La Rivoluzione rumena del 1989 fu quell'insieme di proteste che, sul finire del 1989, portarono al crollo, in Romania, del regime comunista del dittatore Nicolae Ceauşescu. Le proteste, sempre più violente, raggiunsero il culmine con il processo e l'esecuzione di Ceausescu e della moglie Elena.
Negli altri Paesi del blocco comunista dell'Europa orientale il passaggio alla democrazia avveniva in quegli anni in modo pacifico: la Romania fu l'unico Stato del Patto di Varsavia nel quale la fine del regime ebbe luogo in modo violento.
Il 16 dicembre ebbe luogo a Timişoara una manifestazione di protesta al tentativo del governo rumeno di espellere un dissidente ungherese, il pastore riformato László Tőkés. Il pastore aveva recentemente criticato il regime tramite i mass media stranieri e il governo considerò il gesto come un incitamento ai conflitti etnici. Su richiesta del governo, l'episcopato rimosse Tőkés dal sacerdozio, privandolo così del diritto di utilizzare l'appartamento legittimamente ottenuto in quanto pastore. Per qualche giorno i fedeli di Tőkés si radunarono intorno alla sua abitazione per proteggerlo. Molti passanti, compresi anche studenti religiosi, si associarono alla protesta, inizialmente senza conoscere i veri motivi e scoprendo solo in seguito che era contro un nuovo tentativo del regime comunista di reprimere la libertà religiosa.
Quando fu evidente che la massa non si sarebbe dispersa, il sindaco Petre Mot dichiarò che avrebbe riconsiderato l'espulsione di Tőkés. Ma nel frattempo la folla era notevolmente aumentata e, quando Mot rifiutò di confermare per iscritto la dichiarazione contro l'espulsione del pastore, i manifestanti iniziarono a cantare slogan anticomunisti. Le forze dell'esercito (Miliţia) e della Securitate, chiamate per bloccare la protesta, nulla poterono di fronte all'imponente numero di manifestanti. Alle 19.30 la protesta si era estesa e la causa iniziale stava passando in secondo piano. Alcuni protestanti tentarono di incendiare l'edificio che ospitava il comitato distrettuale del Partito Comunista Rumeno (PCR). Fu a questo punto che la Securitate rispose con il lancio di lacrimogeni e getti d'acqua, mentre la Miliţia caricò i manifestanti, procedendo all'arresto di diverse persone. La massa si spostò verso la Cattedrale Metropolitana, ma da qui continuò imperterrita per le vie di Timişoara, nonostante nuove cariche delle forze dell'ordine.
Le proteste continuarono anche il 17 dicembre. Alcuni manifestanti riuscirono a penetrare nella sede del comitato distrettuale e gettarono dalle finestre dell'edificio documenti del partito, brochure di propaganda, scritti di Ceauşescu e altri simboli del potere comunista. Quindi tentarono nuovamente di incendiare l'edificio, ma questa volta furono fermati da unità militari. Il significato della presenza dell'esercito sulle strade era chiaro: gli ordini provenivano direttamente dall'alto, probabilmente dallo stesso Ceauşescu. Nonostante l'esercito avesse fallito nel tentativo di ristabilire l'ordine, la situazione a Timişoara era divenuta drammatica: spari, vittime, risse, automobili in fiamme, TAB che trasportavano forze della Securitate e carri armati. Alle 20.00 si stava ancora sparando tra la Piazza della Libertà e l'Opera, specie nelle zone del ponte Decebal, Calea Lipovei e Calea Girocului. Carri armati, camion e TAB bloccavano l'accesso alla città mentre gli elicotteri sorvegliavano la zona. Dopo mezzanotte le proteste cessarono. I generali della Miliţia Ion Coman, Ilie Matei e Stefan Gusa ispezionarono la città che sembrava uno scenario di guerra, con edifici distrutti, cenere e sangue.
Il mattino del 18 dicembre il centro era sorvegliato da soldati e agenti della Securitate in borghese. Il sindaco Mot sollecitò una riunione del Partito all'Università, allo scopo di condannare il "vandalismo" dei giorni precedenti. Decretò anche l'applicazione della legge marziale, vietando alla popolazione di circolare in gruppi più numerosi di 2 persone. Sfidando i divieti, un gruppo di 30 giovani avanzarono verso la Cattedrale ortodossa, dove fluttuarono bandiere rumene cui era stato tagliato lo stemma comunista. Immaginando di venire crivellati dai fucili della Miliţia, i 30 manifestanti iniziarono a cantare "Deşteaptă-te, Române!" (l'attuale inno nazionale rumeno), all'epoca vietato dal 1947 e la cui esecuzione in pubblico era punita dal codice penale. I militari, raggiunti i giovani, fecero immediatamente partire una raffica di mitra che uccise alcuni di loro, ferendone gravemente altri. Solo pochi fortunati riuscirono a fuggire, mettendosi in salvo.
Il 19 dicembre, gli inviati del governo Radu Balan e Stefan Gusa visitarono i lavoratori delle fabbriche di Timişoara, ormai entrati in sciopero, ma fallirono nel tentativo di farli tornare a lavorare. Il 20 dicembre massicce colonne di lavoratori entrarono in città: oltre centomila protestanti occuparono la Piazza dell'Opera e iniziarono a urlare slogan anti-governamentali. Nel frattempo Emil Bobu e Constantin Dascalescu furono designati da Elena Ceauşescu (Nicolae Ceauşescu si trovava in quel momento in visita ufficiale in Iran) per incontrare una delegazione dei manifestanti: di lì a poco il confronto avvenne, ma i due rifiutarono di ascoltare le rivendicazioni del popolo e la situazione rimase immutata. Il giorno successivo treni carichi di lavoratori delle fabbriche dell'Oltenia (regione storica della Romania meridionale) raggiunsero Timişoara: il regime aveva cercato di usarli per affogare la protesta, ma alla fine questi si associarono agli altri manifestanti.
Gli avvenimenti di Timişoara venivano raccontati nei notiziari delle radio Vocea Americii e Radio Europa Libera, ascoltate clandestinamente dai rumeni e dagli studenti che tornavano a casa per le festività natalizie.
Esistono tanti punti di vista sui fatti di Bucarest che portarono alla caduta del regime Ceauşescu. Uno vuole che una parte del Consiglio Politico Esecutivo (CPEx) del Partito Comunista Rumeno avesse tentato, fallendo, una fine indolore del regime, similmente a quanto avvenuto negli altri Paesi del Patto di Varsavia, ove la classe dirigente comunista si era dimessa in massa permettendo lo sviluppo dei nuovi governi in modo pacifico. Un altro vuole che un gruppo di ufficiali militari organizzarono con successo una cospirazione contro Ceauşescu. Tanti ufficiali affermarono di aver fatto parte di una simile cospirazione, ma le prove di questo scenario sono assai poche. Le due teorie non si escludono necessariamente a vicenda.
Resta il fatto che il 22 novembre, allorché si era aperto a Bucarest il XIV Congresso del Partito Comunista Rumeno, il presidente sovietico Gorbačëv aveva inviato un messaggio di felicitazioni al PCR nel quale tuttavia auspicava una serie di cambiamenti. L'evidente contrasto tra Gorbačëv, fautore della Perestroijka, e Ceauşescu, propugnante un sempre più marcato isolamento della Romania, si palesò specie con l'invito fatto dal primo al secondo di dimettersi. Il 23 novembre, allorché fu rieletto con unanimità dei consensi, Ceauşescu rispose duramente a Gorbačëv, accusando oltretutto l'URSS di ingiustizie perpetrate nei confronti del suo Paese all'indomani della fine della seconda guerra mondiale, quando la Bucovina del Nord e la Bessarabia, regioni storicamente legate alla Romania, erano state annesse all'Unione Sovietica, formando la Repubblica Socialista Sovietica di Moldavia.
La questione di un'eventuale dimissione apparve nuovamente il 17 dicembre 1989 quando Ceauşescu chiese al CPEx di decidere le misure necessarie per soffocare la rivolta scoppiata a Timişoara. Stando alle testimonianze dei membri CPEx Paul Niculescu-Mizil e Ion Dinca, a questa riunione (analogamente a quanto a suo tempo era avvenuto in Bulgaria e in Germania Est), due membri non furono d'accordo con l'uso della forza per la soppressione delle proteste. Come risposta Ceauşescu propose le sue dimissioni e chiese ai membri del CPEx di scegliere un nuovo capo dello Stato. Tuttavia alcuni membri, tra i quali Gheorghe Oprea e Constantin Dascalescu, gli chiesero di rinunciare alle dimissioni e di revocare i due che si erano opposti alle sue decisioni. Lo stesso giorno Ceauşescu partì per una visita ufficiale in Iran, lasciando le redini della risoluzione della rivolta di Timişoara nelle mani della moglie Elena e di altri suoi fidati.
Tornato dall'Iran il 20 dicembre, Ceauşescu trovò il Paese in una situazione deteriorata. Alle 19:00 fece una dichiarazione da uno studio televisivo della sede del Comitato Centrale, nel quale etichettava i protestanti di Timişoara come nemici della Rivoluzione Socialista.
Secondo le memorie di un membro delle strutture di allora, dopo la rivolta di Timişoara, un gruppo di generali della Securitate approfittò dell'opportunità per lanciare un colpo di stato a Bucarest. Il colpo di stato, in preparazione sin dal 1982, fu inizialmente pianificato per la vigilia di Capodanno, ma in seguito se ne decise l'anticipazione per approfittare degli avvenimenti favorevoli. Il capo della cospirazione, il generale Victor Stanculescu, faceva parte della cerchia vicina a Ceauşescu e, secondo varie fonti, sarebbe stato lui a convincere Ceauşescu a tenere il discorso di fronte alla sede del Comitato Centrale nella piazza Gheorghe Gheorghiu-Dej circondata da armi automatiche telecomandate. Durante il discorso le armi avrebbero dovuto sparare a caso sopra la folla, che i propagandisti avrebbero dovuto istigare a cantare slogan contro Ceauşescu.
Alle 12:30 del 21 dicembre Ceauşescu si rivolse a una folla di 100.000 persone condannando la rivolta di Timişoara. Parlando dal balcone del Comitato Centrale, il Conducător parlò dei risultati della rivoluzione socialista e della «società socialista plurilateralmente sviluppata» della Romania. Il popolo, tuttavia, rimase indifferente e solo le file frontali sostenevano Ceauşescu con applausi. La sua mancanza di comprensione degli avvenimenti e la sua incapacità di trattare la situazione emersero nuovamente quando offrì, in un atto di disperazione, l'aumento degli stipendi dei lavoratori della ridicola somma di 200 lei e continuò a lodare le realizzazioni della Rivoluzione Socialista, non riuscendo ad accettare che la rivoluzione si stava svolgendo proprio di fronte a lui.
Improvvisamente il rumore delle armi da fuoco e le fughe di panico delle file laterali della folla, trasformarono la manifestazione in caos. La massa, inizialmente spaventata, tentò di disperdersi. I cospiratori ne approfittarono per far girare tra le persone la notizia che la Securitate stava loro sparando addosso e che stava iniziando la rivoluzione contro Ceauşescu, chiedendo pertanto a quanti più possibile di unirsi. In breve alla folla di piazza Gheorghiu-Dej si affiancarono strali di gente da ogni parte della città, trasformando quello che era nato come raduno in un vero e proprio inizio di una rivoluzione contro il dittatore.
Ceauşescu, la moglie e altri ufficiali e membri del CPEx che assistevano al discorso a fianco del Conducător sul balcone, presi dal panico rientrarono nell'edificio. La televisione di Stato, che trasmetteva in diretta il discorso, interruppe le trasmissioni, per nascondere l'agitazione che ormai stava nascendo: ma i telespettatori avevano visto abbastanza per intuire che stava accadendo qualcosa di insolito.
I tentativi dei coniugi Ceauşescu di riguadagnare il controllo sulla folla usando formule come «Alo, alo» o «State tranquilli ai vostri posti» entrarono nella storia. La massa di rivoltosi si era ormai sparsa per le strade di Bucarest, e al contempo nelle altre maggiori città della Romania stavano nascendo moti di protesta. La gente urlava slogan anticomunisti e anti-Ceauşescu come «Giù il dittatore!», «Morte al criminale!», «Noi siamo il popolo, giù il dittatore!» o «Timişoara! Timişoara!». Alla fine i protestanti invasero il centro, da Piazza Kogalniceanu fino a Piazza dell'Unione, Piazza Rosetti e Piazza Romena. Sulla statua di Mihai Viteazul in Corso Mihail Kogălniceanu, vicino l'Università di Bucarest, un giovane sventolava la bandiera rumena senza lo stemma comunista.
Col passare del tempo scendeva in strada sempre più gente. Presto i protestanti, disarmati e privi di organizzazione, furono accolti da soldati, carri armati, TAB, truppe USLA (Unità Speciali per la Lotta Antiterrorismo) e ufficiali della Securitate in borghese. Spari sulla folla giungevano dagli edifici, dalle strade laterali e dai carri armati. Molte furono le vittime per fucilazione, accoltellamento, maltrattamento o schiacciate dai veicoli dell'esercito (un TAB aveva travolto la folla uccidendo un giornalista francese). I pompieri bloccavano la massa con getti d'acqua potenti e la polizia caricava e arrestava la gente. I protestanti riuscirono a costruire una barricata di difesa davanti al ristorante Dunarea, che resistette fino a mezzanotte, ma fu in seguito espugnato dalle forze governative. Gli spari continui si udirono fino alle 3:00 del mattino quando i superstiti abbandonarono le strade.
Testimonianze dei drammatici eventi furono raccolte con le foto fatte dagli elicotteri che sorvolavano la zona e da numerosi turisti che si erano rifugiati nella torre dell'Hotel Intercontinental.
elle prime ore del 22 dicembre Ceauşescu pensò che i suoi tentativi disperati di sopprimere le proteste fossero riusciti. Tuttavia alle 7:00 sua moglie Elena ricevette la notizia che un gran numero di lavoratori di molte piattaforme industriali stavano avanzando verso il centro di Bucarest. Le barricate della Miliţia che dovevano bloccare l'accesso verso la Piazza dell'Università e la Piazza del Palazzo si dimostrarono inefficienti. Alle 9:30 la Piazza dell'Università era già colma di persone, ma, per motivi tutt'oggi sconosciuti, i militari inviati per soffocare la rivolta si unirono ai manifestanti.
Alle 10:00, quando la radio stava annunciando l'introduzione della legge marziale e il divieto di circolazione dei gruppi di più di 5 persone, centinaia di migliaia di protestanti si radunarono di propria iniziativa nel centro di Bucarest. Ceauşescu, che aveva provato a rivolgersi alla folla dal balcone del Comitato Centrale, fu accolto da bordate di fischi e feroci disapprovazioni. Frattanto alcuni elicotteri lanciarono manifesti nei quali si chiedeva alla gente di non partecipare ai recenti tentativi di sommossa, andando a casa a festeggiare il Natale.
La stessa mattina, tra le 9 e le 11, il ministro della difesa Vasile Milea morì in circostanze misteriose. Un comunicato diramato da Ceauşescu affermava che Milea era stato giudicato colpevole di tradimento e che si fosse suicidato dopo essere stato scoperto. A lungo, la teoria più popolare fu che Milea sarebbe stato assassinato per mano dello stesso Ceauşescu, in risposta al rifiuto di eseguire gli ordini del dittatore. Tuttavia, un'ulteriore indagine realizzata tramite la riesumazione del cadavere nel novembre 2005 accertò che Milea effettivamente si suicidò, sparandosi con la pistola di un proprio subordinato.
Dopo il suicidio di Milea, Ceauşescu nominò nuovo ministro della Difesa il generale Victor Stanculescu, che dopo una breve esitazione accettò. Stanculescu ordinò alle truppe di ritirarsi e dopo alcune ore, data la criticità della situazione, persuase Ceauşescu alla fuga in elicottero. Rifiutando di applicare gli ordini repressivi di Ceauşescu, Stanculescu aveva praticamente realizzato un colpo di stato militare.
Ceauşescu e sua moglie Elena lasciarono la capitale insieme ad altri due collaboratori di fiducia, Emil Bobu e Tudor Postelnicu. La meta era la residenza di Ceauşescu a Snagov, da cui proseguire per Târgovişte. Il pilota, cui uno dei collaboratori teneva una pistola puntata alla testa, riuscì però a convincere i passeggeri a scendere prima, informandoli falsamente che la contraerea aveva intercettato l'elicottero, minacciando di abbatterlo. La scusa era plausibile, avendo l'esercito rumeno chiuso lo spazio aereo sopra il Paese, e i Ceauşescu vennero fatti atterrare presso una fattoria. Dopo una rocambolesca fuga, Nicolae e Elena Ceauşescu furono bloccati da una pattuglia della polizia mentre stavano scappando in automobile. I poliziotti trattennero i coniugi Ceauşescu nella volante, attendendo notizie dalla radio circa l'esito degli scontri tra forze governative e ribelli. Quando ormai fu chiara la vittoria di questi ultimi, i poliziotti consegnarono il dittatore e la moglie all'esercito. Trasportati in una scuola elementare di Târgovişte, il 25 dicembre i due furono processati da un tribunale militare istituito ad hoc e condannati a morte per una serie di accuse, tra le quali il genocidio. La sentenza fu immediatamente eseguita nel cortile dell'edificio. Il processo e il finale dell'esecuzione furono diffusi il giorno stesso in televisione.
venerdì 16 dicembre 2011
mercoledì 30 novembre 2011
Accadde oggi. 30 Novembre 60. Si festeggia l'apostolo Andrea, Santo Patrono della Scozia.
Andrea era il fratello di san Pietro. Quasi sicuramente il suo nome (derivante dal vocabolo greco ανδρεία, "virilità, valore"), come altri nomi tramandati in greco, non era il nome originario di questo apostolo in quanto, nella tradizione ebraica o giudaica, il nome Andrea compare solo a partire dal II-III secolo.
