cantante, un ragazzetto (all'epoca i Pistols erano tutti poco più che maggiorenni) che bazzicava dalle parti del suo negozio: John Lydon. Il 6 Novembre 1975 i Sex Pistols si esibiscono per la prima volta nella loro formazione definitiva. Nel 1976 i Sex Pistols incidono il loro primo singolo, Anarchy in the UK", che di per sè risulta essere una bella lettera di presentazione ("I'm an Antichrist, I'm an anarchist"), ma la data che sancisce l'ingresso definitivo dei Pistols nella sfera musicale inglese è quella del 1° Dicembre 1976 quando partecipano ad un intervista al Today show, condotto da Bill Grundy: l'intervista non dura neanche 2 minuti ma i Pistols riescono a condensare tutto il loro "essere Pistols" suscitando grande scalpore nei media d'oltre Manica
e venendo bannati da garn parte dell'opinione pubblica (per vedere l'intervista, cliccate qui http://www.youtube.com/watch?v=jRNOUz7uefA). Nel frattempo, la casa discografica EMI straccia il contratto appena siglato con i 4 londinesi, dando il via ad un balletto di sigle che scappanao spaventate dall'aggressività della band poco prima della realizzazione dell'album d'esordio. Prima la A&M, poi la Virgin Records si succedono nel scriturare la band di "Johnny Rotten" (Johnny il marcio, per via della sua dentatura non eccelsa..), e nello stesso periodo avviene l'avvicendamento tra Glen Matlock (accusato da Lydon di essere un "cocco di mamma") e Sid Viciuos, figura chiave e in un certo senso mitologica nel successo della band. Esce anche il secondo singolo, God save the Queen, che viene istantaneamente bannata dalla BBC. I Pistols decidono così di pubblicizzare la loro creatura noleggiando un battello e solcando le acque del Tamigi, suonando la canzone ininterrottamente per diverse ore lo stesso giorno della celebrazione del giubileo della Regina. Inevitabilmente, i quattro vengono arrestati. Gli ulteriori singoli Pretty Vacant e Holidays in the sun precedono l'uscita dell'album Never mind the bollocks, il 2 ottobre dello stesso anno. L'album riscuote immediatamente un successo spaventoso, talmente spaventoso che le classifiche pubblicate in quei mesi verranno volutamente taroccate dai media, che ignorano i Pistols e il loro successo.
Dal vivo appaiono ancora più cattivi, i Sex Pistols sembrano non essere interessati a nulla e non concedono buone parole neanche al loro manager, che nel frattempo sta per essere licenziato. La figura di Sid Vicius, che aveva la particolarità di NON saper suonare il basso, ma aveva una presenza scenica strabordante, porterà ben prest la band sull'orlo della rottura, dati i suoi naturali eccessi. Viene attribuita a Sid Viciuos (vero nome John Simon Ritchie) anche la nascita del pogo... Ma la "storia" più divertente che aleggia attorno alla figura di questo pseudo-bassista è quella nella quale il manager Malcolm McLaren cerca di far siglare ad una casa discografica un impegno sino al 1983, la casa rifiuta motivando la sua scelta con le parole "probabilmente Vicious non ci arriverà al 1983". E infatti è del 3 febbraio del 1979 la morte di Sid Viciuos, per overdose, anche se non è mai stata accertata la volontarietà o meno di questo gesto.
La nascita e la morte dei Sex Pistols hanno una distanza temporale molto ristretta, ma la loro importanza negli anni successivi sarà devastante, basti pensare allo stile di vita "introdotto" dalla band e che ora è praticamente un clichè nel mondo della musica. Anche a livello musicale i Pistols hanno lasciato i loro seguaci, più o meno influenzati dallo stile musicale e della scena punk in generale, tra essi ricordiamo i Buzzococks, Joy Division, Morrisey e The Smiths, Siouxsie & The Banshees, Nirvana, Oasis, Guns'n Roses, Green Day e Blink 182 (ascoltatevi l'intro di All the small things). Senza timore di smentita, si può stabilire che i Sex Pistols stiano al punk come Chuck Berry sta al Rock'n Roll, con tutto quello che ne segue.. Nel 2006 i Pistols sarebbero anche stati introdotti nella Rock 'n Roll Hall of Fame, anche se i 4 superstiti (compreso Matlock) hanno sempre ripudiato questa glorificazione (Jones: "Se volessi essere messo in un museo non sarebbe certo il Hall of Fame; perché non lo vogliono i fans, ma le persone che ti portano a farlo o che sono già dentro di esso"), inviando al museo una lettera ricca di insulti, e offendendolo con la frase "Hall of Fame, "kiss this!"
