lunedì 17 novembre 2008

Il disco della settimana: Francesco De Gregori - Bufalo Bill

Francesco De Gregori viene considerato all’unanimità il “Principe” della canzone italiana. Nasce a Roma nel 1951 e viene ispirato alla carriera artistica dai testi e dalle melodie di Leonard Cohen e Bob Dylan. All’età di 19 anni, seguendo il fratello Luigi, comincia ad esibirsi al celebre Folkstudio dove incontra un altro giovane arrembante musicista romano: Antonello Venditti. La loro collaborazione produrrà il primo album in studio registrato da De Gregori: Theorius Campus, datato 1972. La carriera di De Gregori parte definitivamente l’anno successivo, quando pubblica l’album “Alice non lo sa”, per poi passare nel 1974 alla casa discografica RCA Italiana. Questo sodalizio sarà fondamentale per la carriera del cantautore, perché nel giro di pochi mesi escono prima “Francesco De Gregori” (meglio conosciuto come “la pecora”), album cupo ed estremamente riflessivo, e poi “Rimmel”, grazie al quale raggiunge la definitiva consacrazione.

Nel 1976, Francesco De Gregori deve dare seguito al suo album precedente, senza snaturare il proprio stile per non deludere i propri fan (anche se fan non è decisamente il termine corretto), né riproporre la stessa minestra degli album precedenti. In questo clima, il “Principe” scopre un nuovo filone narrativo, nel quale riesce a farsi ispirare da figure maschili storiche, e a raccontare il passare del tempo a modo suo. Bufalo Bill è così un album pieno di significati profondi, la title-track è ispirata da un disegno di Otto Dix chiamato "Bufalo Bill al circo" in cui si vedono tre indiani dipinti con una luce diversa: cioè indiani imbruttiti, indiani finti; da lì scatta il meccanismo della canzone cioè di vedere dietro il mito dell'America pulita, dell'America dei grattacieli, l'America dei ghetti. Giovane esploratore Tobia è una canzone scritta a quattro mani con Lucio Dalla, mentre L’uccisione di Babbo Natale presenta un testo più ermetico (“Dolly del mare profondo, figlia di minatori, si leva le scarpe e cammina sull'erba insieme al figlio del figlio dei fiori. E fanno la solita strada fino al cadavere del grillo, la luna impaurita li guarda passare e le stelle sono punte di spillo”) decisamente più incline al De Gregori de “la pecora”. Disastro aereo sul canale di Sicilia potrebbe far pensare ad un ascoltatore distratto alla tragedia di Ustica ma, in primis il DC9 dell’Itavia cadrà in mare solo 5 anni dopo la pubblicazione dell’album, in realtà il brano è dedicato alla memoria del giornalista Mauro De Mauro, cronista del quotidiano L’ora di Palermo, scomparso tragicamente il 16 settembre 1970. Ninetto e la colonia nasce da un articolo letto su Lotta Continua, diceva che noi spendiamo non so quanti miliardi l'anno per la difesa, che alcuni di questi miliardi sono stati spesi per comprare questo tipo di aerei che cadono sempre, questo mentre in Italia i problemi gravi sono altri (ma quanto è attuale?!).
Il lato B viene inaugurato da Atlantide, Atlantide è ovviamente un mondo scomparso o mai esistito, o solo un sogno d'infanzia o un concepir l'amore che fosse perfetta sintonia con la propria meraviglia di vivere: così non è stato. "Lui vive adesso in California, sotto una veranda ad aspettare le nuvole" e dice (dice) di stravedere per una certa Lisa. La verità è tutto l'esatto contrario, pur nella consapevolezza che "lei" è distrutta ("ha la faccia che ricorda il crollo di una diga"), perché il "vizio" dell'amore solo quella volta "lo portò lontano". È straordinario in "Atlantide" (mondo sommerso e perduto) la concessione che De Gregori fa ad un TOPOS della canzone letteraria: riferirsi a qualcuno, chiedere per interposta persona un messaggio alla donna che ha amato. Ipercarmela è la storia triste di un piccolo borgo del sud Italia, L’ultimo discorso registrato è una ballata simil-folk, mentre Festival è un toccante ricordo di Luigi Tenco che De Gregori definisce “un giovane angelo che girava senza spada”. L’album si chiude con Santa Lucia, che De Gregori definisce “una canzone per quelli che non vedono” (Santa Lucia è la protettrice dei ciechi).
Nel 1976, e più precisamente il 3 aprile, avverrà un episodio destinato a segnare profondamente la vita e la carriera di Francesco De Gregori: durante un concerto tenutosi a Milano al PalaLido, un gruppo di studenti sale sul palco e contesta. Ecco un brano di Mario Luzzatto Fegiz sull’accaduto: “Una serie di gravi episodi di violenza e intimidazione sono avvenuti ieri sera al Palalido, allo spettacolo serale del cantautore Francesco De Gregori, che dopo essere stato più volte interrotto,e dopo che un gruppo di giovani aveva invaso il palco, è stato costretto ad uscire dal camerino dove si era ritirato alla fine del concerto, e a salire sul palco. Subito è stato sottoposto a un vero e proprio processo politico perchè accusato di percepire cachets troppo alti e di non destinarli alle lotte dei lavoratori. Un gruppo di giovani, alcuni dei quali hanno dichiarato di appartenere al sedicente movimento di "autonomia operaia", lo ha sottoposto a una serie di pesanti accuse e ingiurie, invitandolo tra l'altro a "suicidarsi subito, seguendo l'esempio di Majakovski", De Gregori è infine riuscito a raggiungere il camerino. "Forse non canterò mai più" ha dichiarato. Gli organizzatori da parte loro hanno comunicato che la lunga tournée del cantautore, iniziata l'altra sera a Pavia, è stata annullata.”
Fortunatamente, la carriera di De Gregori, dopo un 1977 passato in stand-by, proseguirà nel 1978 con l’album “De Gregori. Ma questa è un’altra storia…
Tracklist:
1. Bufalo Bill
2. Giovane esploratore Tobia
3. L'uccisione di Babbo Natale
4. Disastro aereo sul canale di Sicilia
5. Ninetto e la colonia
6. Atlantide
7. Ipercarmela
8. Ultimo discorso registrato
9. Festival
10. Santa Lucia

2 commenti:

Pina ha detto...

Ciccio.....
Bellissimo!!! Mi hai fatto venire voglia di riascoltarlo, perche' e' da un po' che non lo faccio e non ci pensavo piu'. Ed e' sempre buffo vedere quanto i nostri gusti musicali combacino.
Indubbiamente e' inutile ricordare quante volte abbiamo senito insieme e commentato molte di queste canzoni.
Un abbraccio e ci vediamo "tra poco".

Sacca ha detto...

Aspettavo questo commento...

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