Il Nuovo Testamento ricorda che Sant'Andrea era figlio di Giona, o Giovanni, (Matteo 16:17; Giovanni 1:42). Egli era nato a Betsaida sulle rive del Lago omonimo in Galilea (Giovanni 1:44). Assieme al fratello Pietro esercitava il mestiere di pescatore, e la tradizione vuole che Gesù stesso lo avesse chiamato ad essere suo discepolo invitandolo ad essere per lui "pescatore di uomini" (ἁλιείς ἀνθρώπων, halieis anthropon) tradotto anche come "pescatore di anime". Agli inizi della vita pubblica di Gesù, occupavano la stessa casa a Cafarnao (Marco 1:21, 29).
Il Vangelo di Giovanni ricorda che Andrea era stato anche discepolo di Giovanni il Battista, che per primo gli ordinò di seguire Gesù, continuatore della sua opera (Giovanni 1:35-40). Andrea fu il primo a riconoscere in Gesù il Messia, e lo fece conoscere al fratello (Giovanni 1:41). Presto entrambi i fratelli divennero discepoli di Cristo. In un'occasione successiva, prima della definitiva vocazione all'apostolato, essi erano definiti come grandi amici e lasciarono tutto per seguire Gesù (Luca 5:11; Matteo 4:19-20; Marco 1:17-18).
Nei vangeli Andrea è indicato essere presente in molte importanti occasioni come uno dei discepoli più vicini a Gesù (Marco 13:3; Giovanni 6:8, 12:22), ma negli Atti degli Apostoli si trova solo una menzione marginale della sua figura (1:13).
Eusebio di Cesarea ricorda nelle sue "Origini" che Andrea aveva viaggiato in Asia Minore ed in Scizia, lungo il Mar Nero come del resto anche sul Volga e sul Kiev. Per questo egli è divenuto santo patrono della Romania e della Russia. Secondo la tradizione, egli fu il fondatore della sede episcopale di Bisanzio (Costantinopoli), dal momento che l'unico vescovato dell'area asiatica che era già stato fondato era quello di Eraclea. Nel 38, su questa sede gli succedette Stachys. La diocesi si svilupperà successivamente nel Patriarcato di Costantinopoli. Andrea è riconosciuto come santo patrono della sede episcopale.
La tradizione vuole che Andrea sia stato martirizzato per crocifissione a Patrasso (Patrae) in Acaia (Grecia). Dai primi testi apocrifi, come ad esempio gli Atti di Andrea citati da Gregorio di Tours nel Monumenta Germaniae Historica, si sa che Andrea venne legato e non inchiodato su una croce latina (simile a quella dove Cristo era stato crocifisso), ma la tradizione vuole che Andrea sia stato crocifisso su una croce di forma detta Croce decussata (a forma di X) e comunemente conosciuta con il nome di "Croce di Sant'Andrea"; Questa venne adottata per sua personale scelta, dal momento che egli non avrebbe mai osato eguagliare il maestro, Gesù, nel martirio. Quest'iconografia di sant'Andrea appare ad ogni modo solo attorno al X secolo, ma non divenne comune sino al XVII secolo. Proprio per il suo martirio, sant'Andrea è divenuto anche il patrono di Patrasso.
Dopo il martirio di sant'Andrea, secondo la tradizione, le sue reliquie vennero spostate da Patrasso a Costantinopoli. Leggende locali dicono che le reliquie vennero vendute dai romani.
Nel sesto secolo la reliquia della mano e del braccio di S. Andrea fu donata al vescovo Venanzio di Luni, dal papa Gregorio Magno, suo grande amico. E' tradizione che in tale tempo, e con l' occasione del dono, sia stata costruita in Sarzana, antica città ligure al confine con la toscana, la Chiesa di S. Andrea, che divenne la dimora della reliquia. Da quel giorno l' Apostolo divenne il Patrono della città. Tali reliquie si conservano al presente nella Cattedrale di Sarzana; essa fu portata da Costantinopoli a Roma da un certo Andrea, maggiordomo dell'imperatore Maurizio di Costantinopoli.
La testa del Santo, insieme ad altre reliquie (vale a dire un mignolo e alcune piccole parti della croce) venne donata da Tommaso Paleologo, despota della Morea spodestato dai turchi a papa Pio II nel 1461, in cambio dell'impegno per una crociata che avrebbe dovuto riprendere Costantinopoli. Il papa accettò il dono promettendo di restituire le reliquie quando la Grecia fosse stata liberata e ne inviò la mandibola custodita nell'antico reliquiario a Pienza. Per decisione di papa Paolo VI nel 1964 le reliquie conservate a Roma vennero inviate nuovamente a Patrasso all'interno dell'antico reliquiario bizantino, fino ad allora custodito nella cattedrale pientina; in cambio il Papa donò alla cattedrale di Pienza il busto-reliquiario della testa commissionato da Pio II a Simone di Giovanni Ghini per la basilica di San Pietro in Vaticano. Le reliquie rese sono a tutt'oggi custodite nella chiesa di sant'Andrea a Patrasso in una speciale urna, e vengono mostrate ai fedeli in occasione della festa del 30 novembre.
Tutte le reliquie conosciute attribuite a sant'Andrea sono dislocate in alcuni punti fondamentali della sua venerazione: nella basilica di sant'Andrea a Patrasso, in Grecia, nel Duomo di Sant'Andrea di Amalfi, Italia, nella cattedrale di Santa Maria, a Edimburgo, in Scozia e nella chiesa di Sant'Andrea e Sant'Alberto a Varsavia, in Polonia. Altro luogo ove sono custodite reliquie del Santo è il Casino di Cicco sito in Sant'Apollinare.
Alla metà del X secolo, Andrea divenne Santo Patrono della Scozia. Molte leggende volevano che le reliquie di sant'Andrea fossero state traslate con poteri soprannaturali da Costantinopoli al luogo attualmente denominato "Sant'Andrea" (in pitico, Muckross; in gaelico, Cill Rìmhinn).
Due sono i manoscritti scozzesi più antichi: uno è raggruppato assieme agli scritti di Jean-Baptiste Colbert e venne donato a Luigi XIV di Francia, e attualmente si trova alla Bibliothèque Nationale di Parigi, l'altro è contenuto nel Messale Harleiano nella British Library di Londra. Questi documenti ricordano che le reliquie di sant'Andrea vennero portate da Regolo al re dei Piti Óengus I Mac Fergusa (729–761). L'unico Regolo conosciuto dagli storici (detto anche Riagail o Rule), il cui nome è tutt'oggi ricordato dalla torre di san Rule, fu un monaco irlandese espulso dall'Irlanda con san Colombano; la sua vita, ad ogni modo, sarebbe da collocarsi tra il 573 ed il 600. Vi sono buone ragioni per credere che le reliquie facessero originariamente parte della collezione del vescovo Acca di Hexham, e che vennero da quest'ultimo portate ai Piti da Hexham (c. 732), dove venne fondata una sede episcopale, non come avrebbe voluto la tradizione a Galloway, ma sul luogo detto di Sant'Andrea. La connessione fatta con Regolo, ad ogni modo, è dovuta con tutta probabilità al desiderio di datare la fondazione della chiesa di Sant'Andrea in tempi più remoti possibili e quindi più vicini al martirio del Santo.
Un'altra leggenda vuole che nel tardo VIII secolo, durante una delle battaglie contro gli inglesi, il re Ungo (lo stesso Óengus I Mac Fergusa menzionato precedentemente oppure Óengus II dei Piti (820 – 834)) vide una nuvola incrociata a salterio, e disse ad alta voce ai propri compagni di osservare il fenomeno, indicativo di una protezione di sant'Andrea, e che se avessero vinto per questa grazia, lo avrebbero eletto quale loro santo patrono. Ad ogni modo, si ha ragione di ritenere che sant'Andrea fosse già venerato in Scozia prima di questa data.
Le connessioni di Andrea con la Scozia sono probabilmente da attribuirsi anche al Sinodo di Whitby, dove la Chiesa celtica guidata da san Colombano sancì che, a giudicare dalle scritture, il fratello minore di Pietro aveva dovuto avere un ruolo addirittura superiore a tutti gli apostoli. Nel 1320 la Dichiarazione di Arbroath definì sant'Andrea come "il primo ad essere divenuto Apostolo".
Numerose chiese parrocchiali di Scozia e congregazioni della Chiesa cristiana del paese sono dedicate a Sant'Andrea. La Chiesa nazionale del popolo scozzese a Roma è la chiesa di Sant'Andrea degli Scozzesi.
Andrea è santo patrono in Scozia, Russia, Romania, Ucraina, Grecia, Amalfi e a Luqa (Malta). Egli è anche santo patrono in Prussia. Nella bandiera della Scozia (e di conseguenza quella del Regno Unito e nello stemma della Nuova Scozia) figura la croce di sant'Andrea, come pure nella bandiera di Tenerife e nell'insegna della marina russa. Anche la bandiera dei confederati degli Stati Uniti d'America anche se il fondatore, William Porcher Miles, riteneva di aver cambiato l'insegna da una croce classica ad una decussata per motivi araldici e non religiosi.
La festa di Sant'Andrea è ricordata il 30 novembre nelle Chiese d'Oriente e d'Occidente ed è festa nazionale in Scozia.
martedì 29 novembre 2011
Accadde oggi. 29 Novembre 1899. Nasce il Futbol Club Barcelona.
Il Futbol Club Barcelona o, più semplicemente, Barcelona (abbreviato in Barça), è una società polisportiva spagnola nota soprattutto per la sua sezione calcistica. Fu fondata a Barcellona, in Catalogna, nel 1899 da un gruppo di calciatori svizzeri e britannici guidati da Hans Gamper.
La squadra di calcio della polisportiva catalana milita nella Primera División del campionato spagnolo sin dalla fondazione del torneo e gioca le partite casalinghe nello stadio Camp Nou, noto fino al 2001 come Estadi del Futbol Club Barcelona. Oltre ad essere una delle formazioni più titolate al mondo, potendo vantare, tra l'altro, 21 titoli di campione di Spagna, 4 UEFA Champions League e 1 Coppa del mondo per club FIFA, è l'unica compagine calcistica europea ad avere sempre giocato dal 1955 ad oggi almeno in una delle competizioni europee (Coppa dei Campioni/Champions League, Coppa delle Coppe UEFA, Coppa delle Fiere, Coppa UEFA, Supercoppa UEFA) inoltre è stato il primo club europeo ad aver disputato tutte e tre le finali delle coppe europee. Nel 2009 il Barcellona è diventato il primo club spagnolo a centrare il treble vincendo la Liga, la Coppa del Re e la Champions League. Nella seconda parte dello stesso anno ha vinto la Supercoppa spagnola, la Supercoppa Europea e la Coppa del mondo per club FIFA, centrando un'impresa unica nella storia del calcio a livello di club: la vittoria di tutte le competizioni ufficiali a cui abbia partecipato in un anno solare, in Europa a cavallo di due stagioni.
Dal 13 giugno 2010 il presidente è Sandro Rosell, e dal 1º luglio 2008 l'allenatore della squadra di calcio è Josep Guardiola. Johan Cruijff, stella del Barça degli anni settanta, ed allenatore tra il 1988 ed il 1996, ha ricoperto invece la carica di presidente onorario da marzo a luglio 2010. Il club è membro fondatore dell'ECA, associazione nata dallo scioglimento del G-14 per tutelare gli interessi degli stessi club e dei giocatori.
Benché sia più famosa per la sezione calcistica, la società comprende anche altre squadre sportive professionistiche: pallacanestro, pallamano, hockey su pista, hockey su pattini in linea e football americano. È tra le più titolate polisportive europee. Le singole squadre, tra cui il Futbol Club Barcelona Bàsquet, il FC Barcelona-Cifec e i non più attivi FC Barcelona Dragons, sono subordinate alla sezione calcio e vestono gli stessi colori. Il club annovera altresì squadre sportive amatoriali di rugby, pallacanestro femminile, calcio femminile e pallacanestro in carrozzina. Le principali sono FCB Rugby, UB-Barça, FC Barcelona-Institut Guttman. Altre squadre amatoriali rappresentano la società in vari sport: hockey su ghiaccio (Futbol Club Barcelona Hockey Hielo), calcio a 5 (Futbol Club Barcelona Futsal), atletica, baseball, ciclismo, hockey su prato, pattinaggio di figura e pallavolo.
Da novembre 2009 la società conta oltre 172.000 soci, costituisce il più grande esempio di azionariato popolare nel mondo, record per un club calcistico. Inoltre è uno dei club più ricchi del mondo: nella stagione 2008-2009 era il secondo club più ricco del pianeta, con un budget di 365,9 milioni di euro. Uno studio pubblicato dalla società tedesca Sport+Markt nel 2010 ha stabilito che il Barcellona è il club più amato e popolare d'Europa. Con 57,8 milioni di tifosi il club catalano supera Real Madrid (31,3 milioni di tifosi), Manchester United (30,6 milioni), Chelsea (22,9 milioni) , Bayern Monaco (20,7 milioni), mentre in Spagna il 25% della popolazione dichiara di tifare per il Barça. Secondo la rivista americana Forbes, sempre nel 2008, il valore del club è di 784 milioni di dollari (settimo al mondo). Secondo una classifica stilata dall'IFFHS nel 2009, inoltre, il Barcellona è il primo club al mondo per risultati, considerando il periodo 1991-2009. Il motto della società è Més que un club ("Più di un club").
Il Foot-Ball Club Barcelona fu fondato il 29 novembre 1899 da un gruppo di calciatori guidati da Joan Gamper. Nei primi anni il club giocò gran parte delle partite in Svizzera e Inghilterra. A partire dal 1910 il Barça visse il primo periodo di successo, guidato da giocatori come Ricardo Zamora, Josep Samitier e Paulino Alcántara vinse dieci Coppe di Spagna e dominò nel campionato catalano e nel primo campionato spagnolo.
Con lo scoppio della guerra civile spagnola Franco cambiò il nome del Barcellona in Club de Fútbol Barcelona, in quel periodo arrivarono altri quattro titoli di Liga e una Coppa del Re. Negli anni 1950, il Barcellona ebbe di nuovo grande successo, sotto la guida di Ferdinand Daučík e Helenio Herrera e con giocatori come Ladislao Kubala e Luis Suárez Miramontes il Barça instaurò una dittatura sportiva in patria con altri quattro campionati e cinque Coppe del Re, e in Europa con i primi tre successi europei nella Coppa delle Fiere, e le sconfitte nella prime finali della Coppa dei Campioni e della Coppa delle Coppe. L'avvento di Rinus Michels, Johan Cruijff e Johan Neeskens negli anni 1970 portò con sé nuovi successi per il Barcellona, che si concluse con la vittoria in campionato nel 1973-1974 e una Coppa delle Coppe. Gli anni 1980 andarono a fasi alterne per il Barça in cui vinse un solo campionato e una Coppa delle Coppe e perse la finale della Coppa dei Campioni, ma quando Johan Cruyff, nel 1988, tornò sulla panchina del club, iniziò il periodo di maggior successo nella storia del club. Guidato da Cruyff, il famoso Dream Team composto da stelle come Hristo Stoičkov e Romario vinse quattro campionati, una Coppa delle Coppe e la prima Coppa dei Campioni. Il successo degli anni 1990 continuò con Bobby Robson e Louis Van Gaal e campioni come Ronaldo, Luís Figo e Rivaldo che guidarono i blaugrana alla vittoria nel 1997-1998 e nel 1998-1999.
Dopo un periodo buio privo di vittorie (tra il 1999 ed il 2004), è nel 2004-2005 con Frank Rijkaard e Ronaldinho che il Barça ha colto nuovi successi in campionato. Nel 2005-2006 al titolo nazionale ha aggiunto la vittoria della Champions League. I successi sono proseguiti anche con Pep Guardiola, che al primo tentativo, grazie al contributo di giocatori come Lionel Messi, Xavi e Andrés Iniesta, ha portato il Barcellona alla conquista del treble (Liga, Coppa del Re e Champions League), seguito nello stesso anno dalla Supercoppa di Spagna, Supercoppa UEFA e Mondiale per club FIFA. L'anno successivo di gestione Guardiola ha portato un altro titolo nazionale e una Supercoppa di Spagna mentre nella stagione 2010-2011 il Barcellona ha realizzato il double con le vittorie in campionato e in Champions League, la quarta della storia blaugrana. Nell'agosto 2011, gli uomini di Guardiola conquistano anche la Supercoppa di Spagna, sconfiggendo i rivali del Real Madrid, e la Supercoppa europea, ottenuta ai danni del Porto, battuto 2-0.
Attualmente il Barcellona è uno dei quattro club spagnoli (assieme a Real Madrid, Athletic Bilbao e Osasuna) a non essere una Sociedad Anónima Deportiva ma a essere gestito direttamente dai soci, in una forma di azionariato popolare. Il Barcellona riunisce soci e appassionati di qualsiasi ideologia politica, credenza religiosa e provenienza geografica. Ciò nonostante, secondo la maggior parte degli storici e dei sociologi, nell'aderire al Barça la grande massa sociale del club non ha obbedito a motivi di natura esclusivamente sportiva, ma soprattutto al carattere rappresentativo che, per molti appassionati, il club possiede su un piano sociale e politico.
Il FC Barcelona, reputato l'entità sociale più conosciuta della Catalogna, ha esercitato, nel corso della propria storia, una funzione rappresentativa di difesa dei valori catalani, che il club ha preservato pubblicamente in numerose occasioni, come osserva il giornalista inglese Jimmy Burns nel suo libro Barça, la pasión de un pueblo. Il club si è sempre segnalato per attività e azioni di difesa della cultura e della lingua catalana, sin dall'inizio lingua ufficiale di tutti i documenti del sodalizio eccezion fatta per gli anni della dittatura franchista. Tranne che per questo periodo, il capitano della squadra è stato sempre di origine catalana. Inoltre, il FC Barcelona si è schierato in più di una circostanza a favore delle rivendicazioni autonomistiche della Catalogna, firmando manifesti di appoggio agli statuti d'autonomia della Catalogna tanto nel 1931 quanto nel 1979 e, di recente, nel 2005.