I Sex Pistols nascono nel 1974, quando il cantante Steve Jones e il batterista Paul Cook decidono, assieme a Wally Nightingale, di formare i "The Strand" (che poi diverrano "The Swankers"), presto si aggrega il bassista Glen Matlock, che da una evidente sferzata qualitativa alla band. Matlock lavorava a quei tempi in un negozio di abbigliamento di proprietà di Malcolm McLaren denominato "Let it Rock". La nascita dei Sex Pistols è anche figlia della volontà di McLaren di
dare lustro alle sua attività (che condivideva con la moglie Vivienne Westwood) e nel 1975 diviene manager della band, cambiandone anche il nome in Sex Pistols (nel frattempo avevo cambiato anche il nome del suo negozio, denominato semplicemente "Sex"). La prima mossa del nuovo manager per dare la spinta definitiva alla band è stata quella di inserire un nuovo cantante, un ragazzetto (all'epoca i Pistols erano tutti poco più che maggiorenni) che bazzicava dalle parti del suo negozio: John Lydon. Il 6 Novembre 1975 i Sex Pistols si esibiscono per la prima volta nella loro formazione definitiva. Nel 1976 i Sex Pistols incidono il loro primo singolo, Anarchy in the UK", che di per sè risulta essere una bella lettera di presentazione ("I'm an Antichrist, I'm an anarchist"), ma la data che sancisce l'ingresso definitivo dei Pistols nella sfera musicale inglese è quella del 1° Dicembre 1976 quando partecipano ad un intervista al Today show, condotto da Bill Grundy: l'intervista non dura neanche 2 minuti ma i Pistols riescono a condensare tutto il loro "essere Pistols" suscitando grande scalpore nei media d'oltre Manica
e venendo bannati da garn parte dell'opinione pubblica (per vedere l'intervista, cliccate qui http://www.youtube.com/watch?v=jRNOUz7uefA). Nel frattempo, la casa discografica EMI straccia il contratto appena siglato con i 4 londinesi, dando il via ad un balletto di sigle che scappanao spaventate dall'aggressività della band poco prima della realizzazione dell'album d'esordio. Prima la A&M, poi la Virgin Records si succedono nel scriturare la band di "Johnny Rotten" (Johnny il marcio, per via della sua dentatura non eccelsa..), e nello stesso periodo avviene l'avvicendamento tra Glen Matlock (accusato da Lydon di essere un "cocco di mamma") e Sid Viciuos, figura chiave e in un certo senso mitologica nel successo della band. Esce anche il secondo singolo, God save the Queen, che viene istantaneamente bannata dalla BBC. I Pistols decidono così di pubblicizzare la loro creatura noleggiando un battello e solcando le acque del Tamigi, suonando la canzone ininterrottamente per diverse ore lo stesso giorno della celebrazione del giubileo della Regina. Inevitabilmente, i quattro vengono arrestati. Gli ulteriori singoli Pretty Vacant e Holidays in the sun precedono l'uscita dell'album Never mind the bollocks, il 2 ottobre dello stesso anno. L'album riscuote immediatamente un successo spaventoso, talmente spaventoso che le classifiche pubblicate in quei mesi verranno volutamente taroccate dai media, che ignorano i Pistols e il loro successo.
Dal vivo appaiono ancora più cattivi, i Sex Pistols sembrano non essere interessati a nulla e non concedono buone parole neanche al loro manager, che nel frattempo sta per essere licenziato. La figura di Sid Vicius, che aveva la particolarità di NON saper suonare il basso, ma aveva una presenza scenica strabordante, porterà ben prest la band sull'orlo della rottura, dati i suoi naturali eccessi. Viene attribuita a Sid Viciuos (vero nome John Simon Ritchie) anche la nascita del pogo... Ma la "storia" più divertente che aleggia attorno alla figura di questo pseudo-bassista è quella nella quale il manager Malcolm McLaren cerca di far siglare ad una casa discografica un impegno sino al 1983, la casa rifiuta motivando la sua scelta con le parole "probabilmente Vicious non ci arriverà al 1983". E infatti è del 3 febbraio del 1979 la morte di Sid Viciuos, per overdose, anche se non è mai stata accertata la volontarietà o meno di questo gesto.
La nascita e la morte dei Sex Pistols hanno una distanza temporale molto ristretta, ma la loro importanza negli anni successivi sarà devastante, basti pensare allo stile di vita "introdotto" dalla band e che ora è praticamente un clichè nel mondo della musica. Anche a livello musicale i Pistols hanno lasciato i loro seguaci, più o meno influenzati dallo stile musicale e della scena punk in generale, tra essi ricordiamo i Buzzococks, Joy Division, Morrisey e The Smiths, Siouxsie & The Banshees, Nirvana, Oasis, Guns'n Roses, Green Day e Blink 182 (ascoltatevi l'intro di All the small things). Senza timore di smentita, si può stabilire che i Sex Pistols stiano al punk come Chuck Berry sta al Rock'n Roll, con tutto quello che ne segue.. Nel 2006 i Pistols sarebbero anche stati introdotti nella Rock 'n Roll Hall of Fame, anche se i 4 superstiti (compreso Matlock) hanno sempre ripudiato questa glorificazione (Jones: "Se volessi essere messo in un museo non sarebbe certo il Hall of Fame; perché non lo vogliono i fans, ma le persone che ti portano a farlo o che sono già dentro di esso"), inviando al museo una lettera ricca di insulti, e offendendolo con la frase "Hall of Fame, "kiss this!"
Posizione nella classifica dei 500 migliori album di tutti i tempi secondo Rolling Stones: 41, dietro a Forever Changes dei Love e davanti a The Doors dei Doors.
Tracklist:
1. Holidays in the Sun
2. Bodies
3. No Feelings
4. Liar
5. Problems
6. God Save the Queen
7. Seventeen
8. Anarchy in the U.K.
9. Submission
10. Pretty Vacant
11. New York
12. E.M.I.
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