venerdì 31 ottobre 2008

Il disco della settimana: Tears for Fears - Tears Roll Down: Greatest Hits 82-92


Bene. Parliamo di band anni '80. La migliore? Spandau Ballet! No, ritenta.. Duran Duran! Non ci siamo.. Gli Europe! Ma vai a nasconderti..
La miglior pop-band anni '80 sono i Tears for Fears, nessun dubbio.
I Tears fo Fears, in realtà, sono il chitarrista-cantante Roland Orzabal e il bassista Curt Smith, entrambi classe '61, che formano inizialmente il gruppo Graduate, dal quale si staccano nel 1981 per dare vita al loro progetto musicale.
Nello stesso anno vengono scriturati dalla Phonogram Records ed esce il loro primo singolo (Suffer the Children), mentre è del 1982 il primo successo: Pale Shalter.
Il vero successo lo raggiungono l'anno successivo, quando, trainati dai singoli Mad world e Change, esce il primo album della band, The Hurting, che raggiunge il 1° posto nel Regno Unito anche grazie ad una ritmica pop che cavalca la moda del momento.
Il grande merito del duo è quello di modificare strada con relativa velocità, nel 1985, infatti, esce Songs from the Big Chair che, a differenza del suo predecessore, vede melodie e testi più raffinati e riflessivi, che riguardano anche la politica di Reagan negli USA o della Thatcher nel loro paese. Il successo è garantito dalla presenza di singoli quali Shout, Everybody wants to rule the world e I Believe, l'emittente televisiva MTV trasmette in continuazione le canzoni dei Tears fo Fears che, ormai, sono una delle band più famose del momento.
Tanto famose che vengono anche invitate a suonare al live Aid da Bob Geldof, la polemica che ne scaturirà sulla loro mancata esecuzione (ancora non si sa di chi sia effettivamente la responsabilità), ha portato ancor di più alla ribalta i TFF che, appena 24enni, furono forse travolti dagli eventi.
Nel 1989 esce The Seeds of Love, l'album più completo e maturo della band, che toccano influenze blues e jazz e fanno l'occhiolino ai Beatles. Woman in chains, Sowing the seeds of love e Advice for the young at heart accompagnano l'album in vetta alle classifiche di tutto il mondo.
Come spesso accade, la vena artistica, il successo e gli intenti di una band non vanno sempre nella stessa direzione: dopo un paio di anni di scarsa capacità compositiva e di attriti, il gruppo si scioglie, anche se Orzabal ne mantiene il nome pubblicando nel 1993 un album dal titolo Elemental (tranquillamente evitabile, anche se la hit Break it down again non è male..).
Nel 1995 esce anche Raoul and the kings of Spain (questo del tutto ignorabile), mentre Curt Smith, dopo un iniziale periodo di odio nei confronti del mondo della musica, ricomincia a comporre e ad esibirsi in alcuni club privati di New York. Purtroppo, nel 2005 esce un album-reunion dal titolo Everybody loves a happy ending, dal titolo condivisibile ma dal risultato palesemente scontato.
I Tears for fears, dunque, risplendono esclusivamente negli anni '80, questa raccolta, datata 1992 e dal titolo simbolicamnete eloquente (le lacrime che rotolano via, verso lo scioglimento..), comprende i loro maggiori successi e li assembla. Il risultato è la sintesi del talento e dell'espressività che in appena 3 album i due ragazzi del sud ovest inglese sono riusciti a sprigionare.

Fra le splendide canzoni che compongono l'album, vorrei porre l'attenzione su due in particolare: Mad World, che verrà ripresa qualche anno dopo da Gary Jules riscuotendo un grande successo, e Advice for the young at heart, che sembra chiudere malinconicamente la folgorante carriera dei Tears for Fears.

Tracklist:
1. Sowing the Seeds of Love
2. Everybody Wants to Rule the World
3. Woman in Chains
4. Shout
5. Head over Heels
6. Mad World
7. Pale Shelter
8. I Believe
9. Laid So Low (Tears Roll Down)
10. Mothers Talk
11. Change
12. Advice for the Young at Heart

1 commento:

Pina ha detto...

Questo album, e quindi questa band, non lo conosco per niente. Quando torno me lo presti.
E me li dovrai far sentire tu di persona, perche' sono un po' scettico!
Ciao,
Ci

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