Questa linea di comportamento, improntata alla tutela dei valori catalani, fu riconosciuta il 21 dicembre 1992, quando la Generalitat de Catalunya, presieduta da Jordi Pujol, conferì al club la Creu de Sant Jordi, il massimo riconoscimento assegnato dal governo catalano.
Alcuni storici e saggisti, tra cui Manuel Vázquez Montalbán, arrivarono ad affermare che, per molti catalani, il FC Barcelona funge in Catalogna da compagine sostitutiva della Catalogna nel panorama calcistico internazionale, nonostante la grande tradizione di sportivi spagnoli di origine non catalana e di stranieri militanti nella squadra. Questi saggisti rilevano che è proprio questo una delle ragioni dell'enorme varietà di discipline sportive in cui il club gareggia, dalla pallacanestro alla pallamano, dall'hockey su pista all'atletica, alla pallavolo, ecc.
Il FC Barcelona si è più volte pronunciato pubblicamente a favore del riconoscimento internazionale delle selezioni sportive catalane. Negli ultimi anni non solo ha promosso l'organizzazione di partite miste tra selezioni di Catalogna e di paesi di primo livello calcistico (ad esempio il Brasile o l'Argentina), ma ha anche concesso a queste selezioni l'utilizzo dei suoi stadi per le partite e per gli allenamenti. Il club ha altresì firmato manifesti pubblici in favore di questa causa. Durante la presidenza di Joan Laporta, lo stesso presidente e altri giocatori come Oleguer Presas hanno partecipato ad una campagna pubblicitaria della Plataforma Pro Seleccions Esportives Catalanes che, con lo slogan «una nació, una selecció» («una nazione, una squadra»), occupò gli spazi riservati alla pubblicità in molte città della Catalogna.
Malgrado il suo legame inscindibile con i costumi catalani, il club ha potuto fare affidamento su un cospicuo numero di appassionati provenienti dall'intera Spagna, attratti dai valori sportivi del club. Alcuni storici, tuttavia, hanno sostenuto che, al di là dell'elemento sportivo, molti aficionados del FC Barcelona simpatizzano per questo club perché vi vedono una sorta di alternativa al "centralismo politico" con cui è identificato il Real Madrid, la squadra della capitale, specialmente dagli anni della dittatura franchista. Proprio in quegli anni fu coniata la frase «més que un club» («più di un club»), che sarebbe diventata il motto più conosciuto del FC Barcelona.
D'altra parte, come hanno avuto modo di far notare molti storici, il club, in particolare durante i suoi primi decenni di vita, raccolse i simpatizzanti del repubblicanesimo. Sin dall'inizio del XX secolo una serie di fatti dimostra la complicità dei dirigenti del club con gli ideali repubblicani. A differenza della maggior parte dei club spagnoli dell'epoca, il Barcellona non sollecitò mai il riconoscimento della monarchia spagnola né la concessione del trattamento "Real".
Il momento di maggiore distanza tra il club e la monarchia spagnola risale agli ultimi anni del regno di Alfonso XIII e durante la dittatura di Primo de Rivera. Nello stadio di Les Corts i tifosi del Barcellona avevano espresso critiche alla dittatura ed esibito alcuni striscioni contro il regime. Infine, il 14 giugno 1925, i 14.000 occupanti dello stadio fischiarono la Marcha Real, interpretata da una banda musicale. Alcuni giorni più tardi il Capitano Generale e Governatore Civile di Barcellona Joaquín Milans del Bosch impose un ordine di chiusura dello stadio della validità di sei mesi e obbligò Hans Gamper a dimettersi dalla carica di presidente del club e a esiliare in Svizzera per una stagione. L'ordine di chiusura dello stadio giustificava la misura affermando che «nella citata società vi sono persone che aderiscono ad idee contrarie al bene della Patria». Si trattò della sanzione più dura subita dal club in tutta la sua storia. Come segnala lo stesso Sobrequés, il punto culminante del compromesso del club con i princìpi repubblicani iniziò nel 1931, quando fu proclamata la seconda repubblica spagnola, e soprattutto a partire dall'inizio della guerra civile spagnola, quando, nel 1936, il FC Barcelona si tramutò volontariamente in "Entità al servizio del governo legittimo della Repubblica".
Dopo la restaurazione della democrazia in Spagna (1977) il club perse progressivamente la sua connotazione politica. Una volta normalizzati i rapporti con la corona spagnola, in svariate circostanze dirigenti e sportivi della compagine blaugrana hanno esibito i propri trofei nel Palacio de la Zarzuela. Il fidanzamento e il successivo matrimonio della Infanta Cristina de Borbón y Grecia con il giocatore di pallamano del FC Barcelona Iñaki Urdangarin rese frequente la presenza dei membri della famiglia reale spagnola nel Palau Blaugrana, incluso il re Juan Carlos I, a cavallo tra gli anni novanta e Duemila. L'ultimo gesto di complicità tra il club e la Casa Reale ebbe luogo il 17 maggio 2006, giorno della finale della UEFA Champions League 2005-2006, quando i re assistettero a Parigi alla partita tra il Barcellona e l'Arsenal per mostrare sostegno al gruppo azulgrana. Al termine dell'incontro scesero sul terreno di gioco a complimentarsi per la vittoria con i giocatori, insieme al presidente del governo spagnolo José Luis Rodríguez Zapatero, esprimendo vicinanza per la squadra e per il presidente della Generalitat de Catalunya Pasqual Maragall.
In ambito religioso, nonostante il fondatore del club, Hans Gamper, e i suoi primi dirigenti fossero protestanti, il sodalizio acquisì dagli anni quaranta, dopo la guerra civile spagnola, un carattere marcatamente cattolico. Furono abituali le offerte del club al monastero di Montserrat e accanto agli spogliatoi del Camp Nou sorse una cappella contenente una riproduzione della Vergine di Montserrat.
Il 7 novembre 1982 papa Giovanni Paolo II, che si era dichiarato più volte ammiratore del Barcellona, ricevette la tessera sociale numero 108.000 del club, in occasione di una messa celebrata al Camp Nou cui assistettero moltissime persone e in omaggio a questa simpatia la società lo designò, nel 1982, socio onorario del club, durante la visita del Pontefice nella città catalana.
Dall'inizio degli anni ottanta il club si è segnalato per i gesti di solidarietà. In quel periodo organizzò una partita amichevole a beneficio dell'UNICEF, partita in cui il Barça affrontò la squadra Human Stars, una selezione dei migliori calciatori del mondo dell'epoca. A metà degli anni novanta l'esperienza fu ripetuta e il club iniziò ad impegnarsi seriamente nella lotta contro la droga, organizzando diverse partite a scopo benefico in collaborazione con la Fundación de Ayuda contra la Droga. I proventi dell'incontro furono destinati al "Proyecto Hombre".
Con l'arrivo del presidente Joan Laporta la dirigenza ha manifestato più volte l'intenzione di incrementare i fondi destinati alle cause sociali, esprimendo il desiderio che il club fosse conosciuto a livello mondiale per la sua inclinazione solidaristica. Con questo scopo alla fine del 2005 il FC Barcelona organizzò un'amichevole al Camp Nou tra una selezione di giocatori israeliani e palestinesi, uniti per la prima volta in una medesima squadra. Nello stesso periodo si sono moltiplicati gli accordi firmati con le ONG per l'aiuto economico ai paesi del terzo mondo.
Dal 2006 il club devolve ogni anno lo 0,7% del ricavato annuale societario all'UNICEF. Inoltre il Barcellona, nel periodo 2006-2011, ha collocato il logo dell'UNICEF al centro delle proprie maglie, contravvenendo alla storica regola del club secondo cui ogni tipo di pubblicità sulle divise era proibita. Dal 2011 il logo dell'UNICEF è passato sulla parte posteriore delle maglie, mentre sulla parte anteriore compare il marchio della Qatar Foundation. Dal 2010, in occasione dell'arrivo di David Villa, il Barcellona ha deciso di inserire nel contratto dei suoi giocatori una clausula anti-razzismo secondo la quale i giocatori verranno severamente puniti qualora metteranno in atto una qualsiasi forma di discriminazione.
I tifosi del Barcellona sono gemellati con quelli del Tenerife, l'amicizia fra i due club è nata all'inizio degli anni novanta quando il Tenerife battendo all'ultima giornata il Real Madrid nel 1991-1992 e nel 1992-1993 regalò due titoli agli azulgrana. Le rivalità più grandi storicamente sono con il Real Madrid e l'Espanyol, anche se vive pure un'accesa rivalità con Valencia e Atlético Madrid.
Come in molti stati, anche in Spagna vi è una forte rivalità tra i due club più forti e titolati, in tal caso il Barcellona e il Real Madrid. La partita tra queste due squadre è conosciuta con il nome di El Clásico ("Il Classico"). Sin dall'inizio le due compagini furono viste come le rappresentanti di due regioni storicamente antagoniste, la Catalogna e la Castiglia, e delle due stesse città. La rivalità ha indubbiamente marcate connotazioni politiche e socio-culturali e affonda le sue radici nelle tensioni tra catalani e castigliani, una costante della storia della Spagna.
Elemento caratterizzante della dittatura di Primo de Rivera e specialmente di Francisco Franco fu la soppressione delle identità regionali, realizzata tramite l'abolizione ufficiale delle lingue locali. Fu per queste ragioni che il FC Barcelona divenne più di un club, assurgendo ad ambasciatore e nume tutelare dell'identità e della libertà politica della Catalogna. Nel contempo tra i catalani cresceva l'ostilità verso il Real Madrid, identificato come il club del centralismo del regime.
In verità a soffrire la dittatura franchista durante la guerra civile furono membri di entrambi i club, come Josep Sunyol e Rafael Sánchez Guerra. Negli anni cinquanta la rivalità fu esacerbata in maniera rilevante dalla controversia sorta attorno al trasferimento di Alfredo Di Stéfano. Negli anni sessanta la contrapposizione tra le due potenze calcistiche raggiunse il palcoscenico della UEFA: i due club si incontrarono due volte, nelle stagioni 1959-60 e 1960-61, in Coppa dei Campioni. La rivalità tra i blaugrana e le merengues si rinnova annualmente per la conquista del campionato spagnolo e nei primi anni duemila ha conosciuto nuove sfide in UEFA Champions League.
La squadra di calcio della polisportiva catalana milita nella Primera División del campionato spagnolo sin dalla fondazione del torneo e gioca le partite casalinghe nello stadio Camp Nou, noto fino al 2001 come Estadi del Futbol Club Barcelona. Oltre ad essere una delle formazioni più titolate al mondo, potendo vantare, tra l'altro, 21 titoli di campione di Spagna, 4 UEFA Champions League e 1 Coppa del mondo per club FIFA, è l'unica compagine calcistica europea ad avere sempre giocato dal 1955 ad oggi almeno in una delle competizioni europee (Coppa dei Campioni/Champions League, Coppa delle Coppe UEFA, Coppa delle Fiere, Coppa UEFA, Supercoppa UEFA) inoltre è stato il primo club europeo ad aver disputato tutte e tre le finali delle coppe europee. Nel 2009 il Barcellona è diventato il primo club spagnolo a centrare il treble vincendo la Liga, la Coppa del Re e la Champions League. Nella seconda parte dello stesso anno ha vinto la Supercoppa spagnola, la Supercoppa Europea e la Coppa del mondo per club FIFA, centrando un'impresa unica nella storia del calcio a livello di club: la vittoria di tutte le competizioni ufficiali a cui abbia partecipato in un anno solare, in Europa a cavallo di due stagioni.
Dal 13 giugno 2010 il presidente è Sandro Rosell, e dal 1º luglio 2008 l'allenatore della squadra di calcio è Josep Guardiola. Johan Cruijff, stella del Barça degli anni settanta, ed allenatore tra il 1988 ed il 1996, ha ricoperto invece la carica di presidente onorario da marzo a luglio 2010. Il club è membro fondatore dell'ECA, associazione nata dallo scioglimento del G-14 per tutelare gli interessi degli stessi club e dei giocatori.
Benché sia più famosa per la sezione calcistica, la società comprende anche altre squadre sportive professionistiche: pallacanestro, pallamano, hockey su pista, hockey su pattini in linea e football americano. È tra le più titolate polisportive europee. Le singole squadre, tra cui il Futbol Club Barcelona Bàsquet, il FC Barcelona-Cifec e i non più attivi FC Barcelona Dragons, sono subordinate alla sezione calcio e vestono gli stessi colori. Il club annovera altresì squadre sportive amatoriali di rugby, pallacanestro femminile, calcio femminile e pallacanestro in carrozzina. Le principali sono FCB Rugby, UB-Barça, FC Barcelona-Institut Guttman. Altre squadre amatoriali rappresentano la società in vari sport: hockey su ghiaccio (Futbol Club Barcelona Hockey Hielo), calcio a 5 (Futbol Club Barcelona Futsal), atletica, baseball, ciclismo, hockey su prato, pattinaggio di figura e pallavolo.
Da novembre 2009 la società conta oltre 172.000 soci, costituisce il più grande esempio di azionariato popolare nel mondo, record per un club calcistico. Inoltre è uno dei club più ricchi del mondo: nella stagione 2008-2009 era il secondo club più ricco del pianeta, con un budget di 365,9 milioni di euro. Uno studio pubblicato dalla società tedesca Sport+Markt nel 2010 ha stabilito che il Barcellona è il club più amato e popolare d'Europa. Con 57,8 milioni di tifosi il club catalano supera Real Madrid (31,3 milioni di tifosi), Manchester United (30,6 milioni), Chelsea (22,9 milioni) , Bayern Monaco (20,7 milioni), mentre in Spagna il 25% della popolazione dichiara di tifare per il Barça. Secondo la rivista americana Forbes, sempre nel 2008, il valore del club è di 784 milioni di dollari (settimo al mondo). Secondo una classifica stilata dall'IFFHS nel 2009, inoltre, il Barcellona è il primo club al mondo per risultati, considerando il periodo 1991-2009. Il motto della società è Més que un club ("Più di un club").
Il Foot-Ball Club Barcelona fu fondato il 29 novembre 1899 da un gruppo di calciatori guidati da Joan Gamper. Nei primi anni il club giocò gran parte delle partite in Svizzera e Inghilterra. A partire dal 1910 il Barça visse il primo periodo di successo, guidato da giocatori come Ricardo Zamora, Josep Samitier e Paulino Alcántara vinse dieci Coppe di Spagna e dominò nel campionato catalano e nel primo campionato spagnolo.
Con lo scoppio della guerra civile spagnola Franco cambiò il nome del Barcellona in Club de Fútbol Barcelona, in quel periodo arrivarono altri quattro titoli di Liga e una Coppa del Re. Negli anni 1950, il Barcellona ebbe di nuovo grande successo, sotto la guida di Ferdinand Daučík e Helenio Herrera e con giocatori come Ladislao Kubala e Luis Suárez Miramontes il Barça instaurò una dittatura sportiva in patria con altri quattro campionati e cinque Coppe del Re, e in Europa con i primi tre successi europei nella Coppa delle Fiere, e le sconfitte nella prime finali della Coppa dei Campioni e della Coppa delle Coppe. L'avvento di Rinus Michels, Johan Cruijff e Johan Neeskens negli anni 1970 portò con sé nuovi successi per il Barcellona, che si concluse con la vittoria in campionato nel 1973-1974 e una Coppa delle Coppe. Gli anni 1980 andarono a fasi alterne per il Barça in cui vinse un solo campionato e una Coppa delle Coppe e perse la finale della Coppa dei Campioni, ma quando Johan Cruyff, nel 1988, tornò sulla panchina del club, iniziò il periodo di maggior successo nella storia del club. Guidato da Cruyff, il famoso Dream Team composto da stelle come Hristo Stoičkov e Romario vinse quattro campionati, una Coppa delle Coppe e la prima Coppa dei Campioni. Il successo degli anni 1990 continuò con Bobby Robson e Louis Van Gaal e campioni come Ronaldo, Luís Figo e Rivaldo che guidarono i blaugrana alla vittoria nel 1997-1998 e nel 1998-1999.
Dopo un periodo buio privo di vittorie (tra il 1999 ed il 2004), è nel 2004-2005 con Frank Rijkaard e Ronaldinho che il Barça ha colto nuovi successi in campionato. Nel 2005-2006 al titolo nazionale ha aggiunto la vittoria della Champions League. I successi sono proseguiti anche con Pep Guardiola, che al primo tentativo, grazie al contributo di giocatori come Lionel Messi, Xavi e Andrés Iniesta, ha portato il Barcellona alla conquista del treble (Liga, Coppa del Re e Champions League), seguito nello stesso anno dalla Supercoppa di Spagna, Supercoppa UEFA e Mondiale per club FIFA. L'anno successivo di gestione Guardiola ha portato un altro titolo nazionale e una Supercoppa di Spagna mentre nella stagione 2010-2011 il Barcellona ha realizzato il double con le vittorie in campionato e in Champions League, la quarta della storia blaugrana. Nell'agosto 2011, gli uomini di Guardiola conquistano anche la Supercoppa di Spagna, sconfiggendo i rivali del Real Madrid, e la Supercoppa europea, ottenuta ai danni del Porto, battuto 2-0.
Attualmente il Barcellona è uno dei quattro club spagnoli (assieme a Real Madrid, Athletic Bilbao e Osasuna) a non essere una Sociedad Anónima Deportiva ma a essere gestito direttamente dai soci, in una forma di azionariato popolare. Il Barcellona riunisce soci e appassionati di qualsiasi ideologia politica, credenza religiosa e provenienza geografica. Ciò nonostante, secondo la maggior parte degli storici e dei sociologi, nell'aderire al Barça la grande massa sociale del club non ha obbedito a motivi di natura esclusivamente sportiva, ma soprattutto al carattere rappresentativo che, per molti appassionati, il club possiede su un piano sociale e politico.
