In questo post, invece, vi propongo il pezzo che è stato pubblico sull'ultimo numero del BSL Magazine, "prestigiosa" pubblicazione della società di pallacanestro sanlazzarese.
P.S.: Gianni, se ci sei, batti un colpo...
In 11 anni di pallacanestro "senior" e oltre 300 partite giocate, mi è capitato di vederne di cotte e di crude..Campi al limite della praticabilità, trasferte "impossibili", personaggi curiosi. Tra questi, ma dovrei modificare l'aggettivo in impressionante, quello che mi ha colpito di più è Gianni Gualdi. Forse a molti di voi questo nome non dice nulla, ma dovreste sapere che il ragazzo ne mastica di palla a spicchi, eccome.
Nato a Campagnola Emilia nel 1958 (si, non è un errore, 19 gennaio 1958), Gianni cresce a pane e spalding, tra i campetti vicino a casa. La "carriera" vera e propria di Gianni comincia in quel di Correggio, il paese natale di un certo Ligabue, e come in una canzone di Ligabue (facciamo "una vita da mediano"? oppure "non è tempo per noi"?) comincia a farsi strada partendo dal basso, senza le luci della ribalta. L'esordio in serie C a 17 anni e poi alcune stagioni in giro fra Reggio Emilia e Roseto tentando la scalata in serie B, diventandone anche il miglior realizzatore. Dotato di un palleggio arresto e tiro fulminante e un fiuto per il rimbalzo offensivo che non ha rivali, Gualdi mette in campo grande agonismo e voglia di vincere, e con queste riesce a sopperire ad un fisico non necessariamente statuario (si tratta di un ala piccola di 1,90 m). Al ritorno dalle sue peregrinazioni in giro per l'Italia, a Gianni capita l'episodio che cambierà la vita di atleta e di uomo: durante un normale turno di lavoro, una delle macchine alle quali sta lavorando "impazzisce" e gli trancia di netto 3 dita della mano destra, la mano "forte".
Qui inizia la seconda vita del Gualdi cestista, fatta di forza di volontà e voglia di non abbandonare il mondo della palla arancio. Torna nella sua Correggio e riparte dalla serie C, fa della sua mano sinistra la sua nuova mano forte e cerca di sfruttare al meglio quello che gli rimane dell'altra mano. Gualdi soffre, sbuffa, a fatica riesce a mettere assieme i cocci, poi migliora, trova confidenza con il suo corpo e sboccia. Nel 1989 vince il campionato di serie C con Correggio e lo fa da protagonista (oltre 27 ad allacciata di scarpa) e l'anno dopo torna a vincere la classifica marcatori di serie B, a oltre 21 si media, senza 3 dita di una mano... Chi lo vede giocare parla di una forza della natura, qualcosa che va oltre alla prepotenza tecnica. Gualdi spiega la pallacanestro ai suoi avversari e, anche se l'anno si conclude con la retrocessione della sua squadra, in pochi non noteranno la sua presenza fra i palasport di mezza Italia.
Negli anni successivi Gualdi si sposta a Castelnovo di Sotto, per 2 campionati in C2 e altrettanti in C1, un ultimo anno a Correggio nel 1996, poi Bagnolo e Carpi, ancora fra C1 e C2. Nel 2003, mentre con il San Mamolo sto cercando di conquistare un posto al sole nel campionato di serie D, ci troviamo ad affrontare una neopromossa dal campionato di Promozione, la Budriese di Correggio. Fra le fila ospiti, noto in riscaldamento la presenza di un "vecchietto" (45 anni, i capelli bianchi) e dalla mia metà campo mi accorgo che ha qualcosa di particolare... Inizia la partita e il "vecchietto" (e solo a quel punto mi accorgo della sua menomazione fisica) mi prende e accende l'autobus: finta-palleggio-arresto-tiro, virate, piazzati, una furia. La sua squadra gioca quasi esclusivamente per lui e, per tutta la partita, rimane attaccata alla squadra di casa. Grazie ad una panchina più lunga e maggiore freschezza nel settore lunghi, il San Mamolo porta a casa la sfida con pochi punti di margine, a fine partita chiedo al vice allenatore di allungarmi il referto, perché ero curioso di sapere quanto mi aveva fatto male questo "vecchietto" senza 3 dita: 51. Aspetta, che lo scrivo meglio: cinquantuno. Oh, 51 punti! In una parola, immarcabile. Al momento dei saluti, vado a complimentarmi e leggo nei suoi occhi tutta la rabbia per non aver portato a casa i 2 punti.
Se avessi bisogno di spiegare ad un alieno appena giunto sulla terra il significato di voglia di vincere, lo porterei a Correggio, dove Gianni Gualdi calca ancora i campi di promozione (aveva provato a smettere, giocando con gli amatori, ma quel clima non lo gli si addiceva...) spiegando la pallacanestro ai più giovani.
Per questa lezione, grazie Gianni!!