martedì 9 marzo 2010

Viva le donne che son come l'acqua santa..

Resto ogni anno sconcertato dalla necessità di alcune donne di celebrare pomposamente l'otto marzo. Allora ho fatto una ricerca. La festa della donna è (ma guarda un po'?!) una grossa montatura: tutto nasce da un equivoco, quello per cui si celebra la festa del sesso femminile per ricordare le vittime (129 operaie) di una fabbrica di New York, drammaticamente scambiato per l'incendio della fabbrica Triangle, avvenuto in effetti il 25 Marzo del 1911.
In effetti, la giornata internazionale della donna ha perso la connotazione rivoluzionaria per la quale veniva celebrata fino a qualche tempo fa. Senza dimenticarsi che, in fondo, l'8 marzo è festa rossa, che ha radici anche nella rivoluzione d'Ottobre e che anche in Italia è stata celebrata per la prima volta su iniziativa del Partito Comunista per icordare sia le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, sia le discriminazioni e le violenze cui esse sono ancora fatte oggetto in molte parti del mondo.
E fin qui tutto bene.
Ora, però, l'8 marzo è occasione per andare a mangiar fuori, per andare a ballare, per svagarsi, per divertirsi, per manifestare quella femminilità che, evidentemente, in altri frangenti non è possibile esternare. Credo che Rosa Luxembourg e Clara Zetkin, personaggi politici ed intellettuali degli inizi del secolo, non la pensassero proprio così quando cominciarono la loro battaglia. Spero di essere in grado di dimostrare alle donne cui tengo che non è ricordandomi di loro l'8 di marzo che rivendico la loro importanza. Spero di poterlo fare ogni giorno, in ogni occasione, e spero che loro non abbiano bisogno di sentirsi celebrate in un particolare giorno dell'anno per motivi che, magari, neanche sanno..
Poi c'è qualcuno che ci rimette anche la salute l'8 di marzo.. ma questa è un'altra storia per la quale ho già riso abbastanza oggi..
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