Il FC Barcelona, reputato l'entità sociale più conosciuta della Catalogna, ha esercitato, nel corso della propria storia, una funzione rappresentativa di difesa dei valori catalani, che il club ha preservato pubblicamente in numerose occasioni, come osserva il giornalista inglese Jimmy Burns nel suo libro Barça, la pasión de un pueblo. Il club si è sempre segnalato per attività e azioni di difesa della cultura e della lingua catalana, sin dall'inizio lingua ufficiale di tutti i documenti del sodalizio eccezion fatta per gli anni della dittatura franchista. Tranne che per questo periodo, il capitano della squadra è stato sempre di origine catalana. Inoltre, il FC Barcelona si è schierato in più di una circostanza a favore delle rivendicazioni autonomistiche della Catalogna, firmando manifesti di appoggio agli statuti d'autonomia della Catalogna tanto nel 1931 quanto nel 1979 e, di recente, nel 2005.
Questa linea di comportamento, improntata alla tutela dei valori catalani, fu riconosciuta il 21 dicembre 1992, quando la Generalitat de Catalunya, presieduta da Jordi Pujol, conferì al club la Creu de Sant Jordi, il massimo riconoscimento assegnato dal governo catalano.
Alcuni storici e saggisti, tra cui Manuel Vázquez Montalbán, arrivarono ad affermare che, per molti catalani, il FC Barcelona funge in Catalogna da compagine sostitutiva della Catalogna nel panorama calcistico internazionale, nonostante la grande tradizione di sportivi spagnoli di origine non catalana e di stranieri militanti nella squadra. Questi saggisti rilevano che è proprio questo una delle ragioni dell'enorme varietà di discipline sportive in cui il club gareggia, dalla pallacanestro alla pallamano, dall'hockey su pista all'atletica, alla pallavolo, ecc.
Il FC Barcelona si è più volte pronunciato pubblicamente a favore del riconoscimento internazionale delle selezioni sportive catalane. Negli ultimi anni non solo ha promosso l'organizzazione di partite miste tra selezioni di Catalogna e di paesi di primo livello calcistico (ad esempio il Brasile o l'Argentina), ma ha anche concesso a queste selezioni l'utilizzo dei suoi stadi per le partite e per gli allenamenti. Il club ha altresì firmato manifesti pubblici in favore di questa causa. Durante la presidenza di Joan Laporta, lo stesso presidente e altri giocatori come Oleguer Presas hanno partecipato ad una campagna pubblicitaria della Plataforma Pro Seleccions Esportives Catalanes che, con lo slogan «una nació, una selecció» («una nazione, una squadra»), occupò gli spazi riservati alla pubblicità in molte città della Catalogna.
Malgrado il suo legame inscindibile con i costumi catalani, il club ha potuto fare affidamento su un cospicuo numero di appassionati provenienti dall'intera Spagna, attratti dai valori sportivi del club. Alcuni storici, tuttavia, hanno sostenuto che, al di là dell'elemento sportivo, molti aficionados del FC Barcelona simpatizzano per questo club perché vi vedono una sorta di alternativa al "centralismo politico" con cui è identificato il Real Madrid, la squadra della capitale, specialmente dagli anni della dittatura franchista. Proprio in quegli anni fu coniata la frase «més que un club» («più di un club»), che sarebbe diventata il motto più conosciuto del FC Barcelona.
D'altra parte, come hanno avuto modo di far notare molti storici, il club, in particolare durante i suoi primi decenni di vita, raccolse i simpatizzanti del repubblicanesimo. Sin dall'inizio del XX secolo una serie di fatti dimostra la complicità dei dirigenti del club con gli ideali repubblicani. A differenza della maggior parte dei club spagnoli dell'epoca, il Barcellona non sollecitò mai il riconoscimento della monarchia spagnola né la concessione del trattamento "Real".
Il momento di maggiore distanza tra il club e la monarchia spagnola risale agli ultimi anni del regno di Alfonso XIII e durante la dittatura di Primo de Rivera. Nello stadio di Les Corts i tifosi del Barcellona avevano espresso critiche alla dittatura ed esibito alcuni striscioni contro il regime. Infine, il 14 giugno 1925, i 14.000 occupanti dello stadio fischiarono la Marcha Real, interpretata da una banda musicale. Alcuni giorni più tardi il Capitano Generale e Governatore Civile di Barcellona Joaquín Milans del Bosch impose un ordine di chiusura dello stadio della validità di sei mesi e obbligò Hans Gamper a dimettersi dalla carica di presidente del club e a esiliare in Svizzera per una stagione. L'ordine di chiusura dello stadio giustificava la misura affermando che «nella citata società vi sono persone che aderiscono ad idee contrarie al bene della Patria». Si trattò della sanzione più dura subita dal club in tutta la sua storia. Come segnala lo stesso Sobrequés, il punto culminante del compromesso del club con i princìpi repubblicani iniziò nel 1931, quando fu proclamata la seconda repubblica spagnola, e soprattutto a partire dall'inizio della guerra civile spagnola, quando, nel 1936, il FC Barcelona si tramutò volontariamente in "Entità al servizio del governo legittimo della Repubblica".
Dopo la restaurazione della democrazia in Spagna (1977) il club perse progressivamente la sua connotazione politica. Una volta normalizzati i rapporti con la corona spagnola, in svariate circostanze dirigenti e sportivi della compagine blaugrana hanno esibito i propri trofei nel Palacio de la Zarzuela. Il fidanzamento e il successivo matrimonio della Infanta Cristina de Borbón y Grecia con il giocatore di pallamano del FC Barcelona Iñaki Urdangarin rese frequente la presenza dei membri della famiglia reale spagnola nel Palau Blaugrana, incluso il re Juan Carlos I, a cavallo tra gli anni novanta e Duemila. L'ultimo gesto di complicità tra il club e la Casa Reale ebbe luogo il 17 maggio 2006, giorno della finale della UEFA Champions League 2005-2006, quando i re assistettero a Parigi alla partita tra il Barcellona e l'Arsenal per mostrare sostegno al gruppo azulgrana. Al termine dell'incontro scesero sul terreno di gioco a complimentarsi per la vittoria con i giocatori, insieme al presidente del governo spagnolo José Luis Rodríguez Zapatero, esprimendo vicinanza per la squadra e per il presidente della Generalitat de Catalunya Pasqual Maragall.
In ambito religioso, nonostante il fondatore del club, Hans Gamper, e i suoi primi dirigenti fossero protestanti, il sodalizio acquisì dagli anni quaranta, dopo la guerra civile spagnola, un carattere marcatamente cattolico. Furono abituali le offerte del club al monastero di Montserrat e accanto agli spogliatoi del Camp Nou sorse una cappella contenente una riproduzione della Vergine di Montserrat.
Il 7 novembre 1982 papa Giovanni Paolo II, che si era dichiarato più volte ammiratore del Barcellona, ricevette la tessera sociale numero 108.000 del club, in occasione di una messa celebrata al Camp Nou cui assistettero moltissime persone e in omaggio a questa simpatia la società lo designò, nel 1982, socio onorario del club, durante la visita del Pontefice nella città catalana.
Dall'inizio degli anni ottanta il club si è segnalato per i gesti di solidarietà. In quel periodo organizzò una partita amichevole a beneficio dell'UNICEF, partita in cui il Barça affrontò la squadra Human Stars, una selezione dei migliori calciatori del mondo dell'epoca. A metà degli anni novanta l'esperienza fu ripetuta e il club iniziò ad impegnarsi seriamente nella lotta contro la droga, organizzando diverse partite a scopo benefico in collaborazione con la Fundación de Ayuda contra la Droga. I proventi dell'incontro furono destinati al "Proyecto Hombre".
Con l'arrivo del presidente Joan Laporta la dirigenza ha manifestato più volte l'intenzione di incrementare i fondi destinati alle cause sociali, esprimendo il desiderio che il club fosse conosciuto a livello mondiale per la sua inclinazione solidaristica. Con questo scopo alla fine del 2005 il FC Barcelona organizzò un'amichevole al Camp Nou tra una selezione di giocatori israeliani e palestinesi, uniti per la prima volta in una medesima squadra. Nello stesso periodo si sono moltiplicati gli accordi firmati con le ONG per l'aiuto economico ai paesi del terzo mondo.
Dal 2006 il club devolve ogni anno lo 0,7% del ricavato annuale societario all'UNICEF. Inoltre il Barcellona, nel periodo 2006-2011, ha collocato il logo dell'UNICEF al centro delle proprie maglie, contravvenendo alla storica regola del club secondo cui ogni tipo di pubblicità sulle divise era proibita. Dal 2011 il logo dell'UNICEF è passato sulla parte posteriore delle maglie, mentre sulla parte anteriore compare il marchio della Qatar Foundation. Dal 2010, in occasione dell'arrivo di David Villa, il Barcellona ha deciso di inserire nel contratto dei suoi giocatori una clausula anti-razzismo secondo la quale i giocatori verranno severamente puniti qualora metteranno in atto una qualsiasi forma di discriminazione.
I tifosi del Barcellona sono gemellati con quelli del Tenerife, l'amicizia fra i due club è nata all'inizio degli anni novanta quando il Tenerife battendo all'ultima giornata il Real Madrid nel 1991-1992 e nel 1992-1993 regalò due titoli agli azulgrana. Le rivalità più grandi storicamente sono con il Real Madrid e l'Espanyol, anche se vive pure un'accesa rivalità con Valencia e Atlético Madrid.
Come in molti stati, anche in Spagna vi è una forte rivalità tra i due club più forti e titolati, in tal caso il Barcellona e il Real Madrid. La partita tra queste due squadre è conosciuta con il nome di El Clásico ("Il Classico"). Sin dall'inizio le due compagini furono viste come le rappresentanti di due regioni storicamente antagoniste, la Catalogna e la Castiglia, e delle due stesse città. La rivalità ha indubbiamente marcate connotazioni politiche e socio-culturali e affonda le sue radici nelle tensioni tra catalani e castigliani, una costante della storia della Spagna.
Elemento caratterizzante della dittatura di Primo de Rivera e specialmente di Francisco Franco fu la soppressione delle identità regionali, realizzata tramite l'abolizione ufficiale delle lingue locali. Fu per queste ragioni che il FC Barcelona divenne più di un club, assurgendo ad ambasciatore e nume tutelare dell'identità e della libertà politica della Catalogna. Nel contempo tra i catalani cresceva l'ostilità verso il Real Madrid, identificato come il club del centralismo del regime.
In verità a soffrire la dittatura franchista durante la guerra civile furono membri di entrambi i club, come Josep Sunyol e Rafael Sánchez Guerra. Negli anni cinquanta la rivalità fu esacerbata in maniera rilevante dalla controversia sorta attorno al trasferimento di Alfredo Di Stéfano. Negli anni sessanta la contrapposizione tra le due potenze calcistiche raggiunse il palcoscenico della UEFA: i due club si incontrarono due volte, nelle stagioni 1959-60 e 1960-61, in Coppa dei Campioni. La rivalità tra i blaugrana e le merengues si rinnova annualmente per la conquista del campionato spagnolo e nei primi anni duemila ha conosciuto nuove sfide in UEFA Champions League.
giovedì 24 novembre 2011
Accadde oggi. 24 Novembre 1991. Muore il cantante dei Queen, Freddie Mercury.
Farrokh Bulsara, noto come Freddie Mercury (Stone Town, 5 settembre 1946 – Londra, 24 novembre 1991), è stato un cantante, compositore e musicista britannico di origini parsi e indiane.
Membro fondatore dei Queen, rock band britannica nata nel 1970 di cui fece parte fino all'anno della sua morte, era noto per le sue esibizioni dal vivo e per il suo talento vocale. Come compositore, ha scritto brani come Bohemian Rhapsody, Crazy Little Thing Called Love, Don't Stop Me Now, It's a Hard Life, Killer Queen, Love of My Life, Play the Game, Somebody to Love e We Are the Champions. Oltre all'attività con i Queen, negli anni ottanta intraprese la carriera da solista che lo portò a pubblicare due album, Mr. Bad Guy nel 1985 e Barcelona nel 1988, quest'ultimo frutto della collaborazione con il soprano spagnolo Montserrat Caballé, il cui omonimo singolo divenne l'inno ufficiale dei Giochi della XXV Olimpiade.
Malato di AIDS, è deceduto il giorno dopo la pubblica confessione del suo grave stato di salute, a seguito di una broncopolmonite, sviluppatasi per via della deficienza immunitaria legata alla malattia stessa . In suo onore, il 20 aprile 1992 venne organizzato il Freddie Mercury Tribute Concert, al quale parteciparono molti artisti musicali internazionali; i proventi dell'evento vennero utilizzati per fondare The Mercury Phoenix Trust, un'organizzazione impegnata nella lotta all'immunodeficienza umana. Mercury è considerato uno dei più grandi e influenti artisti nella storia del rock; nel 2008, il magazine statunitense Rolling Stone lo ha collocato al 18º posto nella classifica dei migliori 100 cantanti di tutti i tempi, mentre Classic Rock, l'anno successivo, lo ha classificato al primo posto tra le voci rock.
Farrokh Bulsara nacque al Government Hospital di Stone Town e trascorse l'infanzia nell'isola di Zanzibar, all'epoca un protettorato britannico, distante 25 chilometri dalla costa della Tanganika. I suoi genitori, Bomi e Jer Bulsara, appartenenti all'etnia parsi e di religione zoroastriana, provenivano dal Gujarat, uno stato dell'India occidentale, e dovettero trasferirsi in Africa a causa del lavoro del padre, cassiere della Segreteria di Stato per le Colonie; la famiglia era completata dalla sorella minore di Farrokh, Kashmira, nata nel 1952.
Il 4 febbraio 1954, all'età di 8 anni, Farrokh iniziò a frequentare la St. Peter's Boys School, un collegio scolastico britannico a Panchgani, nei pressi di Bombay, in India; qui Bulsara iniziò ad essere chiamato "Freddie". Oltre a possedere un notevole talento artistico, risultando eccellente nel disegno, il ragazzo praticava anche alcuni sport ad ottimi livelli; era infatti un abile velocista e pugile, raggiungendo buoni risultati anche in altre discipline sportive come l'hockey su prato e il tennis da tavolo.
Il talento musicale di Bulsara venne notato dal preside del St. Peter College, che scrisse una lettera ai suoi genitori suggerendo che, con un aumento della retta mensile, Freddie avrebbe potuto prendere ulteriori lezioni musicali; con l'approvazione di Bomi e Jer, il ragazzo raggiunse il quarto grado di apprendimento di pianoforte. Durante la permanenza al collegio ebbe anche la sua prima esperienza musicale, formando insieme a quattro compagni i The Hectics, una band che si esibiva durante feste o eventi scolastici e di cui Freddie era il pianista, suonando canzoni di Cliff Richard e Little Richard. Bulsara dovette tuttavia lasciare il St. Peter College il 25 febbraio 1963, non avendo superato l'esame d'ammissione alla decima classe; continuò la sua educazione alla St. Mary's School di Bombay.
Dopo aver trascorso gran parte dell'adolescenza in India con la nonna e la zia Sheroo Khory ed aver fatto ritorno a Zanzibar, nel 1964, all'età di 18 anni, dovette spostarsi con la famiglia in Inghilterra per via della rivoluzione di Zanzibar, che stava minando la stabilità politica del paese; la rivolta portò alla nascita dello stato della Tanzania. I Bulsara si stabilirono così in una piccola casa a Feltham, nel Middlesex, nei pressi dell'Aeroporto di Heathrow, vicino a Londra. Freddie proseguì la sua formazione al politecnico di Isleworth (dal 1993 West Thames College); oltre ai suoi studi d'arte, nei suoi primi anni inglesi Bulsara lavorò in un servizio di catering presso il vicino aeroporto e in un magazzino nella zona commerciale a Feltham.
Nella primavera del 1966 ottenne il massimo dei voti nell'esame di arte dell'Isleworth Polytechnic, punteggio che gli consentì l'ammissione al Ealing Art College di Londra; qui studiò "arte e design grafico", stabilendosi nel quartiere di Kensington, in un appartamento affittato da un amico nei pressi di Kensington Market. In parallelo con i suoi studi, Freddie creò una linea di abbigliamento e scrisse brevi articoli per alcuni periodici londinesi. A Ealing conobbe Tim Staffell, suo compagno di corso nonché cantante e bassista degli Smile, band completata dal chitarrista Brian May e dal batterista Roger Meddows-Taylor; Bulsara cercò, in un primo momento, di convincere Staffell a farlo entrare nel gruppo come secondo cantante, senza tuttavia riuscirci.
Poco dopo aver ottenuto il diploma presso l'Ealing Art College, Bulsara si unì agli Ibex, una band di Liverpool influenzata dai Cream. Pochi giorni dopo il primo incontro con il gruppo, Freddie imparò a memoria tutti i brani presenti nel repertorio del gruppo; la sua prima esibizione in pubblico come cantante si tenne a Bolton il 23 agosto 1969. Due giorni dopo, gli Ibex svolsero un concerto all'aperto, nel Queen's Park di Bolton; in seguito, i membri della band tornarono a Londra, cominciando a lavorare con il nuovo cantante ad alcuni brani inediti. Questo fu un periodo economicamente difficile sia per la band di Bulsara sia per gli Smile; i musicisti passavano la maggior parte del loro tempo insieme in piccoli appartamenti, dormendo a volte sul pavimento e suonando la loro musica fino a tarda notte. Bulsara e Roger Taylor, per soddisfare le loro esigenze, cominciarono a vendere vestiti usati a Kensington Market. L'ultima apparizione ufficiale degli Ibex avviene il 9 settembre 1969 al The Sink, un piccolo club di Liverpool. Quella stessa sera, i membri di Smile stavano suonando in un club nella stessa città; secondo alcuni biografi, Taylor e May invitarono Bulsara sul palco per suonare alcuni dei loro brani.
Negli ultimi mesi del 1969, Bulsara scelse di rinominare gli Ibex "Wreckage", cominciando a scrivere per la band numerosi pezzi, tra cui Stone Cold Crazy. Tuttavia nessuna delle canzoni, eccetto una traccia dal titolo Green, ebbe il successo sperato ed il gruppo, per la mancanza di offerte nei locali, si sciolse. Freddie Bulsara cominciò nuovamente a cercare un nuovo gruppo e rispose ad un annuncio pubblicato sul Melody Maker dai Sour Milk Sea. Avendolo sentito in prova, gli altri membri del gruppo furono colpiti dalla sua voce e lo ingaggiarono, esibendosi anche tre serate a settimana. L'unico concerto in cui Bulsara ha certamente partecipato si è tenuto a Oxford nel marzo 1970. L'arrivo del nuovo cantante, creativo ma prepotente, causò il deterioramento delle relazioni tra i membri del gruppo; Gallop e Chesney, dopo anni di amicizia, litigarono e i Sour Milk Sea decidettero di separarsi.
Il primo singolo degli Smile, Earth/Step On Me, registrato ai Trident Studios e pubblicato nel maggio 1969 dalla Mercury Records, uscì negli Stati Uniti senza ottenere tuttavia il successo sperato; per questo motivo, Staffell decise di abbandonare i due compagni. Con lo scioglimento di questa band e il contemporaneo fallimento dei progetti musicali del cantante, May, Taylor e Bulsara decisero di formare un nuovo gruppo insieme; nell'aprile 1970, su suggerimento di Freddie, scelsero "Queen" come nome della band, cominciando a cercare un bassista.
Nello stesso periodo, Farrokh Bulsara cominciò a farsi chiamare Freddie Mercury, decisione presa in seguito alla composizione della canzone My Fairy King. Il 27 giugno 1970, anno in cui May presentò a Mercury Mary Austin, con la quale visse per sette anni, i tre, completati da Mike Grose, si esibirono per la prima volta in pubblico, a Truro, in un concerto di beneficenza per la Croce rossa. La band venne completata nel 1971 da John Deacon, anno in cui Mercury e il resto del complesso, con lo scopo di acquisire maggior confidenza con il palcoscenico, affrontarono il loro primo tour in Cornovaglia. Nel 1972, Mercury, grazie alla sua formazione come grafico, progettò il logo dei Queen, basandosi sullo stemma reale del Regno Unito e includendo nel logo i segni zodiacali dei quattro componenti della band. L'anno successivo uscì il primo album della band, Queen, con brani registrati in precedenza presso i De Lane Lea Studios; prima dell'uscita del disco, Mercury pubblicò i singoli I Can Hear Music e Goin' Back, rispettivamente cover dei brani di The Ronettes e Dusty Springfield, sotto lo pseudonimo di Larry Lurex.
Nei primi anni settanta, Freddie Mercury cominciò ad avere le prime consapevolezze del proprio orientamento sessuale, espresse durante un'intervista del dicembre 1974 alla rivista New Musical Express, nella quale dichiarò di essere "gay come una giunchiglia". In questi anni, Mercury vestiva abiti della stilista Zandra Rhodes, con capelli lunghi e unghie con lo smalto. Soprattutto a causa dell'eccentricità di Freddie, la prima decade dei Queen fu caratterizzata da stravaganti esibizioni che spesso sfociarono in spettacoli teatrali; Mercury e May si presentavano truccati e vestiti totalmente in bianco e nero, chiudendo i concerti lanciando rose agli spettatori, brindando con loro con champagne e intonando God Save the Queen, l'inno nazionale del Regno Unito. Strinse per questo un forte legame con il pubblico, colpito dall'entusiasmo e dall'energia con cui il complesso e, in particolare, il frontman li coinvolgevano durante le apparizioni dal vivo.
I primi album della band vennero ben accolti dalla critica, con un rapido incremento della popolarità dei Queen; la volontà di Mercury era comunque quella di innovare il più possibile il loro stile musicale, attingendo ai più diversi generi musicali. Nel 1975 venne pubblicato A Night at the Opera, che consacrò definitivamente il quartetto. Il singolo Bohemian Rhapsody divenne il simbolo della creatività del gruppo e soprattutto del suo cantante, che ne fu l'autore; per la registrazione di questa sola canzone furono necessarie tre settimane, di cui una dedicata esclusivamente alla parte vocale centrale. Nel 1976, durante il A Night at the Opera Tour, i Queen visitarono il Giappone, la cui cultura influenzò notevolmente Mercury; Nei successivi anni, Mercury scrisse alcuni tra le più importanti canzoni dei Queen, come Somebody to Love (A Day at the Races, 1976), We Are the Champions (News of the World, 1977), Don't Stop Me Now (Jazz, 1979), Crazy Little Thing Called Love (The Game, 1979). Nell'ottobre 1979, il cantante si esibì con i ballerini del Royal Ballet in un galà di beneficenza presso il London Coliseum, cantando e ballando Crazy Little Thing Called Love e Bohemian Rhapsody.
Nel 1980, Mercury cambiò notevolmente il suo aspetto, tagliandosi i capelli e facendosi crescere i baffi, seguendo il look detto "Castro clone", moda lanciata da alcuni omosessuali dell'epoca. Questa trasformazione fu inizialmente mal vista dai fan, che inviarono al cantante rasoi da barba usa e getta. Il 1981 sarà un anno di transizione; visse a Monaco di Baviera, in Germania, la cui vita notturna lo condizionò molto, non riuscendo a lavorare "quasi mai in condizioni psicologiche perfette".
Alla fine del 1982, i Queen, dopo il successo del The Game Tour e dell'Hot Space Tour, decisero di comune accordo di separarsi per un certo periodo; questo fu dovuto sia all'insoddisfazione dei fan, così come della band, della qualità dell'album Hot Space, nel quale non si riconoscevano, sia al deterioramento progressivo dei rapporti personali all'interno del gruppo. I quattro cominciarono così a dedicarsi a progetti solisti; Mercury in particolare, che aveva già ipotizzato tra gli anni settanta e gli anni ottanta di pubblicare un album proprio, collaborò con Giorgio Moroder, compositore e arrangiatore italiano specializzato in musica dance, per la nuova colonnna sonora della versione rieditata e restaurata del film di Fritz Lang Metropolis. Con lui scrisse il brano Love Kills, il suo primo singolo da solista, che raggiunse la decima posizione nella classifica britannica.
Dopo i progetti solisti, i Queen si ritrovarono nell'agosto 1983, registrando The Works. Cominciarono poi una serie di lunghe tournée in tutto il mondo, come il The Works Tour; tra il 12 e il 19 gennaio 1985, la band partecipò a Rock in Rio, dove suonarono davanti a circa 250.000 persone in due serate; tra i momenti principali dell'evento, vi fu il duetto tra Mercury e i fan sulle note di Love of My Life.
Il 13 luglio 1985 invece presero parte al Live Aid, un concerto umanitario organizzato da Bob Geldof che vide la partecipazione dei più importanti artisti internazionali, allo scopo di ricavare fondi in favore delle popolazioni dell'Etiopia, colpite da una grave carestia. I Queen si esibirono al Wembley Stadium di Londra ed i loro 20 minuti di canzoni "consegnarono alla storia i Queen e fecero di Freddie Mercury una leggenda"; sia la stampa, sia i 72.000 spettatori di Wembley, sia gli artisti, considerarono la loro interpretazione una delle migliori di tutti i tempi; Mercury costruì in questa esibizione "il mito di insuperabile frontman".
Il 29 aprile dello stesso anno uscì il primo album da solista di Mercury, Mr. Bad Guy, un disco pop caratterizzato anche da sonorità disco e dance; questo suo primo lavoro, prodotto da Reinhold Mack, contiene alcune tracce scritte da Mercury, originariamente composte per far parte di The Works, ma che in seguito furono scartate dalla band, come Made In Heaven, I Was Born to Love You, Man Made Paradise e There Must Be More to Life Than This; quest'ultima è frutto di una collaborazione con Michael Jackson risalente al 1983. Living on My Own fu una della canzoni di maggior successo dell'album, che complessivamente non ottenne notevoli risultati da un punto di vista delle vendite, arrivando comunque al sesto posto nella classifica inglese e restandovi per 23 settimane; negli Stati Uniti Mr. Bad Guy si fermò solo alla 159ª posizione.
Il 6 giugno 1986 i Queen cominciarono a Stoccolma il Magic Tour, che fu la loro tournée più grande e spettacolare. Nelle 26 date, la band raccolse circa un milione di spettatori; l'11 e 12 luglio tornarono a suonare al Wembley Stadium, davanti entrambe le serate a 70.000 persone, per quelli che divennero due dei loro concerti più famosi e celebrati. In questi concerti indossò la giacca gialla che divenne simbolo del cantante. Freddie concluse gli spettacoli sulle note di God Save The Queen, vestito da re, con pelliccia e corona. L'ultima esibizione della band si tenne il 9 agosto nel parco di Knebworth; questo fu l'ultimo concerto di Freddie Mercury, che si esibì davanti a 120.000 spettatori.
Nello stesso anno, Mercury partecipò alla scrittura del musical Time di Dave Clark, scrivendo ed interpretando le ballate Time e In My Defence. L'anno successivo pubblicò come singolo la cover dei The Platters The Great Pretender, edita come singolo nel mese di febbraio, arrivando alla quarta posizione nella classifica inglese e risultando tra i maggiori successi della sua carriera solista. Nella primavera 1987, i medici rivelarono al cantante la sua positività all'HIV, senza conoscere mai con precisione da chi fosse stato contagiato; ciononostante, il cantante continuò a dichiarare pubblicamente di essere risultato negativo al test. Nel 1988 venne pubblicato Barcelona, un album di Mercury e Montserrat Caballé, soprano spagnola conosciuta nel maggio 1983 ad una rappresentazione de Un ballo in maschera presso la Royal Opera House; questo disco esemplifica il desiderio del cantante britannico di avvicinarsi al mondo dell'opera, genere musicale in parte già utilizzato in canzoni come Bohemian Rhapsody. Barcelona venne acclamato dalla critica, anche se a ciò non corrispose un notevole successo discografico, fermandosi all'ottava posizione della classifica del Regno Unito, ottenendo tuttavia maggior successo in Spagna. La title track Barcelona divenne nel 1992 l'inno ufficiale dei Giochi della XXV Olimpiade di Barcellona, motivo per cui venne originariamente scritta.
Nel 1987, Mercury abbandonò la sua vita pubblica, non organizzando più concerti e asserendo che un uomo di 40 anni non poteva saltare e cantare su un palco con una calzamaglia indosso e che voleva rompere la routine album-tour. Alcune testate scandalistiche cominciarono a sospettare che il cantante fosse effettivamente malato; questi sospetti derivavano dal suo aspetto, dall'improvvisa sospensione dei tour dei Queen e dalle confessioni di alcuni amanti pubblicate sulle pagine dei tabloid inglesi del tempo. Si fecero dunque sempre più rare le sue apparizioni pubbliche e Mercury si rifugiò sempre più nella Garden Lodge, la sua villa di Earls Court a Londra, costata oltre 4 milioni di sterline. Mercury nascose il segreto della sua malattia anche agli altri membri dei Queen fino al 1989, quando fu costretto a fare accertamenti clinici più specifici; durante questi esami, gli fu asportata parte di pelle dalla spalla sinistra e l'analisi confermò definitivamente la sua positività all'HIV che si tramutò in AIDS conclamato. Sicuro della malattia, confessò la sua condizione agli amici più intimi nonché ai membri del gruppo.
Il 18 febbraio 1990, per ricevere un premio per il contributo dei Queen alla musica britannica ai BRIT Awards, Freddie Mercury fece la sua ultima apparizione in diretta. La crescente diffusione di notizie su una possibile malattia di Mercury, confermate dalla morte di Nikolai Grishanovich, un suo amante, portò il gruppo a diffondere un comunicato stampa ufficiale, nel quale smentiva ogni voce sul cantante. Poco dopo, Mercury si trasferì a Montreux, in Svizzera, dove affittò un appartamento, la "Duck House". La sua ultima apparizione in pubblico fu nel video della canzone These Are the Days of Our Lives, in cui il frontman appare molto dimagrito; il videoclip del brano, tratto dal suo ultimo album con i Queen, Innuendo, venne tuttavia reso pubblico solo dopo la sua morte, su sua precisa volontà. Mercury continuò a registrare canzoni, nonostante fosse molto debilitato dalla malattia e costretto a riposo per molte ore al giorno; solo circa un mese prima del suo decesso fu costretto da alcuni problemi polmonari a smettere di cantare, invitando gli altri membri dei Queen ad effettuare le ultime correzioni alle tracce registrate, per poterle poi pubblicare in seguito.
Freddie rientrò in Inghilterra ai primi di novembre 1991, per stare vicino ai suoi cari. Qui venne sottoposto ad alcune cure palliative, con medicinali che arrivavano di nascosto alla Garden Lodge. Tuttavia il cantante diventò sempre più debole, non riuscendo ad alzarsi dal letto e cominciando a perdere la vista; intanto, nelle ultime settimane ci furono gruppi di giornalisti che si insediarono addirittura fuori al portone della villa. Il 22 novembre 1991, Mercury convocò nella sua casa di Earls Court il manager dei Queen Jim Beach per redigere un comunicato ufficiale, che venne consegnato alla stampa il giorno successivo.
A poco più di 24 ore dal comunicato, Mercury morì alle 18:48 del 24 novembre 1991 all'età di 45 anni; la causa ufficiale del decesso fu una broncopolmonite aggravata da complicazioni dovute all'AIDS. I funerali, che si svolsero al Kensal Green Cemetery, furono celebrati da un sacerdote zoroastriano; secondo le sue ultime volontà, Mercury fu cremato e le sue ceneri affidate a Mary Austin, sparse poi probabilmente nei pressi del Lago di Ginevra. Tra i 35 presenti alla cerimonia, oltre ai familiari anche i suoi compagni John Deacon, Brian May e Roger Taylor, il suo compagno Jim Hutton e i cantanti Elton John, Michael Jackson e David Bowie. Nel suo testamento, il cantante affidò la metà esatta del suo patrimonio, pari a circa dieci milioni di sterline, a Mary Austin, mentre il resto del patrimonio fu diviso tra i genitori e la sorella Kashmira Bulsara-Cook. Inoltre, lasciò £ 500.000 al cuoco Joe Fanelli, £ 500.000 all'assistente personale e amico Peter Freestone, £ 100.000 all'autista Terry Giddings e £ 500.000 a Jim Hutton; a quest'ultimo, suo amante negli anni ottanta, comprò un appezzamento di terreno a Carlow, sua città natale in Irlanda, sul quale fece costruire una casa, dove si trasferì nel 1995, dimorandovi fino alla sua morte, avvenuta nel 2010.
giovedì 17 novembre 2011
Accadde oggi. 17 Novembre 1869. Viene inaugurato il canale di Suez.
Il Canale di Suez (arabo: قناة السويس, Qanāt al-Suways), è un canale artificiale navigabile situato in Egitto, ad ovest della penisola del Sinai, tra Porto Said (Bûr Sa'îd) sul Mar Mediterraneo e Suez (al-Suways) sul Mar Rosso; Il canale consiste di due tratte, a nord e a sud del Grande Lago Amaro.
Il canale permette la navigazione dall'Europa all'Asia, senza la necessità di circumnavigare l'Africa sulla rotta del Capo di Buona Speranza, come si era fatto fino all'apertura del canale, avvenuta il 17 novembre 1869. Prima della costruzione del canale, alcuni trasporti venivano effettuati sulla rotta del canale (non ancora esistente) scaricando le navi e trasportando le merci via terra dal Mediterraneo al Mar Rosso (o viceversa), dove venivano reimbarcate.
Il canale venne realizzato dal francese Ferdinand Marie De Lesseps su progetto dell'ingegnere trentino Luigi Negrelli: in 51 anni di lavoro vengono rimossi 73 milioni di metri cubi di sabbia e terra per creare una via d'acqua di 162 km nel deserto tra il Mediterraneo e il Mar Rosso.
Il canale navigabile è lungo 163 km e non ha chiuse perché non c'è nessun dislivello tra i mari collegati. La profondità originaria era di 8 metri aumentata nel tempo, proporzionalmente all’aumentato pescaggio delle navi: attualmente il canale permette il passaggio di navi fino a 15 m di pescaggio ed è previsto l'incremento fino a 22 m entro il 2010 per consentire il passaggio alle superpetroliere. La larghezza media era di 52 metri, e di 44 metri a 11 metri di pescaggio. Fu poi notevolmente ampliato, in modo da poter accogliere petroliere da 370 mila tonnellate a pieno carico e da 270 mila scariche. Le nuove misure sono le seguenti: larghezza alla superficie da 300 a 365 metri; a 11 metri di pescaggio 190 metri; sul fondo 107 metri; pescaggio massimo 17 metri.
Il transito delle navi è organizzato in tre convogli alternati al giorno (da nord a sud. da sud a nord e ancora da nord a sud), che si incrociano al Grande Lago Amaro e al by-pass di al-Balla. Le navi si susseguono a una distanza di circa un miglio marino, e la velocità è di circa nove nodi. Il transito dura in media circa 15 ore. Ogni nave imbarca alla partenza uno o due piloti, che sono responsabili del rispetto dell'ordine dei convogli e della puntualità dei passaggi ai vari semafori, o posti di segnalazione, presenti ogni 10 km circa; a Ismailia si ha un cambio di pilota. Per ovviare a qualsiasi avaria, partecipano ai convogli dei rimorchiatori locali e le navi devono imbarcare un elettricista. Anche le barche a vela devono imbarcare personale specializzato locale. Inoltre ogni imbarcazione deve avere un proiettore (noleggiabile), per ovviare alla bassa visibilità in caso di tempeste di sabbia.
Nel 1799, durante la spedizione in Egitto, il generale francese Napoleone Bonaparte contemplò l'idea di costruire un canale, ma un rilievo preliminare concluse erroneamente che il dislivello fra i due mari era di 10 metri, il che avrebbe reso necessario un sistema di chiuse. Nel 1833 un primo progetto di canale fu presentato al viceré d'Egitto Mehmet Ali da Prosper Enfantin, ingegnere, economista, imprenditore, scrittore e pubblicista francese, nonché seguace di Saint-Simon. Nonostante il disinteresse egiziano, i saint-simoniani costituirono nel 1846 una Société d'étude pour le canal de Suez, che rilevò con grande precisione la topografia della zona del canale, dimostrando che la differenza d'altitudine tra le superfici dei due mari era trascurabile. Questo fu un risultato molto importante perché, rendendo superflue le chiuse, consentiva un costo di costruzione assai più ridotto. Ridotto il rischio di costruzione, rimaneva il rischio di esercizio: il canale imponeva la navigazione a vapore (o comunque a motore), ma solo il 5% delle navi del 1860 ne era equipaggiato.
Il progetto definitivo fu redatto da Luigi Negrelli, un ingegnere trentino, nato a Fiera di Primiero, allora dominio dell'Impero d'Austria. Nel 1854 Ferdinand de Lesseps, diplomatico francese in Egitto dal 1830, ottenne una concessione da Sa'id Pascià, Khedivè d'Egitto, al fine di costituire una società che costruisse un canale marittimo aperto a navi di ogni nazione e lo gestisse, affittando la terra per 99 anni. Il canale fu infine costruito tra il 25 aprile 1859 e il 1869 da una compagnia francese (Compagnie Universelle du Canal Maritime de Suez, costituita il 15 dicembre 1858) diretta da Ferdinand de Lesseps, con macchinari appositamente concepiti per l'opera. Si stima che un milione e mezzo di egiziani lavorarono al canale, e che 125.000 di essi morirono, principalmente a causa del colera.
Il canale, costato il doppio delle stime originali, era di proprietà del governo egiziano (44%) e della Francia (attraverso più di 20.000 azionisti), mentre altre grandi potenze si mostrarono molto scettiche sulla redditività dell'opera. La prima nave attraversò il canale il 17 febbraio 1867, ma il canale venne inaugurato il 17 novembre 1869 alla presenza dell'Imperatrice Eugenia con una cerimonia sfarzosa, per la quale Johann Strauß jr. compose la Egyptischer-Marsch (Marcia egizia).
Il canale ebbe un effetto immediato e fondamentale sui commerci mondiali e giocò un ruolo importante nello sviluppare la navigazione a vapore e nell'aumentare la penetrazione europea in Africa, specie orientale, che venne ben presto spartita tra le potenze europee. Il successo del canale incoraggiò i francesi ad imbarcarsi nella costruzione del Canale di Panamá, impresa che però non riuscirono a completare.
Nel 1875 il debito estero dell'Egitto costrinse Isma'il Pascià, successore di Sa'īd, a vendere per 4 milioni di sterline la quota del suo paese al Regno Unito, che così si assicurava il controllo della rotta delle Indie. Nel 1882, durante una guerra civile, le truppe britanniche vennero dislocate per proteggere il canale (invitata dai britannici a prendere parte all'azione l'Italia rifiutò), controllando di fatto la nazione fino al 1952, al posto dell'Impero Ottomano. De Lesseps diresse la Compagnia fino alla morte, nel dicembre del 1894.
Il 29 ottobre 1888, la convenzione di Costantinopoli confermò la neutralità del canale (sotto protezione britannica), dichiarato «libero e aperto, in tempo di guerra come in tempo di pace, a qualsiasi nave civile o militare, senza distinzione di bandiera».
Nel 1870 486 navi transitarono per il canale, per una stazza di 437.000 tonnellate. Nel 1890 i transiti furono 3.389, per 6.580.000 T di stazza. Nel 1910 4.553 transiti (16.580.000 T di stazza).
martedì 15 novembre 2011
Accadde oggi. 15 Novembre 1971. La Intel rilascia il primo microprocessore del mondo, il 4004
L'Intel 4004 è considerato il primo microprocessore su singolo chip. Il 4004 era una CPU (central processing unit) completa, gli altri componenti della famiglia MCS-4 erano memorie e circuiti di input/output che non fanno parte del CPU in nessuna classificazione di computer, ma che sono necessari per realizzare un computer completo.
Precisamente, il 4001 era una ROM (read-only memory) con 4 linee di output; il 4002 era una RAM (random access memory) con 4 linee di I/O (ingresso/uscita) e il 4003 era uno shift register statico da usare per espandere le linee di I/O (per esempio, per fare la scansione di una tastiera o per controllare una stampante).
Gli elementi funzionali integrati nel 4004 erano: 16 registri general purpose; program counter e tre livelli di stack; ALU binaria e decimale; decodifica di istruzioni e tutto il controllo per gli elementi funzionali interni del CPU; generazione dei segnali di temporizzazione sia per il CPU che per il resto del sistema MCS-4; e controllo del bus esterno per le memorie e per la funzione di I/O.
A differenza dei microprocessori contemporanei, il 4004 includeva anche il controllo dei bus di memoria e di I/O che non sono normalmente gestiti dal microprocessore. Pertanto il 4004 non solo era una CPU completa, ma aveva anche funzionalità addizionali che normalmente non sono considerate compito della CPU.
Federico Faggin ha detto: "l'essenza del primo microprocessore è il suo design in silicio" perché ai tempi dell'invenzione del microprocessore molti ingegneri sapevano come definire architetture di CPU e fare progetti logici, ma nessuno prima dell'Intel 4004 era ancora riuscito a realizzare un microprocessore monolitico in silicio. Fu proprio la nuova tecnologia MOS Silicon Gate, con porta auto-allineante ("self-aligned gate") creata da Faggin alla Fairchild nel 1968, adottata poi dalla Intel per fare memorie, che rese possibile realizzare il 4004, il primo CPU su un singolo chip. Tale tecnologia con l'aggiunta di nuove tecniche circuitali ed una nuova metodologia di progetto, tutte invenzioni di Faggin, rese possibile realizzare chip con una frequenza di clock circa 5 volte superiore alla tecnologia precedente, usando metà dell'area di silicio richiesta dalla vecchia tecnologia. Senza queste innovazioni non sarebbe stato possibile realizzare il primo microprocessore nel 1971 (che altrimenti sarebbe stato troppo lento e costoso per essere utile).
A metà del 1969 un gruppo di ingegneri della ditta giapponese Busicom, fra cui Masatoshi Shima, venne in California a visitare la Intel che allora era una “startup”, cioè una ditta da poco avviata. Il loro obiettivo era di negoziare lo sviluppo di sette circuiti integrati necessari per realizzare il loro progetto per una serie di calcolatrici da tavolo.
Il capo del dipartimento di "Application Research", Ted Hoff, dopo aver esaminato l'architettura Busicom, inizialmente ripartita su sette chip, di cui 3 erano dedicati a fare la funzione di un CPU specializzato, ebbe l'idea di semplificarla in soli quattro chip, implementando la CPU in un unico chip. La proposta di Hoff, consistente in un'architettura a blocchi ed un set di istruzioni formulate con l'aiuto del suo assistente Stan Mazor, dopo un vivace dibattito con gli ingegneri della Busicom, venne infine da loro accettata e il gruppo rientrò in Giappone in ottobre del 1969. Ted Hoff a questo punto considerava finito il suo lavoro e il progetto fu trasferito ad un altro dipartimento, il dipartimento MOS di cui era a capo Les Vadasz. Né Hoff né Mazor dettero ulteriori contributi nelle critiche fasi di design e sviluppo del progetto in quanto non erano progettisti di chip e non avrebbero potuto progettare un chip della complessità del 4004.
Il progetto languì per molti mesi accumulando un grande ritardo rispetto ai tempi pattuiti con la Busicom, finché Federico Faggin fu assunto da Vadasz alla Intel come capo-progetto e designer dei chip agli inizi di aprile del 1970. Faggin preparò una nuova tabella di marcia che richiedeva l'aiuto di un secondo ingegnere per ridurre il ritardo. La Busicom accettò la nuova tempistica e Shima rimase in California per sei mesi ad aiutare Faggin. Shima era un software e logic designer, e non aveva alcuna esperienza di chip design, però aveva molta voglia di imparare ed affiancò Faggin, per sei mesi, collaborando con lui soprattutto nella delicata fase di controllo dei circuiti e della logica. Tornato in Giappone Shima si occupò poi di sviluppare il software per la calcolatrice, il primo prodotto commerciale che usò il 4004.
Lavorando con grande accanimento Faggin riuscì a completare il progetto con successo nel tempo record di nove mesi. Il 4004 fu completamente funzionale verso la metà di marzo 1971. Faggin in seguito convinse i manager della Intel a introdurre il chip sul mercato anche se il progetto originale era un progetto esclusivo per il cliente Busicom. Nel Novembre 1971 la Intel annunciò al pubblico il 4004.
L'Intel 4004 fu messo in commercio con un package a 16 pin dual in-line il 15 novembre del 1971. Il 4004 fu il primo processore progettato e costruito dalla Intel, che in precedenza aveva costruito solo chip di memoria.
Il 4004 era costituito da circa 2.300 transistor, e fu seguito l'anno successivo dall'8008, formato da 3.300 transistor e dall'Intel 4040.
Il quarto prodotto rilasciato nel mercato dei microprocessori da Intel iniziò la rivoluzione dell'informatica, l'Intel 8080.
Precisamente, il 4001 era una ROM (read-only memory) con 4 linee di output; il 4002 era una RAM (random access memory) con 4 linee di I/O (ingresso/uscita) e il 4003 era uno shift register statico da usare per espandere le linee di I/O (per esempio, per fare la scansione di una tastiera o per controllare una stampante).
Gli elementi funzionali integrati nel 4004 erano: 16 registri general purpose; program counter e tre livelli di stack; ALU binaria e decimale; decodifica di istruzioni e tutto il controllo per gli elementi funzionali interni del CPU; generazione dei segnali di temporizzazione sia per il CPU che per il resto del sistema MCS-4; e controllo del bus esterno per le memorie e per la funzione di I/O.
A differenza dei microprocessori contemporanei, il 4004 includeva anche il controllo dei bus di memoria e di I/O che non sono normalmente gestiti dal microprocessore. Pertanto il 4004 non solo era una CPU completa, ma aveva anche funzionalità addizionali che normalmente non sono considerate compito della CPU.
Federico Faggin ha detto: "l'essenza del primo microprocessore è il suo design in silicio" perché ai tempi dell'invenzione del microprocessore molti ingegneri sapevano come definire architetture di CPU e fare progetti logici, ma nessuno prima dell'Intel 4004 era ancora riuscito a realizzare un microprocessore monolitico in silicio. Fu proprio la nuova tecnologia MOS Silicon Gate, con porta auto-allineante ("self-aligned gate") creata da Faggin alla Fairchild nel 1968, adottata poi dalla Intel per fare memorie, che rese possibile realizzare il 4004, il primo CPU su un singolo chip. Tale tecnologia con l'aggiunta di nuove tecniche circuitali ed una nuova metodologia di progetto, tutte invenzioni di Faggin, rese possibile realizzare chip con una frequenza di clock circa 5 volte superiore alla tecnologia precedente, usando metà dell'area di silicio richiesta dalla vecchia tecnologia. Senza queste innovazioni non sarebbe stato possibile realizzare il primo microprocessore nel 1971 (che altrimenti sarebbe stato troppo lento e costoso per essere utile).
A metà del 1969 un gruppo di ingegneri della ditta giapponese Busicom, fra cui Masatoshi Shima, venne in California a visitare la Intel che allora era una “startup”, cioè una ditta da poco avviata. Il loro obiettivo era di negoziare lo sviluppo di sette circuiti integrati necessari per realizzare il loro progetto per una serie di calcolatrici da tavolo.
Il capo del dipartimento di "Application Research", Ted Hoff, dopo aver esaminato l'architettura Busicom, inizialmente ripartita su sette chip, di cui 3 erano dedicati a fare la funzione di un CPU specializzato, ebbe l'idea di semplificarla in soli quattro chip, implementando la CPU in un unico chip. La proposta di Hoff, consistente in un'architettura a blocchi ed un set di istruzioni formulate con l'aiuto del suo assistente Stan Mazor, dopo un vivace dibattito con gli ingegneri della Busicom, venne infine da loro accettata e il gruppo rientrò in Giappone in ottobre del 1969. Ted Hoff a questo punto considerava finito il suo lavoro e il progetto fu trasferito ad un altro dipartimento, il dipartimento MOS di cui era a capo Les Vadasz. Né Hoff né Mazor dettero ulteriori contributi nelle critiche fasi di design e sviluppo del progetto in quanto non erano progettisti di chip e non avrebbero potuto progettare un chip della complessità del 4004.
Il progetto languì per molti mesi accumulando un grande ritardo rispetto ai tempi pattuiti con la Busicom, finché Federico Faggin fu assunto da Vadasz alla Intel come capo-progetto e designer dei chip agli inizi di aprile del 1970. Faggin preparò una nuova tabella di marcia che richiedeva l'aiuto di un secondo ingegnere per ridurre il ritardo. La Busicom accettò la nuova tempistica e Shima rimase in California per sei mesi ad aiutare Faggin. Shima era un software e logic designer, e non aveva alcuna esperienza di chip design, però aveva molta voglia di imparare ed affiancò Faggin, per sei mesi, collaborando con lui soprattutto nella delicata fase di controllo dei circuiti e della logica. Tornato in Giappone Shima si occupò poi di sviluppare il software per la calcolatrice, il primo prodotto commerciale che usò il 4004.
Lavorando con grande accanimento Faggin riuscì a completare il progetto con successo nel tempo record di nove mesi. Il 4004 fu completamente funzionale verso la metà di marzo 1971. Faggin in seguito convinse i manager della Intel a introdurre il chip sul mercato anche se il progetto originale era un progetto esclusivo per il cliente Busicom. Nel Novembre 1971 la Intel annunciò al pubblico il 4004.
L'Intel 4004 fu messo in commercio con un package a 16 pin dual in-line il 15 novembre del 1971. Il 4004 fu il primo processore progettato e costruito dalla Intel, che in precedenza aveva costruito solo chip di memoria.
Il 4004 era costituito da circa 2.300 transistor, e fu seguito l'anno successivo dall'8008, formato da 3.300 transistor e dall'Intel 4040.
Il quarto prodotto rilasciato nel mercato dei microprocessori da Intel iniziò la rivoluzione dell'informatica, l'Intel 8080.
lunedì 14 novembre 2011
Accadde oggi. 14 Novembre 2005. Viene annunciata la prima versione di Google Analytics
Con uno scarno comunicato firmato Brett Crosby, alle 6 e 2 minuti AM del 14 Novembre 2005, viene lanciata la prima versione di Google Analytics, il tool di Web Analytics che, in 6 anni, ha conquistato la vetta del settore.
Ecco l'origianle:
“Analytics” is a sturdy business catchword, and of course “web analytics” has become its own buzz-phrase in recent years. The tools and services of the web analytics world give businesses precise information on what customers want, so that they can improve their online marketing and website content. These services help provide answers to questions like: Which keywords attract the most visitors? Which email campaigns create more customers? And how to design web page content that holds people’s attention?
We think every online business can benefit from knowing the answers, so today we’re launching Google Analytics. The same service (which used to be called Urchin from Google) used by dozens of Fortune 500 companies is now available to every business on the web. We’ve integrated it with AdWords, it’s easier to use – and it’s free. We hope that Google Analytics will help improve the overall web – one site at a time.
Beh, come si suol dire in questi casi: Buon Compleanno!!
Ecco l'origianle:
“Analytics” is a sturdy business catchword, and of course “web analytics” has become its own buzz-phrase in recent years. The tools and services of the web analytics world give businesses precise information on what customers want, so that they can improve their online marketing and website content. These services help provide answers to questions like: Which keywords attract the most visitors? Which email campaigns create more customers? And how to design web page content that holds people’s attention?
We think every online business can benefit from knowing the answers, so today we’re launching Google Analytics. The same service (which used to be called Urchin from Google) used by dozens of Fortune 500 companies is now available to every business on the web. We’ve integrated it with AdWords, it’s easier to use – and it’s free. We hope that Google Analytics will help improve the overall web – one site at a time.
Beh, come si suol dire in questi casi: Buon Compleanno!!
Accadde oggi. 14 Novembre 2003. Viene osservato per la prima volta Sedna, candidato ad essere il decimo pianeta del sistema solare.
90377 Sedna è un oggetto trans-nettuniano di grandi dimensioni che orbita attorno al Sole su di un'orbita particolarmente eccentrica, che lo porta ad avvicinarsi al sistema solare esterno in prossimità del perielio, e ad allontanarsi fino ad oltre 5 giorni luce dal Sole quando si approssima all'afelio. Si tratta di un freddo planetoide, forse classificabile come pianeta nano una volta che l'Unione Astronomica Internazionale ne avrà vagliato i parametri orbitali, di dimensioni approssimativamente pari ai due terzi di quelle di Plutone.
Gli scopritori sostengono che Sedna sia il primo corpo della nube di Oort ad essere osservato, affermando che è troppo lontano dal Sole per essere considerato un oggetto della fascia di Kuiper; tuttavia esso è assai più vicino al Sole di quanto ci si attenderebbe da un oggetto della nube di Oort, e la sua inclinazione orbitale non si discosta eccessivamente dall'eclittica. Si può quindi affermare che Sedna appartiene alla nube di Oort interna, una regione relativamente poco spessa situata sul piano dell'eclittica ed estesa dalla fascia di Kuiper sino alla nube di Oort esterna, di forma sferica. Altri astronomi si limitano a suggerire che le assunzioni precedenti circa il bordo esterno della fascia di Kuiper debbano essere riviste.
Sedna venne scoperto il 14 novembre 2003 da Michael Brown (California Institute of Technology), Chad Trujillo (Osservatorio Gemini) e David Rabinowitz (Università Yale); già al momento della scoperta, si trovava alla distanza più grande alla quale qualsiasi corpo celeste del sistema solare fosse mai stato osservato.
Sedna è stato scoperto durante un rilevamento condotto tramite il telescopio Samuel Oschin dell'Osservatorio Palomar, nei pressi di San Diego (California); nei giorni successivi è stato osservato da telescopi in Cile, in Spagna, in Arizona e nelle Hawaii. Anche il telescopio spaziale Spitzer, attivo nell'infrarosso, è stato puntato verso l'oggetto, senza riuscire tuttavia a rilevarne la radiazione elettromagnetica; si ritiene pertanto, in base ai limiti di risoluzione dello strumento, che il diametro di Sedna non possa superare i 1800 km.
A causa della sua natura fredda e distante, e vista la natura mitologica dei nomi degli altri pianeti del sistema solare, gli scopritori hanno battezzato il nuovo corpo celeste come Sedna, la dea inuit del mare, che si crede viva nelle gelide profondità dell'Oceano Artico. Il 28 settembre 2004 l'Unione Astronomica Internazionale, che prima identificava l'oggetto con la designazione provvisoria 2003 VB12, ha approvato il nome.
Sedna si muove su di un'orbita estremamente ellittica, con un afelio situato a circa 900 unità astronomiche dal Sole ed un perielio distante sole 76 UA; al momento della scoperta si trovava a circa 90 unità astronomiche dal Sole, ed era in fase di avvicinamento al perielio. Si trattò della massima distanza di un corpo del sistema solare da Terra al momento della scoperta; il record venne in seguito battuto da Eris, individuato mentre si trovava a 97 UA dal Sole.
Sedna impiega circa 11 487 anni per descrivere un'orbita completa attorno al Sole; raggiungerà il prossimo perielio nel 2075-76.
Le attuali stime del diametro di Sedna oscillano tra 1180 e 1800 chilometri; attualmente è il quarto oggetto trans-nettuniano in ordine di grandezza fra quelli conosciuti, dopo Eris, Plutone e Makemake. Il planetoide è così lontano dal Sole che la temperatura superficiale non sale mai sopra i 23 kelvin.
Osservazioni effettuate in Cile hanno evidenziato che Sedna è uno degli oggetti più rossi nel sistema solare, quasi quanto Marte. Diversamente da Plutone e Caronte, Sedna sembra possedere pochissimo metano ghiacciato o ghiaccio d'acqua sulla sua superficie. Chad Trujillo e i suoi colleghi dell'Osservatorio Gemini (Hawaii) hanno avanzato un'ipotesi secondo cui la colorazione rossastra di Sedna potrebbe essere dovuta alla presenza di un fango di idrocarburi, la tolina, simile a quello già trovato su 5145 Pholus.
Sedna presenta un colore e uno spettro omogeneo; il motivo è probabilmente da ricercarsi nel fatto che il planetoide, diversamente dagli oggetti più vicini al Sole, è molto meno esposto ad eventuali impatti meteorici che potrebbero modificare localmente l'albedo, come ad esempio su 8405 Asbolus.
Gli scopritori sostengono che Sedna sia il primo corpo della nube di Oort ad essere osservato, affermando che è troppo lontano dal Sole per essere considerato un oggetto della fascia di Kuiper; tuttavia esso è assai più vicino al Sole di quanto ci si attenderebbe da un oggetto della nube di Oort, e la sua inclinazione orbitale non si discosta eccessivamente dall'eclittica. Si può quindi affermare che Sedna appartiene alla nube di Oort interna, una regione relativamente poco spessa situata sul piano dell'eclittica ed estesa dalla fascia di Kuiper sino alla nube di Oort esterna, di forma sferica. Altri astronomi si limitano a suggerire che le assunzioni precedenti circa il bordo esterno della fascia di Kuiper debbano essere riviste.
Sedna venne scoperto il 14 novembre 2003 da Michael Brown (California Institute of Technology), Chad Trujillo (Osservatorio Gemini) e David Rabinowitz (Università Yale); già al momento della scoperta, si trovava alla distanza più grande alla quale qualsiasi corpo celeste del sistema solare fosse mai stato osservato.
Sedna è stato scoperto durante un rilevamento condotto tramite il telescopio Samuel Oschin dell'Osservatorio Palomar, nei pressi di San Diego (California); nei giorni successivi è stato osservato da telescopi in Cile, in Spagna, in Arizona e nelle Hawaii. Anche il telescopio spaziale Spitzer, attivo nell'infrarosso, è stato puntato verso l'oggetto, senza riuscire tuttavia a rilevarne la radiazione elettromagnetica; si ritiene pertanto, in base ai limiti di risoluzione dello strumento, che il diametro di Sedna non possa superare i 1800 km.
A causa della sua natura fredda e distante, e vista la natura mitologica dei nomi degli altri pianeti del sistema solare, gli scopritori hanno battezzato il nuovo corpo celeste come Sedna, la dea inuit del mare, che si crede viva nelle gelide profondità dell'Oceano Artico. Il 28 settembre 2004 l'Unione Astronomica Internazionale, che prima identificava l'oggetto con la designazione provvisoria 2003 VB12, ha approvato il nome.
Sedna si muove su di un'orbita estremamente ellittica, con un afelio situato a circa 900 unità astronomiche dal Sole ed un perielio distante sole 76 UA; al momento della scoperta si trovava a circa 90 unità astronomiche dal Sole, ed era in fase di avvicinamento al perielio. Si trattò della massima distanza di un corpo del sistema solare da Terra al momento della scoperta; il record venne in seguito battuto da Eris, individuato mentre si trovava a 97 UA dal Sole.
Sedna impiega circa 11 487 anni per descrivere un'orbita completa attorno al Sole; raggiungerà il prossimo perielio nel 2075-76.
Le attuali stime del diametro di Sedna oscillano tra 1180 e 1800 chilometri; attualmente è il quarto oggetto trans-nettuniano in ordine di grandezza fra quelli conosciuti, dopo Eris, Plutone e Makemake. Il planetoide è così lontano dal Sole che la temperatura superficiale non sale mai sopra i 23 kelvin.
Osservazioni effettuate in Cile hanno evidenziato che Sedna è uno degli oggetti più rossi nel sistema solare, quasi quanto Marte. Diversamente da Plutone e Caronte, Sedna sembra possedere pochissimo metano ghiacciato o ghiaccio d'acqua sulla sua superficie. Chad Trujillo e i suoi colleghi dell'Osservatorio Gemini (Hawaii) hanno avanzato un'ipotesi secondo cui la colorazione rossastra di Sedna potrebbe essere dovuta alla presenza di un fango di idrocarburi, la tolina, simile a quello già trovato su 5145 Pholus.
Sedna presenta un colore e uno spettro omogeneo; il motivo è probabilmente da ricercarsi nel fatto che il planetoide, diversamente dagli oggetti più vicini al Sole, è molto meno esposto ad eventuali impatti meteorici che potrebbero modificare localmente l'albedo, come ad esempio su 8405 Asbolus.
mercoledì 9 novembre 2011
Accadde oggi. 9 Novembre 2004. Mozilla Foundation lancia la versione 1.0 del suo browser, Mozilla Firefox
Mozilla Firefox è un web browser open source multipiattaforma prodotto da Mozilla Foundation. Firefox attualmente è usato da più di un internauta su cinque a livello mondiale (il 21,20% a ottobre 2011), ciò lo rende il secondo browser più popolare della rete, dopo Internet Explorer.
Il primo nome scelto fu "Phoenix" (fenice, in inglese), per simboleggiare la rinascita dalle ceneri di Netscape. Tuttavia tale nome dovette essere cambiato perché in conflitto con Phoenix Technologies, azienda produttrice di BIOS.[2] Il nome scelto fu allora "Firebird", a sua volta abbandonato perché in conflitto con il database Firebird SQL. Il nome infine divenne l'attuale "Firefox".
Bisogna ricordare che "Minefield" era il nome scelto da Mozilla per tutte le release alpha, pre-alpha, nightly e pre-nightly del suo browser Firefox. Dallo sviluppo della versione 5 "Nightly" è il nome scelto per identificare le release alpha e pre-alpha, mentre "Aurora" si riferisce alle versioni pre-beta del browser.
La parola firefox significa letteralmente volpe di fuoco, ma in inglese indica il panda rosso. Secondo Jon Hicks, autore del logo di Mozilla Firefox, il panda rosso non evocava però la giusta immagine, quindi si ispirò ad una pittura giapponese raffigurante una volpe ed il design finale del logo rappresenta effettivamente una volpe con la coda infuocata.
D'altra parte il panda rosso può ricordare una volpe e viene infatti chiamato anche "fat fox", ovvero "volpe grassa". Inoltre, uno dei nomi usati dai cinesi per l'animale è hǔo hú (火狐), che letteralmente significa proprio "volpe di fuoco" ed è utilizzato anche per indicare la volpe rossa.
Il 3 dicembre 2010, Mozilla Foundation ha annunciato di aver adottato due cuccioli femmina di panda rosso, nati il 14 giugno allo zoo di Knoxville, in Tennessee.
A differenza di Mozilla Suite, il precedente prodotto di punta di Mozilla Foundation, Firefox non è una suite di applicazioni, ma un browser web. La filosofia progettuale punta alla facilità d'uso, alla stabilità, alla personalizzazione, al rispetto degli standard web, alla sicurezza, alla compattezza e alla velocità.
Per visualizzare le pagine web, Firefox sfrutta Gecko come motore di rendering, il quale supporta gran parte dei nuovi standard web oltre ad alcune caratteristiche che sono state progettate come estensioni a quest'ultimi.
Firefox è stato progettato come prodotto multipiattaforma, ed è disponibile per sistemi GNU/Linux, Microsoft Windows, Mac OS X, OS/2 e Solaris. Firefox condivide con la Mozilla Suite, oltre a buona parte del codice sorgente, la natura di software libero.
Firefox è nato nel settembre 2002 come una sperimentazione interna del gruppo di sviluppo di Mozilla. Ai tempi, con il progetto ancora finanziato dalla Netscape Communication Corporation, l'autonomia decisionale dei programmatori riguardo alle scelte di fondo del progetto era in qualche modo limitata e non era inusuale che si cercasse una maggiore libertà di azione in piccoli progetti non ufficiali. Dave Hyatt (ora responsabile del browser Safari) e Blake Ross diedero dunque vita a Firefox come sperimentazione sull'usabilità e per dimostrare come fosse possibile adottare un approccio diverso nella produzione di un browser targato Mozilla.
Tra le sue caratteristiche vi sono un filtro integrato contro le finestre popup, il supporto per la comunicazione sicura SSL/TLS, la funzione di tabbed browsing per la navigazione contemporanea in più siti (cosiddetta navigazione a schede), il download gratuito e il peso contenuto del file di installazione (meno di 14 megabyte per la versione per Windows).
Firefox supporta i plug-in di Netscape e di Mozilla Suite ed in più è basato su una struttura modulare che permette di aggiungere nuove funzionalità tramite l'uso delle estensioni, piccoli programmi scaricabili dal web e di facilissima integrazione in Firefox. Tra le altre estensioni si possono citare quella per la gestione delle "mouse gestures" e la Google Toolbar per la ricerca nel relativo motore di ricerca, un correttore per la lingua, una funzione di ricerca all'interno delle pagine web, segnalibri live, un download manager e la nuova awesomebar che permette di ritrovare le pagine precedentemente visitate basandosi sul titolo di queste ultime.
L'aspetto grafico del browser può essere modificato tramite i temi (l'equivalente delle skin in altri programmi).
In Firefox è possibile impostare l'apertura di più home page, digitando nell'apposita finestra i siti desiderati separati dalla barra verticale "|".
Firefox 1
Il lancio della versione 1.0 è stato un evento di notevoli dimensioni, se si considera che si tratta di software libero non commerciale. Tra le altre iniziative è stata lanciata una sottoscrizione con l'obiettivo di pubblicare una pagina pubblicitaria sul New York Times il giorno del lancio, che ha raccolto complessivamente 250.000 dollari. Nonostante una lunga campagna di testing alcuni bug abbastanza fastidiosi sono presenti nella versione 1.0 definitiva. Il più noto di questi è il bug 252371, che causa l'impossibilità di cercare una parola all'interno di un campo di testo. Per ovviare a questi problemi, nei sei mesi successivi al lancio sono state rilasciate quattro "minor releases" (cioè aggiornamenti minori), il cui scopo era quello di risolvere i bug trovati.
Firefox 1.5
Annullato il lancio della release 1.1, intesa come versione con funzionalità migliorate, relegandola a semplice "bug fix", la comunità di Mozilla ha rilasciato il 29 novembre 2005 la versione successiva alla 1.0, la 1.5, che incorpora maggiori novità di quelle che erano state pianificate inizialmente. Gli sviluppatori del browser hanno motivato il "salto" affermando che il numero di versione 1.1 avrebbe rischiato di far passare la prossima evoluzione di Firefox per una release minore, e questo non avrebbe reso giustizia al numero e all'importanza delle novità che invece porta con sé. La novità più importante è data dalla nuova versione 1.8 del motore di rendering Gecko. Come ha spiegato nel proprio blog Asa Dotzler, noto sviluppatore di Mozilla Foundation, tra la versione 1.7 (integrata nelle precedenti versioni di Firefox) e la 1.8 di Gecko vi sono 16 mesi di sviluppo: ciò sarebbe già sufficiente, secondo Dotzler, per giustificare il cambio di versione. Oltre al nuovo Gecko, Firefox 1.5 include un rinnovato sistema per l'aggiornamento del software e la gestione delle estensioni, un menu "Opzioni" profondamente riorganizzato, il supporto allo standard grafico vettoriale SVG e una suite di strumenti per la creazione di interfacce e applicazioni client basate su Firefox. L'ultimo aggiornamento è avvenuto il 30 maggio 2007 con la versione 1.5.0.12.
Firefox 2
La roadmap dello sviluppo di Firefox 2 (nome in codice Bon Echo, poi rinominato Mozilla Firefox a partire dalla versione Beta 1) ha subito vari cambiamenti in corso d'opera; la prima versione alpha fu rilasciata il 21 marzo 2006, la prima beta risale al 12 luglio mentre la release candidate al 26 settembre. La versione finale è stata rilasciata il 23 ottobre 2006, una settimana dopo il lancio di Windows Internet Explorer 7, il nuovo browser della Microsoft (principale concorrente), avvenuto il 18 ottobre e conta, sul sito ufficiale, più di 579 milioni di download. Mozilla Firefox 2 (basato sul motore grafico Gecko 1.8.1) presenta numerose innovazioni e miglioramenti rispetto alla precedente versione, con particolare attenzione verso la sicurezza e l'affidabilità.
Firefox 3
Lo sviluppo di Firefox 3 - nome in codice Gran Paradiso - è iniziato il 13 agosto 2005, qualche mese prima di quello di Firefox 2 (ovvero nel primo trimestre 2006). La prima versione alpha risale all'8 dicembre 2006, la prima beta al 20 novembre 2007 e la prima release candidate al 16 maggio 2008. La versione finale fu rilasciata il 17 giugno dello stesso anno, e al 2 luglio 2008 contava 28 340 281 download.
Durante lo sviluppo si accumularono numerosi ritardi: inizialmente, infatti, il rilascio della versione finale era previsto per il novembre del 2007. Mozilla Firefox 3, già a partire dalla prima versione alpha, non supporta più i sistemi operativi Windows 95, 98, Me e NT 4 (a causa dell'introduzione della libreria grafica Cairo 2D), e implementa la nuova versione 1.9 del motore grafico Gecko; nella versione per il sistema operativo Mac OS X è stata introdotta un'interfaccia grafica basata su Cocoa al posto di Carbon.
Firefox 3.5
La prima versione alpha di Mozilla Firefox 3.5, nato inizialmente con il nome di Firefox 3.1, venne rilasciata il 28 luglio 2008, la prima beta il 14 ottobre e la prima release candidate il 16 giugno 2009. La versione definitiva venne pubblicata il 30 giugno 2009.
Firefox 3.6
Le prime versioni di test di Firefox 3.2 vennero rese disponibili sui server della Mozilla il 2 dicembre 2008. Dopo che la versione 3.1 cambiò nome in 3.5, anche la 3.2 venne di conseguenza rinominata in 3.6. La prima versione alpha fu rilasciata il 7 agosto 2009, la prima beta il 30 ottobre, la prima release candidate l'8 gennaio 2010 e la versione finale il 21 gennaio. Tra le principali novità, questa versione ottiene un punteggio di 94/100 sui test Acid3, introduce il supporto ai font scaricabili WOFF e supporta nativamente i temi leggeri "personas". Inoltre il compilatore Javascript Tracemonkey ha subito vari miglioramenti. Con la versione 3.6.4, viene introdotta l'esecuzione separata dei plug-in (addon): Firefox, in questo modo, gestisce i plug-in tramite un processo separato. Ciò permette al browser di Mozilla di funzionare con due processi separati, tenendo quindi plug-in come Flash Player, QuickTime, ecc. separati dal navigatore ed evitando, dunque, che l'eventuale blocco di un componente aggiuntivo possa coinvolgere anche il browser (ad esempio, se Flash Player va in crash mentre si guarda un video su YouTube, si ferma il video ma non si blocca il browser).
Firefox 4
Già nel 2007 Brendan Eich, capo del team tecnico Mozilla, annunciava dei piani per Firefox 4.
Dal 20 febbraio al 13 maggio 2008 furono rilasciate alcune build preliminari. Successivamente (dal 14 maggio) tali build vennero rinominate col nome di Firefox 3.1 (Mozilla 1.9.1). La prima versione beta risale al 6 luglio 2010. A febbraio 2011 il product manager di Firefox, Mike Beltzner, ha annunciato l'intenzione di rilasciare le versioni 4, 5, 6, 7 e 8 del browser entro la fine dell'anno. La versione stabile di Firefox 4 è stata rilasciata il 22 marzo 2011. È basato sul motore di rendering Gecko 2.0. Le principali novità rispetto alle versioni precedenti sono il totale rinnovamento dell'interfaccia grafica, con l'eliminazione delle finestre di dialogo e la scomparsa dei menù degli strumenti, sostituito da un solo pulsante di raggruppamento delle funzioni (questo cambiamento è predefinito in Windows Vista e 7, mentre su Windows XP e Linux va attivato manualmente), un nuovo compilatore Javascript più veloce denominato Jaegermonkey e un maggior supporto dell'HTML5 e l'utilizzo di un processo separato (denominato plugin-container) per ogni plugin. Secondo le scheda tecnica fornita nel sito Mozilla, Firefox 4.0 risulta 6 volte più veloce di Firefox 3.6, raggiungendo nel test v8 un punteggio di 5189. Firefox 4 e successivi ottengono il punteggio di 100/100 sui test Acid 3.
Firefox 5
Lo sviluppo di Firefox 5 è iniziato subito dopo l'uscita di Firefox 4 e già dal 20 maggio 2011 sono divenute disponibili le prime beta di Firefox 5, poi rilasciato in versione definitiva il 21 giugno 2011. Questa versione supporta le animazioni CSS, e vanta un migliore rispetto degli standard HTML 5, MathML, SMIL, XHR, una migliore gestione dell'oggetto canvas, una migliore gestione della memoria e migliori prestazioni in JavaScript. In più è stata riposizionata l'opzione Do Not Track, spostandola dalla sezione "Avanzate" alla sezione "Privacy" ed è stata migliorata la sicurezza dei contenuti in WebGL. Per quanto riguarda la versione Linux, Firefox 5 fornisce una migliore integrazione con il sistema operativo.
Firefox 6
Come previsto dal nuovo ciclo di sviluppo, le prime versioni di test di Firefox 6 (chiamate Nightly) sono state rilasciate subito dopo che Firefox 5 è entrato nel canale aurora (uno stadio di sviluppo a metà tra un'alpha ed una beta). La prima versione beta è uscita in contemporanea con l'uscita di Firefox 5, il 21 giugno 2011, e la versione definitiva è uscita il 16 agosto 2011. Le novità nell'interfaccia riguardano solamente la barra degli indirizzi, dove viene ora messo in evidenza il dominio del sito che si sta visitando. Un'altra modifica minore per quanto riguarda l'interfaccia è il miglioramento dell'aspetto del site identity block. È stata ulteriormente migliorata la compatibilità con i principali standard web, come l'HTML5, con l'aggiunta dell'elemento
Firefox 7
Firefox 7, è stato rilasciato il 27 settembre 2011. L'obiettivo principale di questa versione è minimizzare il consumo di memoria RAM del 20-30% ed in alcuni casi anche del 50%, infatti grazie al progetto MemShrink lanciato da Mozilla nei mesi scorsi sembra proprio che Firefox nella sua attuale versione sia meno avido di memoria. Firefox 7 porta con sé anche un nuovo strumento per il rendering backend sviluppato per velocizzare le operazioni Canvas sui sistemi operativi Microsoft Windows. News anche per Firefox Sync: le modifiche apportate a bookmark e password saranno sincronizzate in maniera istantanea. Altra piccola novità è che ora il prefisso http:// è nascosto di default. Mozilla per il suo nuovo Firefox 7 ha anche pensato di aggiungere il supporto per la proprietà CSS text-overflow e per le specifiche Web Timing. Migliorato, inoltre, il supporto per MathML ed il protocollo WebSocket passa dalla versione 7 alla 8.
Firefox 8
Firefox 8 è stato rilasciato l'8 novembre 2011. Il nuovo browser integra molte novità, tra cui spicca principalmente un nuovo sistema degli add-on di terze parti, che sono disabilitati di default. Ora integra anche una barra di ricerca Twitter ma per ora disponibile solo in alcune lingue. È stata inserita, inoltre, un'opzione per caricare schede in modo più efficace, migliorando i tempi di avvio quando vengono ripristinate. Infine ci sono stati altri miglioramenti per quanto riguarda la gestione della memoria. Firefox 8 integra inoltre un miglioramento WebSocket e il supporto CSS hyphen per diversi linguaggi.
Il primo nome scelto fu "Phoenix" (fenice, in inglese), per simboleggiare la rinascita dalle ceneri di Netscape. Tuttavia tale nome dovette essere cambiato perché in conflitto con Phoenix Technologies, azienda produttrice di BIOS.[2] Il nome scelto fu allora "Firebird", a sua volta abbandonato perché in conflitto con il database Firebird SQL. Il nome infine divenne l'attuale "Firefox".
Bisogna ricordare che "Minefield" era il nome scelto da Mozilla per tutte le release alpha, pre-alpha, nightly e pre-nightly del suo browser Firefox. Dallo sviluppo della versione 5 "Nightly" è il nome scelto per identificare le release alpha e pre-alpha, mentre "Aurora" si riferisce alle versioni pre-beta del browser.
La parola firefox significa letteralmente volpe di fuoco, ma in inglese indica il panda rosso. Secondo Jon Hicks, autore del logo di Mozilla Firefox, il panda rosso non evocava però la giusta immagine, quindi si ispirò ad una pittura giapponese raffigurante una volpe ed il design finale del logo rappresenta effettivamente una volpe con la coda infuocata.
D'altra parte il panda rosso può ricordare una volpe e viene infatti chiamato anche "fat fox", ovvero "volpe grassa". Inoltre, uno dei nomi usati dai cinesi per l'animale è hǔo hú (火狐), che letteralmente significa proprio "volpe di fuoco" ed è utilizzato anche per indicare la volpe rossa.
Il 3 dicembre 2010, Mozilla Foundation ha annunciato di aver adottato due cuccioli femmina di panda rosso, nati il 14 giugno allo zoo di Knoxville, in Tennessee.
A differenza di Mozilla Suite, il precedente prodotto di punta di Mozilla Foundation, Firefox non è una suite di applicazioni, ma un browser web. La filosofia progettuale punta alla facilità d'uso, alla stabilità, alla personalizzazione, al rispetto degli standard web, alla sicurezza, alla compattezza e alla velocità.
Per visualizzare le pagine web, Firefox sfrutta Gecko come motore di rendering, il quale supporta gran parte dei nuovi standard web oltre ad alcune caratteristiche che sono state progettate come estensioni a quest'ultimi.
Firefox è stato progettato come prodotto multipiattaforma, ed è disponibile per sistemi GNU/Linux, Microsoft Windows, Mac OS X, OS/2 e Solaris. Firefox condivide con la Mozilla Suite, oltre a buona parte del codice sorgente, la natura di software libero.
Firefox è nato nel settembre 2002 come una sperimentazione interna del gruppo di sviluppo di Mozilla. Ai tempi, con il progetto ancora finanziato dalla Netscape Communication Corporation, l'autonomia decisionale dei programmatori riguardo alle scelte di fondo del progetto era in qualche modo limitata e non era inusuale che si cercasse una maggiore libertà di azione in piccoli progetti non ufficiali. Dave Hyatt (ora responsabile del browser Safari) e Blake Ross diedero dunque vita a Firefox come sperimentazione sull'usabilità e per dimostrare come fosse possibile adottare un approccio diverso nella produzione di un browser targato Mozilla.
Tra le sue caratteristiche vi sono un filtro integrato contro le finestre popup, il supporto per la comunicazione sicura SSL/TLS, la funzione di tabbed browsing per la navigazione contemporanea in più siti (cosiddetta navigazione a schede), il download gratuito e il peso contenuto del file di installazione (meno di 14 megabyte per la versione per Windows).
Firefox supporta i plug-in di Netscape e di Mozilla Suite ed in più è basato su una struttura modulare che permette di aggiungere nuove funzionalità tramite l'uso delle estensioni, piccoli programmi scaricabili dal web e di facilissima integrazione in Firefox. Tra le altre estensioni si possono citare quella per la gestione delle "mouse gestures" e la Google Toolbar per la ricerca nel relativo motore di ricerca, un correttore per la lingua, una funzione di ricerca all'interno delle pagine web, segnalibri live, un download manager e la nuova awesomebar che permette di ritrovare le pagine precedentemente visitate basandosi sul titolo di queste ultime.
L'aspetto grafico del browser può essere modificato tramite i temi (l'equivalente delle skin in altri programmi).
In Firefox è possibile impostare l'apertura di più home page, digitando nell'apposita finestra i siti desiderati separati dalla barra verticale "|".
Firefox 1
Il lancio della versione 1.0 è stato un evento di notevoli dimensioni, se si considera che si tratta di software libero non commerciale. Tra le altre iniziative è stata lanciata una sottoscrizione con l'obiettivo di pubblicare una pagina pubblicitaria sul New York Times il giorno del lancio, che ha raccolto complessivamente 250.000 dollari. Nonostante una lunga campagna di testing alcuni bug abbastanza fastidiosi sono presenti nella versione 1.0 definitiva. Il più noto di questi è il bug 252371, che causa l'impossibilità di cercare una parola all'interno di un campo di testo. Per ovviare a questi problemi, nei sei mesi successivi al lancio sono state rilasciate quattro "minor releases" (cioè aggiornamenti minori), il cui scopo era quello di risolvere i bug trovati.
Firefox 1.5
Annullato il lancio della release 1.1, intesa come versione con funzionalità migliorate, relegandola a semplice "bug fix", la comunità di Mozilla ha rilasciato il 29 novembre 2005 la versione successiva alla 1.0, la 1.5, che incorpora maggiori novità di quelle che erano state pianificate inizialmente. Gli sviluppatori del browser hanno motivato il "salto" affermando che il numero di versione 1.1 avrebbe rischiato di far passare la prossima evoluzione di Firefox per una release minore, e questo non avrebbe reso giustizia al numero e all'importanza delle novità che invece porta con sé. La novità più importante è data dalla nuova versione 1.8 del motore di rendering Gecko. Come ha spiegato nel proprio blog Asa Dotzler, noto sviluppatore di Mozilla Foundation, tra la versione 1.7 (integrata nelle precedenti versioni di Firefox) e la 1.8 di Gecko vi sono 16 mesi di sviluppo: ciò sarebbe già sufficiente, secondo Dotzler, per giustificare il cambio di versione. Oltre al nuovo Gecko, Firefox 1.5 include un rinnovato sistema per l'aggiornamento del software e la gestione delle estensioni, un menu "Opzioni" profondamente riorganizzato, il supporto allo standard grafico vettoriale SVG e una suite di strumenti per la creazione di interfacce e applicazioni client basate su Firefox. L'ultimo aggiornamento è avvenuto il 30 maggio 2007 con la versione 1.5.0.12.
Firefox 2
La roadmap dello sviluppo di Firefox 2 (nome in codice Bon Echo, poi rinominato Mozilla Firefox a partire dalla versione Beta 1) ha subito vari cambiamenti in corso d'opera; la prima versione alpha fu rilasciata il 21 marzo 2006, la prima beta risale al 12 luglio mentre la release candidate al 26 settembre. La versione finale è stata rilasciata il 23 ottobre 2006, una settimana dopo il lancio di Windows Internet Explorer 7, il nuovo browser della Microsoft (principale concorrente), avvenuto il 18 ottobre e conta, sul sito ufficiale, più di 579 milioni di download. Mozilla Firefox 2 (basato sul motore grafico Gecko 1.8.1) presenta numerose innovazioni e miglioramenti rispetto alla precedente versione, con particolare attenzione verso la sicurezza e l'affidabilità.
Firefox 3
Lo sviluppo di Firefox 3 - nome in codice Gran Paradiso - è iniziato il 13 agosto 2005, qualche mese prima di quello di Firefox 2 (ovvero nel primo trimestre 2006). La prima versione alpha risale all'8 dicembre 2006, la prima beta al 20 novembre 2007 e la prima release candidate al 16 maggio 2008. La versione finale fu rilasciata il 17 giugno dello stesso anno, e al 2 luglio 2008 contava 28 340 281 download.
Durante lo sviluppo si accumularono numerosi ritardi: inizialmente, infatti, il rilascio della versione finale era previsto per il novembre del 2007. Mozilla Firefox 3, già a partire dalla prima versione alpha, non supporta più i sistemi operativi Windows 95, 98, Me e NT 4 (a causa dell'introduzione della libreria grafica Cairo 2D), e implementa la nuova versione 1.9 del motore grafico Gecko; nella versione per il sistema operativo Mac OS X è stata introdotta un'interfaccia grafica basata su Cocoa al posto di Carbon.
Firefox 3.5
La prima versione alpha di Mozilla Firefox 3.5, nato inizialmente con il nome di Firefox 3.1, venne rilasciata il 28 luglio 2008, la prima beta il 14 ottobre e la prima release candidate il 16 giugno 2009. La versione definitiva venne pubblicata il 30 giugno 2009.
Firefox 3.6
Le prime versioni di test di Firefox 3.2 vennero rese disponibili sui server della Mozilla il 2 dicembre 2008. Dopo che la versione 3.1 cambiò nome in 3.5, anche la 3.2 venne di conseguenza rinominata in 3.6. La prima versione alpha fu rilasciata il 7 agosto 2009, la prima beta il 30 ottobre, la prima release candidate l'8 gennaio 2010 e la versione finale il 21 gennaio. Tra le principali novità, questa versione ottiene un punteggio di 94/100 sui test Acid3, introduce il supporto ai font scaricabili WOFF e supporta nativamente i temi leggeri "personas". Inoltre il compilatore Javascript Tracemonkey ha subito vari miglioramenti. Con la versione 3.6.4, viene introdotta l'esecuzione separata dei plug-in (addon): Firefox, in questo modo, gestisce i plug-in tramite un processo separato. Ciò permette al browser di Mozilla di funzionare con due processi separati, tenendo quindi plug-in come Flash Player, QuickTime, ecc. separati dal navigatore ed evitando, dunque, che l'eventuale blocco di un componente aggiuntivo possa coinvolgere anche il browser (ad esempio, se Flash Player va in crash mentre si guarda un video su YouTube, si ferma il video ma non si blocca il browser).
Firefox 4
Già nel 2007 Brendan Eich, capo del team tecnico Mozilla, annunciava dei piani per Firefox 4.
Dal 20 febbraio al 13 maggio 2008 furono rilasciate alcune build preliminari. Successivamente (dal 14 maggio) tali build vennero rinominate col nome di Firefox 3.1 (Mozilla 1.9.1). La prima versione beta risale al 6 luglio 2010. A febbraio 2011 il product manager di Firefox, Mike Beltzner, ha annunciato l'intenzione di rilasciare le versioni 4, 5, 6, 7 e 8 del browser entro la fine dell'anno. La versione stabile di Firefox 4 è stata rilasciata il 22 marzo 2011. È basato sul motore di rendering Gecko 2.0. Le principali novità rispetto alle versioni precedenti sono il totale rinnovamento dell'interfaccia grafica, con l'eliminazione delle finestre di dialogo e la scomparsa dei menù degli strumenti, sostituito da un solo pulsante di raggruppamento delle funzioni (questo cambiamento è predefinito in Windows Vista e 7, mentre su Windows XP e Linux va attivato manualmente), un nuovo compilatore Javascript più veloce denominato Jaegermonkey e un maggior supporto dell'HTML5 e l'utilizzo di un processo separato (denominato plugin-container) per ogni plugin. Secondo le scheda tecnica fornita nel sito Mozilla, Firefox 4.0 risulta 6 volte più veloce di Firefox 3.6, raggiungendo nel test v8 un punteggio di 5189. Firefox 4 e successivi ottengono il punteggio di 100/100 sui test Acid 3.
Firefox 5
Lo sviluppo di Firefox 5 è iniziato subito dopo l'uscita di Firefox 4 e già dal 20 maggio 2011 sono divenute disponibili le prime beta di Firefox 5, poi rilasciato in versione definitiva il 21 giugno 2011. Questa versione supporta le animazioni CSS, e vanta un migliore rispetto degli standard HTML 5, MathML, SMIL, XHR, una migliore gestione dell'oggetto canvas, una migliore gestione della memoria e migliori prestazioni in JavaScript. In più è stata riposizionata l'opzione Do Not Track, spostandola dalla sezione "Avanzate" alla sezione "Privacy" ed è stata migliorata la sicurezza dei contenuti in WebGL. Per quanto riguarda la versione Linux, Firefox 5 fornisce una migliore integrazione con il sistema operativo.
Firefox 6
Come previsto dal nuovo ciclo di sviluppo, le prime versioni di test di Firefox 6 (chiamate Nightly) sono state rilasciate subito dopo che Firefox 5 è entrato nel canale aurora (uno stadio di sviluppo a metà tra un'alpha ed una beta). La prima versione beta è uscita in contemporanea con l'uscita di Firefox 5, il 21 giugno 2011, e la versione definitiva è uscita il 16 agosto 2011. Le novità nell'interfaccia riguardano solamente la barra degli indirizzi, dove viene ora messo in evidenza il dominio del sito che si sta visitando. Un'altra modifica minore per quanto riguarda l'interfaccia è il miglioramento dell'aspetto del site identity block. È stata ulteriormente migliorata la compatibilità con i principali standard web, come l'HTML5, con l'aggiunta dell'elemento
Firefox 7
Firefox 7, è stato rilasciato il 27 settembre 2011. L'obiettivo principale di questa versione è minimizzare il consumo di memoria RAM del 20-30% ed in alcuni casi anche del 50%, infatti grazie al progetto MemShrink lanciato da Mozilla nei mesi scorsi sembra proprio che Firefox nella sua attuale versione sia meno avido di memoria. Firefox 7 porta con sé anche un nuovo strumento per il rendering backend sviluppato per velocizzare le operazioni Canvas sui sistemi operativi Microsoft Windows. News anche per Firefox Sync: le modifiche apportate a bookmark e password saranno sincronizzate in maniera istantanea. Altra piccola novità è che ora il prefisso http:// è nascosto di default. Mozilla per il suo nuovo Firefox 7 ha anche pensato di aggiungere il supporto per la proprietà CSS text-overflow e per le specifiche Web Timing. Migliorato, inoltre, il supporto per MathML ed il protocollo WebSocket passa dalla versione 7 alla 8.
Firefox 8
Firefox 8 è stato rilasciato l'8 novembre 2011. Il nuovo browser integra molte novità, tra cui spicca principalmente un nuovo sistema degli add-on di terze parti, che sono disabilitati di default. Ora integra anche una barra di ricerca Twitter ma per ora disponibile solo in alcune lingue. È stata inserita, inoltre, un'opzione per caricare schede in modo più efficace, migliorando i tempi di avvio quando vengono ripristinate. Infine ci sono stati altri miglioramenti per quanto riguarda la gestione della memoria. Firefox 8 integra inoltre un miglioramento WebSocket e il supporto CSS hyphen per diversi linguaggi.
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